Sono state diffuse le “Proposte di revisione della spesa pubblica” redatte dal Commissario Straordinario per la revisione della spesa, Paolo Cottarelli.
Fra le ipotesi di spending review sono previsti anche preoccupanti interventi sulla spesa per le invalidità civili.
Nel mirino soprattutto l’indennità di accompagnamento, attualmente l’unico sostegno certo alle persone con grave disabilità e alle famiglie che prevalentemente rappresentano per loro l’unico supporto in assenza o carenza di servizi pubblici.
Secondo Cottarelli bisogna introdurre un limite reddituale alle indennità di accompagnamento, specialmente per gli ultrasessantacinquenni, e intensificare i controlli verso i presunti abusi.
Il documento del Commissario straordinario ripropone vetuste e discutibili proiezioni evidenziando come in alcune Regioni vi siano percentuali maggiori di indennità di accompagnamento rispetto ad altre. Abusi, quindi, che sarebbero dimostrati appunto dai “picchi territoriali” e da un aumento della spesa non dimostrata da “flussi demografici”.
Il Commissario non ha incrociato i dati con la spesa per i non autosufficienti in quelle stesse Regioni. Scoprirebbe che, laddove le Regioni (esempio Calabria) spendono pochissimo per i disabili gravi, il numero delle indennità di accompagnamento lievita proporzionalmente. E soprattutto non ha presente i tagli massicci che la spesa sociale ha subito nell’ultimo decennio che spingono gli stessi Comuni a consigliare i propri Cittadini ad avviare le procedure di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.
Quanto ai controlli, il Commissario dovrebbe valutare l’efficienza e l’efficacia del milione di controlli sugli invalidi civili negli ultimi 5 anni, verifiche che hanno prodotto costi spaventosi (30 milioni di euro solo per medici esterni all’INPS lo scorso anno) e scarsi risultati. Verifiche che hanno prodotto ritardi spaventosi negli ordinari accertamenti (sfiorano i 300 giorni di attesa per un verbale di invalidità) e enormi disagi in chi ha necessità di sostegno e aiuto.
L’ISEE infine – che dovrebbe essere uno strumento di equità e non di taglio della spesa – è quello stesso indicatore che, nonostante le reiterate proteste di FAND e FISH, considera alla stregua dei redditi da lavoro e da rendite finanziarie le pensioni (280 euro) e le indennità di accompagnamento (500 euro).
Le proposte del Commissario Straordinario necessitano di un avallo politico: Governo e Parlamento dovranno operare una valutazione dell’impatto sociale sui singoli e sulle famiglie. FAND e FISH vogliono intervenire in questa valutazione e richiederanno oggi stesso un incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti.
FAND e FISH rigettano qualsiasi ipotesi di intervento sulle uniche provvidenze certe a favore delle gravi disabilità. Interverranno in tutte le sedi istituzionali per contrastare questa previsione e per evidenziare quali siano gli effettivi rischi per i singoli e per le famiglie italiane. Si cercherà il confronto con la fermezza e la determinazione che queste prospettive impongono.
Se sarà necessario non è da escludere una mobilitazione nazionale tale da esprimere, con tutta la forza possibile, la disperazione che tali misure generano in una già grave situazione per le persone con disabilità e le loro famiglie.