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Cinquanta biografie per un apostolato vivo

Il prof. Plinio Correa de Oliveira (1908-1995), uno dei maestri del pensiero cattolico contro-rivoluzionario del secolo XX, come lo definì Giovanni Cantoni (1943-2020) nella nota Bio-bibliografica alla terza edizione di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione (Cristianità, 1977), durante la sua lunga opera di apostolato era solito far precedere le conferenze per i soci e i cooperatori della TFP Brasiliana (Societade Brasileira de Defensa da Tradicao Familia e Proprietade) da un commento al santo del giorno. Come ricorda Julio Loredo, presidente della TFP italiana, nella Introduzione al volume che ne raccoglie cinquanta, solo una minima parte è stata tradotta in italiano ed è stata pubblicata nel 2021 in un volumetto dal titolo Cum sanctis tuis. Profili di santi (Chorabooks, Hong Kong, 2021). Sono cinquanta brevi biografie raccolte in base al giorno della memoria liturgica: dal 12 gennaio con san Benedetto Biscop fino al 10 dicembre quando si celebra la Traslazione della Casa di Loreto. Hanno come filo conduttore l’attenzione all’apostolato per i nostri giorni e ne fanno una raccolta edificante e attuale. Il primo dell’elenco, San Benedetto Bishop (628-690), nobile inglese, soldato, poi religioso benedettino porta la bellezza “nella vita cattolica in Inghilterra attraverso la cura della liturgia e dell’arte romanica”. San Giovanni Bosco (1815-1888) santo sociale, ma anche “apostolo della stampa e della divulgazione delle idee”. Santa Scolastica (480-543), sorella di san Benedetto, che fonda un ordine religioso dedicato alla preghiera e al sacrificio: “nulla può essere più glorioso di qualcuno che si assume volontariamente il giogo della sofferenza, che sacrifica la sua felicità e la sua fortuna per dare la vittoria non a sé, ma ad altri. Questo è un eroe che solo Dio conosce”. L’11 febbraio si ricorda la Madonna di Lourdes dove si riceve “la forza spirituale (…) per sopportare le sofferenze”, dove si prega per la guarigione degli altri anche se la nostra non è avvenuta. È il vero miracolo di Lourdes: l’ “amore del prossimo per amore di Dio: il miracolo di annullare l’egoismo umano”. Fatima e il suo messaggio sono sempre stati nel cuore del prof. De Oliveira e questo è evidente leggendo le pagine dedicate ai due pastorelli Francesco (1908-1919) e Giacinta (1910-1920) Marto, testimoni, assieme alla cugina Lucia dos Santos (1907-2005), delle apparizioni del 1917. I due fratelli, canonizzati il 13 maggio del 2017 da papa Francesco, sono “intercessori naturali perché si chieda alla Madonna che inizi al più presto il Regno di Maria dentro di noi”. “Dobbiamo chiedere con insistenza – sia a Giacinto che a Francesca – che comincino a trasformarci, ad ottenere per noi i doni che loro stessi hanno ricevuto, e che abbiano cura specialmente di coloro che, come noi, hanno la missione di diffondere il messaggio di Fatima”. Tra le cinquanta riflessioni, molte sono dedicate a santi laici. Primo fra tutti san Giuseppe, uomo “che reagì con una logica lineare” quando “scoprì che la sua promessa sposa aveva concepito un figlio del quale egli non era il padre”. La sua calma è esemplare, decide di abbandonare “il maggior tesoro della Terra, cioè Maria Santissima”. Va a dormire, riuscendo a dormire dopo una notizia come quella, e, in sogno, viene invitato a cambiare idea. E obbedisce. De Oliveira lo ricorda come “Protettore della Chiesa Cattolica” in quanto “modello prototipico e magnifico della mentalità, delle dottrine, dello spirito della Chiesa Cattolica”. San Etelberto re (552-616) fondatore dell’Inghilterra come nazione “che prima della sua conversione era un coacervo di regni barbari e pagani”. Altra figura di laico è san Nicola della Flue (1417-1487), pastore svizzero, padre di dieci figli, soldato nell’esercito della Confederazione Svizzera, giudice per nove anni, poi eremita, col permesso della moglie. “Ma un eremita molto attivo: a lui vengono non solo pellegrini in cerca di consiglio spirituale ma anche dignitari dei cantoni svizzeri in lotta tra loro che gli chiedevano di esercitare mediazioni in cui ebbe sempre successo”. “Anche se non siamo soldati, dobbiamo chiedergli la grazia di saperci sempre battere – nelle difficili battaglie, non necessariamente militari, in cui siamo impegnati oggi – con la spada in mano e il Rosario nell’altra”. Santa Gemma Galgani (1878-1903), terziaria dei passionisti, colpisce de Oliveira per il suo sguardo, la sua fisionomia, i tratti, che denotano 2qualcosa di soprannaturale”. “Vale la pena andare sino ai confini dell’Universo per trovarla, come pietra rara”. Visse a Lucca. Altra terziaria, ma dell’ordine domenicano, è la beata Osanna Andreasi (1449-1505) di nobile famiglia, la mamma era una Gonzaga, dopo molte insistenze riesce a dedicarsi alla teologia. Nella sua vita esercita anche “responsabilità politiche, fra cui la reggenza del ducato di Mantova”. All’età di cinque anni, sulle rive del Po, le appare un angelo che le mostra “la gerarchia angelica in Paradiso dove i troni rimasti vuoti degli angeli decaduti sono gradualmente occupati da uomini e donne sante”. “Ama le creature e ama il loro Creatore – le dice l’angelo-, in modo da diventare santa e andare in Cielo a occupare il posto preparato per te”. Tra i cinquanta santi non mancano figure di grande spessore: da sant’Ignazio di Loyola a sant’Agostino, da Carlo Magno a san Pio V, sant’Alfonso Maria de’ Liguori, san Giovanni Maria Vianney e tanti altri cari alla devozione del grande pensatore contro-rivoluzionario.

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