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Mattarella, dodicesimo Presidente della Repubblica

L'Italia ha il suo dodicesimo presidente della Repubblica: alla quarta votazione con 665 voti - ben oltre i 505 necessari - è stato eletto Sergio Mattarella.

"Il pensiero - sono state le prime parole del nuovo Capo dello Stato va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E' sufficiente questo".

Il Giuramento avverrà martedì alle 10 davanti al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali. Il neo eletto presidente, accompagnato dalla Segretaria generale della Camera Lucia Pagano, andrà a Palazzo Montecitorio con una vettura del Quirinale, scortata dai Carabinieri in motocicletta. La partenza sarà segnalata dalla campana di Montecitorio. La Presidente della Camera e la Presidente Vicaria del Senato Valeria Fedeli lo accoglieranno. Dell'avvenuto giuramento viene dato annuncio dalla campana di Montecitorio e da 21 salve di artiglieria. Quindi, secondo il rituale, il Presidente della Repubblica rivolgerà il messaggio alla Nazione. La Cerimonia si concluderà con l'esecuzione dell'Inno Nazionale e il Capo dello Stato che passa in rassegna il reparto d'onore schierato con bandiera e banda.

Mattarella sale al Colle portando con sè una lunga esperienza: giudice costituzionale, ex ministro della Dc, 30 anni di vita politica. E' stato indicato dal Pd. Il suo nome è noto al più largo pubblico soprattutto per il 'Mattarellum', il sistema elettorale approvato dalle Camere nel 1993 che ha aperto la strada al bipolarismo e alla Seconda Repubblica e quindi alla democrazia dell'alternanza, come negli altri Paesi europei.

Quando la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha proclamato Sergio Mattarella presidente, in Aula è partita una standing ovation con 4 minuti di appalusi da parte di tutti tranne M5S. Numerosissimi i messaggi di auguri e congratulazioni. Il primo tweet, appena raggiunto il quorum necessario di 505 voti, è stato del presidente del Consiglio,

"Tra ieri e oggi c'è stato un salto di qualità politico" dice l'ex presidente Giorgio Napolitano, commentando la larga maggioranza di voti ricevuta da Sergio Mattarella. A chi gli domanda se cambia qualcosa nel quadro politico, risponde: "E' molto difficile dire che c'è di nuovo in una situazione così complessa e articolati

L'elezione di Mattarella, «giudice della Corte costituzionale e politico esperto, segna una vittoria politica per il giovane premier Matteo Renzi, che lo aveva proposto come unico candidato del Pd». Così il Wall Street Journal sull'elezione di Mattarella «noto per essere l'architetto di una delle leggi elettorali degli anni Novanta». Renzi, ricorda ancora il giornale americano, ha proposto il suo nome sostenendo che «abbia lo standing giusto per assicurare la stabilità istituzionale necessaria in un momento cruciale per l'Italia, che sta vedendo i primi timidi segnali di ripresa dalla più lunga recessione degli ultimi decenni».

il Papa ha appena mandato un telegramma a Sergio Mattarella, rivolgendogli "deferenti espressioni augurali per la sua elezione" e auspicando che "Ella possa esercitare il suo alto compito specialmente al servizio dell'unità". "Mi è gradito rivolgerle - si legge nel telegramma di papa Francesco a Sergio Mattarella - deferenti espressioni augurali per la sua elezione alla suprema magistratura dello Stato italiano e, mentre auspico che ella possa esercitare il suo alto compito specialmente al servizio della unità e della concordia del Paese, invoca sulla sua persona la costante assistenza divina per una illuminata azione di promozione del bene comune nel solco degli autentici valori umani e spirituali del popolo italiano. Con questi voti - conclude il Papa - invio a lei e all'intera nazione la benedizione apostolica".

Quel che sembra certo per gli analisti è che il candidato di Renzi ha provocato il caos tra gli azzurri, e l'elezione viene letta come una vittoria assoluta del premier e una sconfitta pesante per chi ha posto il veto. Saltamartini si è dimessa da portavoce di Ncd mentre Sacconi ha lasciato il posto da capogruppo di Ap - Il capogruppo di Ap (Ncd-Udc) al Senato Maurizio Sacconi, secondo quanto si apprende, si è dimesso. La scelta è irrevocabile e ad effetto immediato. Alfano: 'Ho votato Mattarella con orgoglio siciliano'. M5s: 'Buon lavoro, lo aspettiamo al varco'. Grillo: 'Per noi una discreta vittoria, anche se diversa da quella progettata'. Livido Salvini: 'Oggi pessima giornata, non è il nostro presidente. Il centrodestra è morto'. Pannella: 'Dio ce l'ha mandata buona'.

"Conosco Sergio Mattarella - ha detto l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - sul piano dell'assoluta lealtà, correttezza, sensibilità, competenza istituzionale e certamente dell'imparzialità. Tutte caratteristiche importantissime per disegnare la figura del Capo dello Stato. E' sempre importante avere grandi numeri" e gli esponenti di Ap avevano "ragioni per essere polemici e assai più ragioni per la scelta che si realizzerà stamattina".

Ma chi è il nuovo capo dello Stato? Viene descritto come una persona schiva e riservata. Democristiano di lungo corso, è un politico siciliano nato a Palermo nel 1941, figlio del già ministro Bernardo e fratello di Piersanti, ucciso dalla mafia nel gennaio 1980 mentre ricopriva la carica di presidente della Regione Siciliana. Vedovo, ha tre figli (uno di loro ha fatto politica in Sicilia ed è stato candidato alle primarie per la segreteria regionale nel 2009 appoggiato da Bersani; un altro lavora al ministero della Funzione pubblica ed è capo dell’ufficio legislativo di Marianna Madia).

È stato deputato dal 1983. Nel 2006 ha ricoperto l'incarico di ministro dei rapporti con il Parlamento, ministro della Pubblica istruzione nel sesto governo Andreotti, da cui si dimise nel 1990 a causa dell’approvazione della legge Mammì sulla disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato in Italia e ministro della Difesa.

È stato l'artefice della nascita del Partito Popolare italiano negli anni successi a Tangentopoli. Dal 2011, è giudice della Corte costituzionale.

Ha abolito la leva obbligatoria e il suo nome è legato alla legge elettorale, il Mattarellum, adottata dal 1994 al 2001 e poi rimpiazzata dal Porcellum.

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