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Giovedì, 02 Maggio 2024

"E' una riforma - ha detto Salvini al forum del ansa criticando il testo - che è diametralmente opposta rispetto a quella che cercammo di fare nel 2006" per il federalismo. "Sciacalli, avvoltoi!". Così Salvini si scaglia contro le banche, le agenzie di rating e i media soprattutto americani che hanno preso le difese della riforma Renzi invitando gli italiani a votare "Sì".Matteo Salvini al Forum all'ansa in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre : "Se Goldman Sachs, J.P Morgan, Financial Times ci dicono di votare sì, è evidente che gli italiani sapranno cosa fare e voteranno No. L'Italia non è un paese in vendita". "Perché difendono Renzi e la sua riforma? Perché lui obbedisce ai poteri forti e loro lo sostengono pensando che l'Italia invece sia un Paese in vendita".

Salvini parlando al forum del ansa ha replicato a una domanda anche sul capo dello Stato. "Non mi fido ciecamente di nessuno, non firmo assegni in bianco in questi anni c'è stata una regia occulta che dava retta a Bruxelles, ogni riferimento a Napolitano è voluto, vediamo dal 5 in poi". "Se vincesse il Si avremmo una pessima Costituzione. Renzi immagina di rimanere al governo per 20 anni. E secondo me andrebbe a elezioni anticipate comunque per il regolamento dei conti interno al suo partito". In caso di vittoria del No - dice Salvini - anche se Renzi si dovesse dimettere, il presidente della Repubblica, contando su una pattuglia di parlamentari che non vogliono andare al voto, "proverà uno, due, tre volte a fare un governo...". E, sottolinea, ribadendo che il suo obiettivo è quello di andare al voto il prima possibile, "il mio auspicio è che non ci riesca".

Il leader della Lega ha parlato anche del futuro del centrodestra anche rispetto all'esito del referendum. "Se Berlusconi - ha avvertito - desse vita ad altri inciuci le nostre strade si allontanerebbero, io voterei subito". "La parola centrodestra - ha detto ancora - mi fa venire l'orticaria credo ad una distinzione tra globalisti e sovranisti". "Non ho la minima preoccupazione del congresso - ha detto ancora parlando della Lega - lo faremo, escludo il 31 dicembre, lasciamo riposare le persone anche all'Epifania, se non ci saranno elezioni subito entro l'inverno si farà, non è una priorità per elettori ma io ci tengo al rispetto delle regole, in passato non si facevano e a me piace confrontarmi, non parlerò mai male di Bossi ma la si può pensare in modo diverso".  "Il limite dei due mandati" per gli eletti della Lega "sarà oggetto di approvazione al Congresso - ha fatto sapere - quando ci sarà. E' una cosa buona, non più di due mandati nella stessa istituzione. Mi piacerebbe che nello Statuto della Lega ci fosse". 

Per la Lega - ha evidenziato - nel futuro "il modello è quello del buon governo del Veneto o della Lombardia". Con una scelta della leadership "tramite primarie e quindi nessuna imposizione calata dall'alto". "La nostra idea di Europa è completamente diversa da quella che stanno governando Renzi e Berlusconi insieme. Chi si allea con noi non potrà essere con un piede a Roma e un altro a Bruxelles. Mi sembra che Toti, Fitto, Meloni abbiano le idee chiare. Aspettiamo il 5 e vediamo chi si aggiunge", spiega Salvini che su eventuali alleanze con Ncd o Fare! taglia corto: "Gli Alfano, i Cicchitto, i Tosi, neanche dipinti sui muri!".

E sul M5s. "Con i grillini ho chiesto più volte un incontro, pubblico, in streaming. Mi è stato sempre detto di no. Su temi come immigrazione, sicurezza, rapporto con l'Islam, certezza della pena purtroppo i 5 Stelle sono palesemente schierati a sinistra, e portano avanti idee incompatibili con la nostra idea di Italia".

Salvini ha parlato anche di Ue. "L'Euro è una moneta superata, ce lo hanno criticato anche 7 premi nobel". 

È stato presentato oggi, presso la sede del Banco di Napoli, il  6° Rapporto Annuale di SRM su “Le Relazioni Economiche tra l'Italia e il Mediterraneo”. Il convegno è stato aperto dal presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco e dal presidente di SRM, Paolo Scudieri. Successivamente Alessandro Panaro, responsabile degli Osservatori “Maritime and Mediterranean Economy” di SRM ha presentato i risultati del Rapporto. E’ seguita la relazione di Daniele Mazza, vicedirettore generale del Banco di Napoli, su “Il ruolo della banca a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese”.

