Il Mezzogiorno, a nostro modesto avviso, dovrebbe cominciare a convincersi di non essere, ancora, solo, il grande Divario con il Nord(leggi:”ossessione nordica”) ma, anche, una ricca fonte di economia dell’intero Paese. Il nostro Meridione può tornare a respirare. Vediamo come. In primis, dovrebbe cominciare a chiedersi cosa può fare da solo, e farlo; poi, darsi una serie di progetti da realizzare, con tenacia. Peraltro, va detto pure, senza mezzi termini, che l’abbandono del tema del meridionalismo ha diffuso la convinzione che solo un processo di sviluppo locale promosso “dal basso” può liberare(finalmente) il consistente potenziale economico del Mezzogiorno. In particolare, vanno prese in considerazione nel potenziale economico, le nuove sfide dell’agricoltura, per alcuni suoi prodotti in alcune aree del Mezzogiorno. L’agricoltura è reddito, c’è tanta gente che ci lavora; infatti, deve diventare attrazione per molti giovani, in cerca di occupazione. Il nostro riferimento è legato ad un ritorno all’agricoltura legato non solo ad una visione romantica della fatica sotto il sole ma, anche, alla modernità e all’innovazione. Ancora, l’agricoltura del Sud ha delle potenzialità da sfruttare:si può puntare sul recupero delle produzioni legandole, anche al settore turistico, considerata la loro tipicità. Speriamo che l’attuale Governo tenga conto di tutto ciò. E dulcis in fundo, noi diciamo che il Mezzogiorno ha tante bellezze naturali e artistiche; tanti prodotti di qualità. Pertanto, è necessario realizzare un’auto-ripresa, cominciando a valorizzare quello che abbiamo. E si deve puntare, poi, sulle esportazioni, ricavando redditi ingenti per il nostro Mezzogiorno.