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Giovedì, 02 Maggio 2024

È uno dei componenti fondamentali di un'automobile, e ha la funzione di canalizzare i gas esausti in uscita dal gruppo termico verso i due sistemi deputati prima alla loro depurazione e dopo alla loro espulsione. La sua progettazione deve essere in linea con i parametri predeterminati dal costruttore per raggiungere le prestazioni del propulsore e del mezzo, nonché la preparazione al trattamento delle esalazioni per renderle conformi alla normativa vigente.

L'acciaio è il materiale più utilizzato per produrlo, sia esso tubolare o pressofuso, poiché con esso si riesce più facilmente allo sviluppo integrale del collettore auto con il sistema di catalizzazione, per raggiungere le specifiche chimiche degli elementi da espellere.

A quali tipi di difetti è soggetto il collettore auto

I difetti più comuni sono rappresentati dalle perdite di gas dalle giunture, la rumorosità e l'accumulo di sporcizia. Occorre curarne in modo regolare la pulizia, perché questa parte del sistema di scarico è quella sulla quale si accumula tutta una serie di sostanze come grasso, materiali esterni e ruggine; la manutenzione, effettuata in modo corretto, consentirà di allungare la vita di questo componente, evitando, o quantomeno limitando, l'insorgere di problematiche strutturali, anche non superficiali, permettendo nel contempo il monitoraggio dello suo stato, agevolando la prevenzione di ulteriori danni a suo carico.

Illustrazione del collettore di scarico tratta da autoparti.it

Quali sono le cause dei guasti?

I possibili problemi che possono colpire i collettori di scarico possono derivare dalla corrosione e da sollecitazioni termiche o meccaniche di varia natura. La temperatura dei gas che transitano all'interno e la differenza con quella ambientale che porta alla formazione della condensa e alla potenziale formazione di ruggine, l'insieme di vibrazioni del propulsore e delle sue parti che sottopone a continuo stress meccanico questa struttura, la vulnerabilità dovuta al suo posizionamento all'interno del vano motore a eventuali rotture dovute a urti con elementi esterni quali ciottoli di rimbalzo dalla carreggiata: questi eventi rappresentano le cause principali e più frequenti delle problematiche che affliggono questa parte del motore, considerando la normale usura del pezzo, derivante da un regolare utilizzo del veicolo in condizioni non estreme.

Come sostituirlo correttamente?

Se, durante la sua pulitura, o a causa di rumori o vibrazioni insolite da esso provenienti, si dovesse verificare la presenza di un danno fisico, il collettore di scarico danneggiato oppure arrugginito dovrà essere sostituito. Per farlo, qualora si dovesse decidere di non rivolgersi a un'assistenza autorizzata e di effettuare l'operazione in autonomia, si dovrà:

  • sollevare l'auto: non con un cric, poco stabile, ma utilizzare un sollevatore a pressione idraulica o un ponte;
  • individuare il collettore: per farlo basterà seguire l'impianto di scarico al contrario, verso il motore;
  • eliminare gli elementi di serraggio e sostegno: bulloni e fascette andranno rimossi, unitamente alle viti che collegano la marmitta al telaio;
  • sostituire il collettore: effettuare il posizionamento del nuovo ricambio, badando di pulire con attenzione la superficie dei raccordi ai cilindri usando una spazzola con setole di ferro e acquaragia; ricordare di cambiare anche le guarnizioni.


 

Sapersi giostrare nel mercato del lavoro è difficile. Farlo durante un periodo di guerra, in crisi energetica e climatica e nel pieno post di una pandemia globale, è ancora più arduo. Eppure bisogna provare a farlo, soprattutto se stiamo pensando di cambiare lavoro, se dobbiamo intraprendere una carriera universitaria o se stiamo cercando un’occupazione stabile e remunerativa.

E partiamo proprio da un aspetto del nostro presente, quello della crisi energetica e climatica. Stando alla ricerca Censis commissionata da Assosomm, l’Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro, nei prossimi 3, 4 anni il settore dell’energia rinnovabile e green potrebbe offrire 150 mila posti di lavoro. Si parla di professionalità come Tecnico esperto e designer in sistemi fotovoltaici e celle fotovoltaiche, Tecnico manifatturiero di scaldabagni solari, Elettricista specializzato, Tecnico installatore del solare se si guarda al solo comparto fotovoltaico, oppure manager per le energie rinnovabili, Geometra ambientale, Tecnico ecologo, Geochimico, Assicuratore ambientale, Esperto giuridico-commerciale di energia rinnovabili e si estende lo sguardo a una prospettiva più trasversale. “Una spinta ad attivare le filiere produttive considerabili di adattamento al “tempo di guerra” potrebbe essere di necessario stimolo al sistema Paese - ha spiegato Rosario Rasizza, Presidente Assosomm - Prima fra tutte la filiera dell’efficientamento energetico”.

