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Berlusconi: «È il Pd che non tiene più i suoi»

"Siamo in uno stato di diritto e non ci sono persecuzioni". Le parole di Enrico Letta sono una risposta diretta al videomessaggio del Presidente Berlusconi, mandato in onda ieri

Il presidente del Consiglio accusa il Cavaliere di avere attaccato le toghe. "L'autonomia della magistratura la vogliamo rispettare", dice, aggiungendo: "Confermo un rispetto pieno e totale".

Per il premier sarebbe "paradossale" che il messaggio che in Italia "lo stato di diritto non funziona" passasse "nel momento in cui presentiamo un piano per l'attrazione degli investimenti". Un'opinione condivisa anche dal Csm, che ha chiesto "rispetto per le sentenze".

Letta risponde anche ai dubbi sull'attuale situazione politica. Per il presidente del Consiglio il governo "non è un punchingball" e deve lavorare "in modo molto concreto", anche mentre "tutti se la danno di santa ragione".

Letta assicura: "Giocheremo d'attacco". Poi con una battuta: "Mi sono ricordato da bambino quando guardavo Carosello: c’era uno spot che si concludeva così ’non ci ho scritto Joe condor’. Ecco, io non c’ho scritto Jo Condor, al momento opportuno lo dimostrerò e giocheremo all’attacco".

«È il Pd che non tiene più i suoi», ripete il Cavaliere sul suo videomessaggio. E in effetti la reazione di Guglielmo Epifani dà l'idea di quanto la fase sia delicata: «Berlusconi è un irresponsabile e da oggi in poi dice il segretario Pd si assumerà la responsabilità di quello che potrà accadere al governo». Un modo per iniziare a mettere le mani avanti, visto che il Pd è alle prese al suo interno con uno scontro tra fazioni durissimo e che rischia di avere ripercussioni serie sull'esecutivo, soprattutto dopo l'affondo di ieri del Cavaliere.
È a tutti gli effetti iniziato, insomma, il gioco del cerino. Con Berlusconi che decide accuratamente di evitare di citare la questione della sua decadenza (ieri la giunta, a ottobre quello dell'aula del Senato), forse proprio per non fornire pretesti agli avversari. Non assicura, però, il sostegno al governo, cosa che avrebbe potuto fare rivendicando il suo senso di responsabilità nonostante quella che considera una «aggressione pianificata» della magistratura. Anzi, all'esecutivo riserva un solo passaggio per dire che i ministri del Pdl «hanno già messo a punto le nostre proposte per fermare il bombardamento fiscale che sta mettendo in ginocchio le nostre famiglie e le nostre imprese». E qui sta il punto. Questa è la partita che Berlusconi ha intenzione di giocare nelle prossime settimane. «La tenuta della maggioranza spiega a chi ha occasione di sentirlo per quanto mi riguarda dipende solo da cosa si farà sul fronte fiscale, a partire dall'aumento dell'Iva previsto per ottobre e dalla completa cancellazione dell'Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli».
È su questo fronte che il Cavaliere intende accelerare. E ripete vediamo come si comporterà il Pd. Con un messaggio chiaro, fa capire l'ex premier nei suoi ragionamenti, indirizzato anche a chi pensa di pescare nel suo elettorato, da Mario Monti a Pier Ferdinando Casini. «Io resto in campo e farò politica anche da fuori il Parlamento».Intanto
La Giunta per le Immunità del Senato ha respinto la relazione di Andrea Augello che chiedeva la convalida dell'elezione di Berlusconi. I no sono stati 15, un solo voto a favore.

l nuovo relatore del caso Berlusconi in Giunta per le Immunità è il presidente della Giunta Dario Stefano (Sel).

Il fatto che il relatore Augello sia rimasto da solo, almeno lui, a votare a favore della sua stessa relazione consentirà di fatto che si possa svolgere l'udienza pubblica, prevista tra una decina di giorni. Secondo il regolamento del Senato, infatti, se ci fosse stata l'unanimità sul voto contrario alla relazione, non sarebbe stata necessaria convocare l'udienza pubblica nella quale Berlusconi, insieme ai suoi legali potrà difendersi.

In precedenza i lavori per la Giunta delle Immunità erano stati sospesi per cinque minuti dopo l'uscita dall'Aula della Giunta dei senatori del Pdl. I parlamentari pidiellini sono usciti dopo la bocciatura delle due questioni preliminari sollevate nella relazione Augello, con 14 no e 9 sì la prima; 14 no e 9 si la seconda.

"Sono rammaricato per la loro non partecipazione al voto ma è una decisione che non gli ha impedito di esprimersi nelle dichiarazioni di voto". Lo ha detto Dario Stefano, presidente per la Giunta per le elezioni al Senato.

"Le pressioni politiche esterne sono state il 24/mo giudice" della Giunta delle Immunità del Senato. "Le ragioni del diritto sono state superate dai numeri ma non da ragioni dirimenti" dichiara il relatore Andrea Augello ai cronisti al termine del voto in Giunta.

Riteniamo che il giudizio della Giunta sia pregiudicato nel suo risultato, pertanto abbiamo ritenuto che il prosieguo della nostra partecipazione a questi lavori fosse del tutto inutile  afferma il capogruppo del Pdl nella Giunta delle Immunità del Senato, Nico D'Ascola , motivando l'abbandono anticipato dei lavori da parte dei membri di Pdl, Lega e Gal. "Ciò non comporta alcun risultato" in riferimento al prosieguo dei lavori, ha aggiunto D'Ascola.

Dobbiamo prendere atto che tutto si è svolto senza forzature. Ho votato meno di un anno fa la legge Severino con convinzione, era assodato che la legge era applicabile anche per fatti compiuti antecedentemente. Si conferma che è una buona legge". Lo afferma Benedetto Della Vedova di Scelta Civica.

Ci siamo trovati di fronte a un voto ''politico e pregiudiziale'' con ''l'indisponibilità totale del Pd a mettersi attorno a un tavolo e ragionare in punta di diritto''. Lo afferma la senatrice Maria Elisabetta Casellati (Pdl) commentando con i cronisti l'uscita anticipata dei membri del Pdl dalla Giunta: ''Si vuole usare la ghigliottina' nei confronti di Silvio Berlusconi'', ha aggiunto Casellati.

Da Pdl e Lega c'è stata una mancanza di rispetto verso le istituzioni molto grave e non giustificata da comportamenti in Giunta". Lo afferma il senatore M5s Mario Giarrusso commentando l'abbandono anticipato dei lavori in Giunta per le Immunità da parte di Pdl e Lega. "La Lega si conferma ruota di scorta del Pdl e di Berlusconi", aggiunge.

E' "impossibile" prevedere la calendarizzazione del voto in Aula sulla vicenda Berlusconi, perché "il voto di oggi è solamente interlocutorio, poi si dovrà riprendere con una forma di vero e proprio processo all'interno della Giunta". Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, a margine della sua visita al Memoriale di Marcinelle. "Siamo soltanto agli inizi, il voto di oggi non è certamente decisivo", ha aggiunto specificando che "si terranno i tempi giusti, si applicheranno regole giuste e concordate.
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