Il rapporto di quest’anno, oltre che alle relazioni commerciali ed alla presenza delle imprese italiane in questi mercati, punta ad analizzare anche le dinamiche dei traffici marittimi e degli investimenti in portualità e logistica che la Cina sta realizzando nel Mediterraneo con l’obiettivo di incrementare e facilitare i rapporti commerciali con i Paesi del Bacino.

Uno spazio importante è stato dedicato all’analisi degli impatti economici che avrà la Silk Road (la Via della Seta), un ingente programma di investimenti, stimato in circa 1.000 miliardi di dollari, che la Cina stessa ha prefissato di effettuare lungo dei percorsi strategici - stradali, ferroviari, aerei e marittimi - che avranno effetti sulle dinamiche di interscambio che il Dragone ha in essere a livello globale e quindi anche in Europa ed in Italia.

I temi e gli spunti emersi dal rapporto di SRM sono poi stati discussi nella tavola rotonda "La crescente presenza cinese nel Mediterraneo: opportunità per l’Italia e il Mezzogiorno"moderata da Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, alla quale hanno partecipato: Angela Stefania Bergantino, professore di Economia Applicata, Università di Bari e presidente SIET (Società Italiana di Economia dei Trasporti e Logistica); Sergio Bertasi, responsabile Ufficio di Rappresentanza di Intesa Sanpaolo a Pechino e presidente Camera di Commercio Italiana in Cina; Pier Luigi d’Agata, direttore generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo; Ettore Greco, direttore IAI-Istituto Affari Internazionali.

Una specifica sessione dei lavori dal titolo “Le imprese, la visione italiana, l’Europa” ha visto le relazioni di Stefan Pan, vicepresidente Confindustria per le Politiche Regionali e Gianni Pittella, già primo vicepresidente del Parlamento Europeo, presidente del Gruppo S&D del Parlamento Europeo. 

Maurizio Barracco, presidente del Banco di Napoli: “Gli scenari del commercio mondiale sono in rapido mutamento con diversi elementi di incertezza all’orizzonte, anche sul fronte atlantico. In questo contesto l’area del Sud Mediterraneo, nonostante l’instabilità, cresce economicamente ad un ritmo medio del 2,5% e rafforza la sua centralità anche grazie agli effetti del raddoppio di Suez e di Panama che favoriscono un crescente ruolo della Cina nel Mediterraneo. Il Mezzogiorno si trova nel centro geografico di questi cambiamenti, ma questo posizionamento favorevole non basta. Finiremo per fare i semplici spettatori o sapremo essere attori primari? Questo appuntamento annuale che il Banco di Napoli organizza con SRM serve a porre l’accento sulle sfide che abbiamo difronte e ricordare che noi - come partner bancario - siamo pronti a coglierle”. 

Daniele Mazza, vicedirettore generale del Banco di Napoli. “L’Area Mena (Middle East and North Africa) rappresenta un’area di sbocco per le produzioni l’industria italiana in vari comparti produttivi, dalle costruzioni alle più tipiche produzioni del Made in Italy di alta gamma e/o di alta qualità  che hanno grande successo presso i consumatori dei paesi del Golfo. Il ruolo della banca è sempre più quello di consulente globale oltre che di finanziatore. Il nostro Gruppo è largamente presente nel Mediterraneo ma anche in Cina, paese che sta guidando la “riscoperta” commerciale del Mare Nostrum. Siamo quindi il soggetto bancario più idoneo e pronto ad accompagnare gli operatori economici lungo questa traiettoria “Mediterraneo-Oriente”.

Paolo Scudieri, presidente di SRM: “Il Rapporto rafforza la visione di un Mezzogiorno che può ambire al svolgere il ruolo di piattaforma logistica a servizio non solo del sistema produttivo  del Sud ma di tutta l’industria italiana contribuendo così in modo fattivo al rafforzamento geo-economico del nostro Paese. L’industria italiana ha bisogno di portualità e logistica efficiente, ma ha anche bisogno che il Paese abbia una visione chiara delle priorità commerciali e di come svilupparle. Il Rapporto di SRM dà un contributo di analisi importante in questa direzione.”

Massimo Deandreis, direttore generale SRM: “Quest’anno abbiamo voluto porre l’accento sul crescente ruolo della Cina nel Mediterraneo, Paese che con la sua strategia di penetrazione commerciale lungo la via della seta sta indirizzando numerosi investimenti nel settore marittimo portuale in tutto il bacino del Mediterraneo e nel Golfo. Il Rapporto, ricco di cifre e analisi, fa emergere questo fenomeno che rappresenta anche una delle principali ragioni dell’accresciuta centralità del Mediterraneo negli scambi mondiali. Riscoprire la rotta commerciale “Mediterraneo-Oriente” è la via per coniugare una più attiva presenza italiana nei Paesi del Nord Africa con il rafforzamento dell’interscambio commerciale con il gigante asiatico”.