Non solo energia, il futuro del lavoro passa anche attraverso uno dei settori più in crescita della nostra economia: quello del gaming e del gambling. Un esempio virtuoso di questo settore è senza dubbio AdmiralBet (ex AdmiralYes), una società che impiega 20 mila persone che gestiscono il funzionamento e il marketing di oltre 230 mila apparecchi di gioco. Anche qui sono tantissime le professionalità richieste: da game designer a sviluppatore, da ingegnere dei suoni a tester, così come sono tantissime le università che offrono la formazione adeguata per essere competitivi.

Non solo gioco, non solo energia. Il futuro del lavoro passerà anche per settori chiave come quello della Sanità, la cui centralità nelle nostre vite è finalmente davanti agli occhi di tutti dopo gli anni del Covid 19, così come a trainare la ripartenza è stato il settore della digitalizzazione, dell’IT, dei servizi e dell’e-commerce. Attenzione poi anche al rischio mismatch, ovvero al buco tra domanda e offerta di lavoro. In futuro, ma anche oggi, mancano data analyst e ingegneri ma non serve guardare a profili simili per capire dove mancano lavoratori. Le aziende infatti cercano soprattutto camionisti, magazzinieri, addetti alla logistica. Per un’offerta di lavoro totalmente a 360 gradi.

A volte sono professionisti o ex professionisti del settore. Altre volte sono semplici appassionati della materia o studenti che, a un certo punto del proprio percorso scolastico o universitario soprattutto, si sono accorti di avere una certa predisposizione per la divulgazione: si tratta del mondo dei financial influencer (o in gergo “finfluencer”), variegato e soprattutto più popoloso di quel che si immagina. Parlare di soldi sui social o, meglio, parlare sui social di gestione delle spese personali e familiari, opportunità di investimento e per la crescita finanziaria, piani di risparmio e previdenziali sembra essere infatti il trend del momento.

Ma non è tutto oro quel che luccica, specie sul web dove apparire ciò che non si è risulta estremamente semplice. Spesso gli “esperti” sono i consulenti finanziari e d’impresa che navigano il web per irretire clienti in cerca di facili guadagni. Alla perdita di tempo e soldi per professionisti esperti, che richiedono attenzione, rischio e conoscenze del mercato, spesso si preferisce chi promette di fare miracoli in un mese, con un webinar di tre ore. Ma se in alcuni casi i fin-influencer si limitano a fornire informazioni generiche sui prodotti finanziari, causando danni minimi, il problema è che spesso forniscono consigli di investimento su prodotti, anche molto rischiosi, in assenza della competenza e delle abilitazioni richieste dalla normativa.

È quindi importantissimo capire come difendersi dai rischi del fin-influencing. Cercare informazioni, prima di tutto, per comprendere se la persona in questione ha curriculum e competenze adeguate per poterci aiutare. Seguire la regola della “doppia F”, e cioè fonte e fatti: capire da dove vengono le informazioni che ci stanno fornendo e soprattutto valutare i fatti e non le opinioni. Affidarsi al buon senso, per ultimo ma non per importanza, e fare segnalazioni all’authority se ci si ritrova vittima di pratiche scorrette in ambito di trading online.

Gli influencer sono ben diversi dai consulenti finanziari che invece rispettano la normativa Mifid II, con l’obiettivo di aumentare la tutela per chi investe, grazie a un approccio maggiormente trasparente ed efficiente da parte di intermediari e società finanziarie, puntando a una migliore trasparenza e contendibilità del mercato. Gli esperti finanziari affidabili sono infatti trasparenti sulle partnership, sulle fonti e sui propri interessi. Si tratta di professionisti che si pongono al fianco del risparmiatore durante tutto il percorso di investimento, con cui confrontarsi e pianificare il futuro.

Moneyfarm, come prima società di consulenza finanziaria indipendente in Italia, ci tiene particolarmente a questa figura e ne sottolinea le caratteristiche e i vantaggi. È una professione che si basa sull’adeguatezza, sulla trasparenza e sull’indipendenza, che si occupa di offrire agli investitori un supporto per navigare i mercati finanziari. Si può inoltre tranquillamente affermare che il principale pregio del Consulente Finanziario Indipendente consiste nell’assenza di conflitto di interesse. In effetti, non vende prodotti finanziari e soprattutto non è pagato a provvigione dalla rete distributiva. Questo permette al Consulente Finanziario Indipendente di fornire consigli in modo disinteressato e nell’esclusivo interesse dei clienti.

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