Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Lunedì, 29 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:309 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:771 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:814 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:957 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1514 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1620 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1437 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1605 Crotone

foto

Si è tenuto lunedì 22 settembre presso una Sala Biblioteca del palazzo della Provincia gremita di gente, il primo appuntamento del neonato circolo territoriale de “La Manif Pour Tous Italia”, associazione impegnata nel campo della famiglia naturale nata in Francia nel 2012 ed ormai una realtà presente in tutta Europa ed anche in Italia. Tema dell’incontro è stato “Matrimonio: quale valore, quali diritti” ed il profilo della discussione è stato alto ed interessante grazie agli interventi che si sono succeduti e che hanno visto esprimersi diverse realtà locali e nazionali che operano quotidianamente nel mondo della famiglia.

Ad introdurre il dibattito Filippo Savarese, giovane studente romano e portavoce nazionale de La Manif il quale presenta la sua associazione che “La Manif non nasce contro nessuno ma nasce per tutti, perché ci sono istituti antropologici che fanno il bene di tutti e fra questi uno è il matrimonio. Bisogna porsi una domanda – continua Savarese – che cos’è il matrimonio? Oggi noi discutiamo di diritti ma prima dobbiamo capire quale valore dare a questa parola. Prima del matrimonio c’è la famiglia e più perdiamo di vista il valore della famiglia più capiamo perché è importante il matrimonio e perché non bisogna allargare le maglie del matrimonio.”

A seguire ha preso la parola Achille Cilea, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari, il quale si è soffermato sul propagarsi della cosiddetta “ideologia gender” e della rivoluzione antropologiche che intende proporre. Cilea apre con una riflessione, “è indubbio che una delle trasformazioni più profonde che sta avvenendo sotto i nostri occhi, ma che in realtà è in atto da alcuni secoli, riguarda la concezione che l’uomo ha di se stesso”. E conclude dicendo che “in questo nostro tempo sta silenziosamente accadendo la trasformazione dei ‘desideri’ in ‘diritti’, una operazione culturale portata avanti da poteri forti con l’ausilio dell’ignavia della classe politica e che tutti siamo portati a subire in silenzio”.

Subito dopo interviene Antonino Laganà, coordinatore regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose il quale cita nel suo intervento la non applicazione dell’articolo 31 della Costituzione che specifica come soggetto di tutela della società la famiglia numerosa. “Un articolo che – sostiene Laganà – resta solo sulla Carta ma che non trova applicazione pratica nell’azione del legislatore né soprattutto in quella dell’amministratore locale.” Ed ancora Laganà, “oggi fare più figli sembra creare un ulteriore peso per la società perché si pensa in termini utilitaristici e ad ogni figlio si immagina solo una maggiore spesa, non si capisce invece che le nuove generazioni sono una risorsa importante per la società in quanto supportano la previdenza sociale, creano opportunità di lavoro, favoriscono la ricerca. La migliore risposta che si possa dare per risolvere l’attuale crisi economica e sociale che attanaglia l’Italia è solo investire nelle famiglie e nelle nuove generazioni”.

La conclusione del dibattito è toccata a Giancarlo Cerrelli, vice-presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani e segretario nazionale del Comitato Si alla Famiglia. Cerrelli, da tecnico ed esperto in materia di diritto di famiglia, attraverso l’uso di slides, ha illustrato un percorso che va dalla Costituzione Italiana, alle sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, passando per il Codice Civile italiano e per le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per ribadire che lo Stato italiano riconosce la famiglia naturale fondata sul matrimonio, il quale è una patto civile di doveri esclusivo fra uomo e donna in virtù della loro potenziale capacità procreativa.

