La Confedilizia è intervenuta presso il Governo – oltre che sollecitando prese di posizione di esponenti parlamentari – in merito alle ipotesi, emerse in articoli di stampa, di modifiche alla normativa in materia di imposta sulle successioni che avrebbero l’effetto di aumentarne il carico.
In una fase – rileva la Confedilizia – in cui il settore immobiliare sconta una crisi senza precedenti causata da un aggravio di imposizione anch’esso privo di riscontri in passato, pensare ad ulteriori aumenti di tassazione sulla casa significa non rendersi ancora conto degli effetti disastrosi che questa impostazione ha provocato e sta tuttora provocando sull’intera economia. Si tratterebbe, poi, di un nuovo colpo durissimo al risparmio in edilizia, che necessiterebbe invece di interventi di segno opposto, a partire dalla diminuzione dei moltiplicatori catastali validi per IMU e TASI, che hanno portato dal 2012 alla triplicazione dei tributi locali sugli immobili.