·  I Paesi del Nord Africa e del Golfo dal 2011 sono cresciuti mediamente del +2,5%.

·  L’interscambio manifatturiero tra l’Italia e i Paesi dell’area MENA (Middle East and North Africa) è di oltre 49 miliardi di euro, +96,9% su 2001.

·  SRM prevede una ulteriore crescita dell’import-export manifatturiero, 54 mld di euro nel 2018.

·  Il Mezzogiorno produce il 20% dell’interscambio totale, quasi 14 miliardi di euro, con i paesi MENA (15% sul totale dei propri scambi con l’estero).

·  Oltre 41 miliardi l’export dell’Italia verso l’Area MENA pari al 10% del totale. L’area MENA prima regione di destinazione extra-europea.

·  Oltre il 76% delle merci scambiate con l’area Mena viaggiano via mare. Il bacino del Mediterraneo concentra il 19% del traffico marittimo mondiale, il 25% dei servizi di linea container e il 30% del traffico petrolifero.

·  Nel 1995-2015 i transiti di navi container sulla rotta Asia-Europa via Suez e Mediterraneo sono cresciuti dal 27% al 42%, mentre si è registrato un calo sulle rotte “Trans-Pacific” e “Trans-Atlantic”.

·  Dal 2008 al 2016 la quota di mercato sui container dei porti del Mediterraneo è cresciuta dal 27% al 34% mentre quella dei porti del Nord-Europa è scesa dal 46% al 42%.

·  La nuova Via della Seta (denominata OBOR-One Belt One Road) attiverà 1.000 miliardi di dollari di investimenti cinesi per infrastrutture ed il miglioramento dei collegamenti e della cooperazione tra paesi nell'Eurasia.

·  Si stima che, al 2020, la Cina dovrebbe esportare lungo la Via della Seta beni e servizi per circa 780 miliardi di dollari e importarne 573,6 miliardi. La strategia cinese contribuirà a rafforzare la centralità del Mediterraneo nelle rotte globali.

Cosa c'entra Pitagora con il turismo commerciale? L'idea fa parte della nuova strategia di promozione ideata dal comune di Samos, per immaginare e costruire un nuovo versante turistico: spiagge, cultura, relax e diversificazione delle proposte, ma intrecciate con un valore assoluto dell'isola che dista solo un chilometro dalle coste turche.

Lo ha spiegato molto bene qualche sera fa a Il Corriere del Sud il primo cittadino dall'incantevole atollo, Michalis Angelopoulos Sindaco di Samos, a margine di un evento presso l'ambasciata di Grecia in Italia con il sostegno dell'Eot (Ente per il Turismo Ellenico).

Parlando con Il Corriere del Sud il Sindaco di Samos ci ha detto: "Samos, oggi ospita al momento 2.500 rifugiati nell’hotspot rispetto ai 6000 cittadini residenti. Ma è utile sottolineare, a chi ha deciso lo scorso anno di cambiare destinazione, che ha commesso un clamoroso errore. Nessuna isola greca che ospita i migranti ha manifestato defaillances nel turismo, anzi".

"La competitività ellenica è ancora ai primi posti nel mondo continua il Sindaco, proprio perché registra un ottimo rapporto qualità-prezzo, perché offre una natura incontaminata per tutte le tasche e le esigenze, perché accanto ad una storia che non ha pari nei cinque continenti ha dalla sua quella giovialità che solo la tradizione e la cultura del popolo greco riesce ad accompagnare e veicolare"

"Il grande matematico Pitagora, nativo di una delle isole più incantevoli dell'Egeo orientale, ha impresso il suo marchio di cultura e di innovazione anche in quel grande serbatoio di divulgazione sociale che si chiama turismo. Dove accanto alla componente commerciale, di cui è da anacronistici voler fare a meno, ecco fare capolino le massime pitagoriche declinate come un vero e proprio biglietto da visita per un turismo alto e desideroso di apprendere, oltre che di bagnarsi gambe e braccia in un mare cristallino. Festival, musei fruibili a tutte le età, interlocuzioni mediterranee come il filo diretto con la calabrese Crotone, conclude il Sindaco di Samos a Il Corriere del Sud, sono solo alcune delle frecce all'arco dell'isola greca".