“Faccia attenzione, cara Onorevole Tilde Minasi, che il figurante non confezioni una “figuraccia”! L'invito dell'Assessore alla Viabilità Provinciale Gaetano Rao al Consigliere Regionale Tilde Minasi che “improvvidamente, sembra riconoscersi nella politica da “figuranti” nella vicenda del Lungomare di Siderno. E ci azzecca proprio la Minasi a catalogarsi”- è la deduzione di Rao se partecipò, anch'essa, nel parterre de roi che “nulla ha prodotto sulla messa in sicurezza del Lungomare di Siderno, ad eccezione degli unici soldi “veri” (333milaeuro) erogati dalla Provincia di Reggio Calabria”. Perchè, ad oggi, l'unico atto consequenziale della Regione Calabria, per conto degli “inviati” regionali nel territorio sidernese, è una “lettera d'intenti” inviata dal Dipartimento della Protezione Civile al Comune di Siderno e trasmessa, per conoscenza alla Provincia di Reggio Calabria e finanche al Sottosegretario on. Giovanni Dima. La nota ufficiale divulgata dal consigliere Minasi è “assolutamente fuori luogo – tuona l'Assessore Gaetano Rao - e rischia di sconfinare in una “figuraccia” sulla quale, mi auguro, cada il sipario, dopo il perchè dell'infondatezza. Mi spiego – continua l'assessore Rao – è il 16 giugno scorso quando il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Calabria informa noi organi di governo (Comune e Provincia) che: - nulla osta affinchè il contributo di 200mila euro sia erogato a favore dell'Amministrazione Provinciale (prot. nr. 195991). “Fin qui, la storia è fin troppo nota – continua Rao - quel, però, che l'onorevole Minasi, omette o, peggio ancora, disconosce è che la lettera era allo stato dei fatti, solo un “intento” di spesa, atteso che il dirigente del Settore Protezione Civile Regionale prescriveva testualmente: - resta inteso che l'erogazione del contributo è subordinata all'assunzione del relativo impegno contabile da parte della Ragioneria generale della Regione Calabria (...). “Mi chiedo – sottolinea Rao – sono passati più di 200 giorni dagli sms “consolatorii” inviati e ricevuti dalla Minasi in una delle riunioni operative cui ha partecipato ma, ad oggi né il Comune di Siderno né la Provincia di Reggio Calabria hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale circa l'esistenza del necessario ed indefettibile impegno contabile di spesa. Bene ha fatto il Presidente della Triade Commissariale del Comune di Siderno dott. Francesco Tarricone quando, giorni fa, ha lamentato un lassismo sul ripristino dei lavori sul Lungomare, al quale mi associo nel chiaro intento che, gli impegni da noi assunti sono stati avviati ma vuole, adesso, la Regione Calabria, fare la sua parte? Inviterei il consigliere Regionale Minasi ad attivarsi presso gli uffici regionali di competenza per la definizione delle procedure concernenti la copertura finanziaria del contributo che, ad oggi, continua solo ad essere annunciato e propagandato e, mi permetto, di esortarla a non depauperare energie a scovare potenziali candidati nell'imminente campagna elettorale. Conosco a menadito ogni passaggio dell'iter burocratico che gira attorno alla questione degli interventi di somma urgenza sul Lungomare di Siderno. Ho partecipato agli incontri programmatici. Ascoltato le urgenze ed i fabbisogni della popolazione e degli esercenti di Siderno, vittime doppiamente del fato, depauperati del luogo per eccellenza della loro vita sociale ed al contempo fonte di reddito per la presenza di molte attività commerciali. Sono questi gli unici veri “omissis” della mia gestione della cosa pubblica, tralasciati nel j'accuse rivoltomi, e non, come va raccontando l'on. Tilde Minasi, la mia dimenticanza su quello che altro non è un “foglio volante” con nessun potere vincolante. D'ora in poi – chiosa l'Assessore Rao - sarebbe auspicabile tenere fuori il Lungomare di Siderno dalle polemiche elettoralistiche. I cittadini di Siderno, come è giusto che sia, attendono i fatti.

LocandinaRC

Giorno 22 settembre 2014 con inizio alle ore 17, presso la sala della biblioteca del palazzo della Provincia di Reggio Calabria, si terrà il convegno dal tema “Matrimonio: quale valore, quali diritti” organizzato dal circolo territoriale dell’associazione “La Manif Pour Tous Italia”. Il dibattitto, che sarà introdotto da Filippo Savarese, portavoce nazionale de “La Manif Pour Tous Italia”, ha ricevuto il patrocinio morale dell’Ente Provincia di Reggio Calabria, e vedrà la partecipazione di Achille Cilea, responsabile provinciale del “Forum delle Associazioni Familiari”; di Antonino Laganà, coordinatore regionale dell’ “Associazione Nazionale Famiglia Numerose”; e di Giancarlo Cerrelli, segretario nazionale del“Comitato Si alla Famiglia” nonché vice-presidente nazionale dell’ “Associazione Giuristi Cattolici Italiani”.

