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Arriva la responsabilità civile dei magistrati

Arriva la responsabilità civile dei magistrati. L'Aula della Camera approva a voto segreto, con 187 sì e 180 no, l'emendamento in tal senso della Lega alla legge Comunitaria. La Lega aveva chiesto il voto segreto sul suo emendamento, riferito all'articolo 26 della Comunitaria. I deputati di M5S si sono astenuti. Governo e commissione avevano espresso parere contrario.

Come riferisce l ansa sull'emendamento della Lega alla legge comunitaria che introduce la responsabilità civile dei magistrati il Governo è stato battuto per sette voti. Il testo è passato con 187 sì e 180 no. Il M5S, così come diversi deputati di Sel, si è astenuto sulla votazione il cui esito è stato salutato con un applauso dalla Lega.

In base al testo approvato, proposto dal leghista Gianluca Pini, "chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue finzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale". Ettore Rosato del Pd, alla richiesta di convocazione del comitato dei Nove da parte di Fi, ha detto che "questo testo deve ancora passare al Senato dove verrà modificato".

Presenta "evidenti profili di illegittimità costituzionale" la norma sulla responsabilità civile diretta dei giudici introdotta dalla Camera. Ed è "grave e contraddittorio che si indebolisca l'azione giudiziaria proprio mentre la magistratura è chiamata a un forte impegno contro la corruzione". Lo sottolinea l'Associazione nazionale magistrati.

"La tutela dell'indipendenza assicurata al giudice dagli ordinamenti non rappresenta un mero privilegio". Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sottolineando che serve "il giusto bilanciamento" attraverso il rispetto da parte dei magistrati dei principi deontologici. In Italia c'è "una crescente e sempre più complessa domanda di giustizia e la giurisdizione deve essere, pertanto, in grado di soddisfare le attese dei cittadini, coniugando equità e imparzialità con una risposta efficace e tempestiva". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando oggi al Quirinale alla sessione inaugurale dell'assemblea generale della Rete Europea dei consigli di giustizia.

"E' in gioco non un privilegio, ma l'indipendenza di giudizio del magistrato". Così il vice presidente del Csm, Michele Vietti esprime la sua contrarietà alla responsabilità civile diretta delle toghe prevista dalla norma approvata oggi dalla Camera. " Con tutto il rispetto per il Parlamento, di cui pure ho fatto parte - dice Vietti interpellato sulla riforma dai giornalisti a margine del plenum del Csm - mi permetto di non essere d'accordo sull'emendamento Pini''. "Come il Csm ha ribadito più volte - prosegue il vice presidente - esporre il singolo magistrato a un'azione diretta di responsabilità metterebbe a repentaglio il suo libero convincimento e produrrebbe un numero indefinito di processi su processi".

L'emendamento presentato dalla Lega riscrive l'articolo 26 sulla responsabilità civile, nell'ambito della discussione sul ddl "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea".

"Chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni - si legge nella norma - ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale. Costituisce dolo il carattere intenzionale della violazione del diritto".

Molti deputati del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia Libertà (Sel) si sono astenuti dalla votazione a scrutinio segreto. I grillini hanno difeso la scelta, pensata per "smascherare il Pd".

Ettore Rosato (Pd), ha sminuito la rilevanza di quanto accaduto oggi, dicendo che per modificare il testo "ci sarà il Senato". Diversa la risposta di Forza Italia, che ha definito "legittima" la votazione.

L'Associazione nazionale magistrati ha parlato di un "segnale molto grave" e di una norma che presenta "evidenti profili di incostituzionalità", aggiungendo di sperare che "il Senato non approvi la norma". In serata il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ribadito che "la tutela dell'indipendenza assicurata al giudice dagli ordinamenti non rappresenta un mero privilegio".L'indipendenza di giudizio del magistrato - conclude Vietti - "e' un valore che deve stare a cuore non solo alla magistratura ma a tutti i cittadini".

Matteo Renzi, parlando con i suoi da Pechino minimizza il voto su cui oggi la maggioranza è stata battuta (responsabilità toghe). E' una tempesta in un bicchiere d'acqua, il voto segreto è occasione di trappoloni, ma le reazioni che vedo sono esagerate, dice il premier per il quale la norma sarà modificata a scrutinio palese al Senato.

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