Ma vediamo l’Isola di Samos come è stata presentata dal Sindaco di Samo Michalis Angelopoulos e l Ambasciatore Themistoklis Demiris all’Ambasciata Ellenica di Roma davanti ai giornalisti Italiani e tanti invitati del settore turistico Italiano: L’isola di Samos viene definita come un’isola di incomparabile bellezza perché combina il mare e i monti. Oltre alle spiagge uniche con acque cristalline, l’isola presenta montagne verdeggianti, sentieri per trekking, pareti di arrampicata, grotte e gole. Più di 40 percorsi tra le fitte pinete offrono un’opportunità unica di osservare la varietà della fauna e della flora dell’isola. Il monte Kerkis, come il monte Ampelos (le due masse montuose dell’isola) presentano una flora ricca e ospitano più di 1400 specie di piante endemiche e rare.

Passeggiate affascinanti su sentieri pittoreschi e lastricati attraverso boschi, valloni umidi, vigneti e suggestivi paesini arroccati sulla costa dei monti, rivelano la coesistenza armoniosa tra l’uomo e la natura. Questi luoghi vergini di bellezza selvaggia e imponente, costituiscono il luogo ideale per chi ama la natura e l’escursionismo.

Vale inoltre la pena sottolineare che a Samos a causa della composizione geologica del terreno (calcareo) ci sono moltissime grotte e baratri, il che è un fenomeno raro per un’isola. L’attiva Associazione Speleologica di Samos ha registrato ed esplorato circa 80 grotte naturali di diverse dimensioni, con stalattiti e stalagmiti di una bellezza ricca e unica, che purtroppo non sono ancora visitabili

Il biotopo di Alykiè un luogo di sosta importante per molte specie di uccelli migratori. Si trova nella parte orientale dell’isola di Samos a poca distanza dalla costa dell’Asia Minore. La superficie totale del biotopo è di 42 ettari di cui 35 sono la zona della vecchia Alyki e i restanti 7 sono un terreno acquitrinoso. Nel passato, Alyki è stata una salina (alyki in greco significa appunto salina). Nel 1965 ha smesso la sua attività commerciale. Alyki è diventata biotopo e oggigiorno, oltre al suo valore estetico ha una più ampia importanza ecologica perché è un habitat raro a confronto con le altre isole dell’Egeo. La qualità e l’importanza della zona risiede soprattutto nel grande numero di uccelli che visitano o si riproducono ogni anno in questo biotopo. La zona è stata riconosciuta come biotopo nell’elenco rilasciato dal Centro greco per i biotopi e le zone umide (EKBY), è compresa nel progetto CORINE e nella rete NATURA 2000 ed è stata caratterizzata come area protetta nella pianificazione territoriale dell’isola. Mammiferi che vivono nel biotopo: ricci, lepri, ratti neri, sciacalli, martore. Anfibi e rettili: rospi verdi, rane di palude, tartarughe d’acqua dolce, tartarughe greche, camaleonti, serpenti d’acqua, vipere, lucertole ecc. Uccelli: sono state registrate 127 specie di uccelli tra cui garzette, fenicotteri, mignattai, volpoche rosse, volpoche, pernici, bianconi, poiane dalle gambe lunghe, cavalieri d’Italia, mignattini piombati ecc. molte delle quali sono caratterizzate come rare o in via di estinzione.

Un’altra delle piacevoli sorprese dell’isola sono le cascate naturali a Karlovasi. Il sentiero pittoresco e la buona segnaletica stradali garantiscono l’accesso dalla località”Potami” alla prima cascata. Per arrivare alla successiva – e più grande – dovrete salire 60 gradini di legno e arrivate ad una radura con una splendida vista. I più audaci possono salire dal fiume utilizzando corde. La grande cascata di Karlovasi ha circa 5m di altezza e offre la possibilità di nuotare nelle fresche acque del laghetto che si forma alla sua base.

La montagna è denominata “Ampelos” dai molti vigneti (“ampelia” in greco) coltivati nell’area sin dall’antichità. Negli anni precedenti, questa montagna era conosciuta a Samos con il nome “Karvounis”. Ampelos copre la parte centrale e orientale dell’isola di Samos e occupa un territorio più grande del Monte Kerkis. «È la montagna che rende tutta l’isola montuosa», scrive Strabone. La sua vetta più alta è Profeta Elia ad un’altitudine di 1153 metri e intorno ad essa ci sono altre vette che superano i 1000 metri, come Ghinei e Lazaros.

I terrazzamenti sono la caratteristica della zona e il metodo con cui gli abitanti hanno affrontato e affrontano l’erosione del suolo a causa della pendenza dei terreni. L’altitudine media della montagna è di 900m. La vegetazione di Ampelos è molto ricca. Qui dominano i pini – il pino calabro a bassa quota e il pino nero ad alta quota, un residuo dell’era glaciale che forma vaste pinete – che si alternano a vigneti in terrazze. Ci sono anche cipressi, querce, castagni e di altri tipi di alberi insieme ad arbusti, cespugli e geofite nelle zone più aride e rocciose. In genere, l’area è importante dal punto di vista ecologico perché vi si possono trovare molte piante endemiche e molto rare

Anche chiamata nell’antichità Melamfyllos e Anthemousa, luogo di nascita della dea Era (Hera), terra di filosofi e di eroi.

Samos è l’isola dove regnano la leggenda e la bellezza.

Fu culla di grandi uomini. Del matematico e filosofo Pitagora -fondatore della musica e del pensiero matematico moderno, dell’astronomo Aristarco, il primo che parlò dell’eliocentrismo del nostro sistema planetario, circa 2300 anni fa.

È il mitico luogo di nascita della dea Era. Il tempio a lei dedicato, l’Iraion, è stato descritto da Erodoto come «il più grande tempio della Grecia del suo tempo». L’Unesco ha incluso la chiesa e la zona archeologica di Pythagoreio tra i monumenti del patrimonio culturale mondiale.

È il luogo che ha ospitato il filosofo Epicuro, il fantasioso Esopo, il filosofo e stratega Melisso.

Samos è il capoluogo dell’isola di Samos, conta 32.977 abitanti (censimento del 2011). Si compone di quattro unità comunali, Vathy, Karlovasi, Pythagoreio e Marathokampos e ha in totale 33 villaggi. Rive pittoresche, montagne di eccezionale bellezza e lussureggianti villaggi dell’entroterra, che mantengono inalterato nel tempo il colore locale.

È l’isola più grande per dimensioni della regione, con una superficie di 476 Kmq e una linea costiera della lunghezza di 140 km. Le sue due imponenti montagne, la selvaggia e rocciosa Kerkis dai pendii e dagli anfratti impervi, di altezza 1443 m, e la verdeggiante Ampelos (o Karvounis) di altezza 1160 m, dominano l’isola. Ha poche pianure, la più grande delle quali è quella di Chora, che si trova sul lato sud dell’isola. Di fiumi veri non ne possiede, ma si trovano molti torrenti, ruscelli e sorgenti abbondanti.

Samos è un luogo dalla vegetazione lussureggiante. Nel suo vergine paesaggio naturale tutto è fatto di colori e di luce. E ogni passo è una rivelazione. Che ci si trovi nelle maestose montagne, o nelle grotte, gole e burroni, l’ambiente naturale di Samos ricorda un entroterra greco in miniatura. Oltre 1400 specie di piante rare, molte delle quali sono endemiche e decine di specie di uccelli rapaci, fanno da sfondo alle passeggiate dei visitatori.

Gli uliveti di Samos producono olio extravergine di oliva di eccellente qualità e di bassa acidità. Che si tratti di olio d’oliva dorato dal sapore intenso, prodotto dalle olive mature locali, o di quello prodotto da una combinazione di varietà di olive locali ed altre, come ad esempio l’olio Koroneiko, l’olio di Samos si distingue per la sua consistenza vellutata, il suo aroma e sapore unico.

Il prodotto di Samos più conosciuto, famoso fin dall’antichità, è il vino moscato. Il vino moscato, denominazione di origine controllata di Samos, viene prodotto con l’omonima uva del famoso vitigno «Moscato di Samos bianco a chicco piccolo», che viene coltivato sui pendii del Monte Ampelos su terrazze tradizionali (pezoules) fino ad un’altitudine di 900 m.

Con il suo aroma ricco e unico e il suo sapore dal gusto pieno, occupa una posizione di rilievo nei mercati esteri più esigenti (Francia, Germania ecc.) ed è il primo ambasciatore dei vini greci a livello internazionale. Ha vinto decine di premi d’oro e riconoscimenti internazionali

Un altro meraviglioso prodotto di Samos è il miele che viene prodotto da circa 200 produttori e migliaia di alveari, con una produzione di circa 100 tonnellate all’anno. Il principale centro di produzione è il villaggio di Pyrgos. Le api raccolgono il polline da molte piante selvatiche, ma anche da alberi da frutta e piante della campagna dell’isola come gli arbusti di timo, il tè di montagna, i pini, abeti, castagni, le piante di rosmarino,la lavanda selvatica, e i peschi, ciliegi, meli, limoni, mandorli. Oltre al miele profumato puro e delizioso, gli apicoltori producono anche il polline, materia prima per la cosmetica e la farmaceutica, nonché la pappa reale, ambita per le proprietà miracolose e benefiche.

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