L’evento sarà il primo appuntamento ufficiale organizzato dal neonato circolo di Reggio Calabria de “La ManifPouTous Italia”,associazione attiva in tutta Europa.

Il circolo reggino e quelli sorti dall’inizio dell’anno in diverse regioni d’Italia, nascono sulla spinta dell’omonima realtà francese per ribadire che l’unicità della famiglia fondata sull’unione fra una donna ed un uomo, riconosciuta col matrimonio, e il diritto di ogni bambino di avere una madre ed un padre, sono beni senza appartenenza politica né religiosa. E i benefici ottenuti dalla loro tutela e promozione sono, infatti, per tutti.

L’attività de La Manif è svolta nel costante rispetto della dignità personale di chiunque.

Il tema del dibattito in programma a Reggio Calabria il 22 settembre prossimo, nasce dalla constatazione che oggi esiste una carenza informativa sul valore del matrimonio e soprattutto su cosa effettivamente risulta essere per lo Stato italiano. Troppo spesso il termine “matrimonio”viene confuso e banalizzato, viene immaginato in maniera semplicistica. Così è verso il riconoscimento da parte dello Stato del sentimento dell’amore, con il matrimonio religioso e quello civile erroneamente sovrapposti.

Tutto ciò genera confusione e storpia ogni tipo di dibattito sulla famiglia e sull’attualissimo tema del riconoscimento civile delle unioni omosessuali. Per riuscire a discutere di questioni sociali così importanti non si può prescindere da una reale e opportuna consapevolezza di cosa sia davvero il matrimonio nella società. Senza prima inquadrare il“contratto matrimoniale” nel suo opportuno contesto oggettivo sancito dal diritto civile italiano, non si può comprendere la peculiarità ed il ruolo sociale della famiglia naturale, né è possibile capire perché questa merita di essere tutelata e considerata ancora la cellula fondante la società, né perché si differenzia da altri tipi di unioni. Senza questa consapevolezza è impossibile poter discutere di unioni civili che pur meritano di essere riconosciute, ma nella loro diversità ed in un confronto sereno e libero da un approccio superficiale. La tematica del convegno e di questa prima uscita ufficiale è pertanto una scelta consapevole sull’importanza che ha il dover riportare il dibattito entro un quadro informativo oggettivo e lontano da pregiudizi o opinioni ideologiche.

Intervengo per ricordare ai miei cari concittadini reggini, che è iniziata la raccolta delle firme per la presentazione delle liste per la prossima competizione elettorale del Comune di Reggio Calabria.

Una elezione che questa volta potremmo definire “sui generis”. Dico questo perché si tornerà al voto nel primo Comune capoluogo in Italia commissariato per infiltrazioni di ‘ndrangheta; perché a differenza delle ultime competizioni con buone probabilità si vedrà la presenza di sette/otto candidati alla carica di Sindaco e si andrà al ballottaggio; infine sarà appassionante perché il futuro Sindaco sarà anche Sindaco della Città Metropolitana e, dopo la riforma del Senato, anche Senatore.

Queste mie considerazioni che faccio anche nell’ottica della spending review tanto decantata da tutti, ma ancora non attuata, le rivolgo ai nostri consiglieri regionali per consigliarli su quali decisioni prendere nel prossimo Consiglio Regionale fissato per domani. Infatti, atteso che il 26 ottobre si andrà al voto nel Comune di Reggio Calabria (il Prefetto appena ieri ha comunicato l’indizione dei comizi elettorali), la data probabile per le elezioni regionali dovrebbe essere fissata, anche secondo le direttive del TAR, per il 9 novembre prossimo. Anche se dispero sulle elezioni autunnali perché i nostri onorevoli preferiranno il tepore della primavera. Questa data, potrebbe coincidere a mio avviso con la data dell’eventuale e quanto mai sicuro ballottaggio al Comune di Reggio Calabria. Quindi, tirando le somme, potrebbe verificarsi una situazione alquanto strana ovvero la partecipazione di un più alto numero di elettori al secondo turno delle elezioni amministrative. Mi spiego meglio: se il 26 ottobre prossimo i nostri concittadini che saranno chiamati alle urne per eleggere il Sindaco, non saranno motivati nel senso giusto, rischieremo di avere un affluenza che supererà di poco il 50% al primo turno e quindi manderà al ballottaggio qualsiasi candidato, anche il più accreditato. Di contro, nel turno di ballottaggio, qualora domani si decida per il 9 novembre la data utile per indire le elezioni regionali, oltre a registrare un risparmio in termini economici, si potrebbe verificare che gli elettori reggini del secondo turno saranno un numero maggiore rispetto al precedente perché, sono convinto, che molti più cittadini sono intenzionati a cambiare le cose non solo in città ma nell’intera Calabria.

Pertanto, prego chiunque abbia la volontà di cambiare il corso della storia della propria città, di dare la propria disponibilità a candidarsi nel centrodestra, ma soprattutto chiedo ai cittadini che hanno comunque voglia di un cambiamento radicale, di recarsi a firmare per la sottoscrizione delle liste che già in Provincia stiamo raccogliendo.

 

Antonio Eroi

Presidente del Consiglio Provinciale.

fotosentinelle1

Ieri sera, domenica 7 settembre, in piazza Italia si è tenuta la prima veglia delle “Sentinelle in Piedi” a Reggio Calabria alla quale hanno partecipato ben 107 persone. Un successo per gli organizzatori in quanto l’iniziativa è stata organizzata in tempi brevissimi e, nonostante l’evento non sia stato annunciato e propagandato con grandi slogan e visibilità, è bastato il semplice passaparola per registrare la spontanea partecipazione di oltre cento liberi cittadini. Ma non solo. Durante la veglia in soli 20 minuti sono stati esauriti i 500 volantini informativi stampati e che i passanti hanno potuto prelevare autonomamente al banchetto in quanto non è stato previsto un volantinaggio, e soprattutto tantissime persone incuriosite ed attratte dal frastornante rumore del silenzio dei veglianti, continuamente si sono avvicinate per parlare con l’organizzazione, per chiedere ed informarsi, per dare la propria adesione ai prossimi eventi. Nel breve tempo avuto a disposizione e, considerando il clima di paura e di intimidazione che è stato creato ad arte in Italia nel momento in cui si palesa la volontà di affrontare certi temi e che quasi con prepotenza condiziona pesantemente l’opinione pubblica, tutto è stato curato nel migliore dei modi.

È stato posto un piccolo mattoncino che dovrà rappresentare, insieme a tanti altri mattoncini, la base dell'impalcatura sulla quale si condurrà la battaglia delle Sentinelle in sintonia con tutte le altre realtà esistenti e già operanti sul territorio e quelle che nasceranno in futuro. La difesa della famiglia naturale contro la proposizione di discutibili modelli “alternativi”, la difesa della libertà di espressione, duramente minacciata dalla proposta di legge Scalfarotto, l'opposizione alla pericolosa “ideologia gender”, che con mezzi subdoli mira a distruggere l'uomo e la civiltà, necessitano di una coraggiosa presa di posizione e di una non più rinviabile assunzione di responsabilità da parte di chi non intende piegarsi all'appiattimento culturale ed ideologico, al relativismo dilagante che punta al sovvertimento di ogni principio naturale e morale. Soprattutto l'ideologia gender esigerà una grande attenzione in quanto si sta continuamente tentando di introdurla all'interno dei processi formativi nelle scuole senza che le famiglie, nuclei principali dove il bambino per la prima volta “scopre” e “riconosce” se stesso in un contesto relazionale, vengano previamente coinvolte nonostante la Costituzione Italiana e la Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo riconoscano solo le famiglie come soggetto deputato alle scelte educative dell'educazione dei bambini.

Il prossimo appuntamento si terrà il 5 ottobre con l’auspicio di una partecipazione sempre maggiore perché questa battaglia di civiltà ci riguarda tutti, a prescindere dalle idee politiche e dalle convinzioni religiose.

fotosentinelle2

 

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI