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Nell’ambito del PNRR Turismo, abbiamo avviato il Fondo Rotativo Turismo pubblicando la procedura per la ricezione delle proposte da parte degli operatori, che consentirà di realizzare un’importante opera di riqualificazione delle strutture ricettive. Un fondo di 1 miliardo e 380 milioni per interventi che spaziano dalla riqualificazione energetica, a quella antisismica e rimozione delle barriere architettoniche, passando per restauro, risanamento, digitalizzazione, acquisto di arredi o realizzazione di piscine termali. Una misura che prevedeva uno stanziamento di 180 milioni (risorse PNRR fondi Next Gen EU) ma che, grazie all’importante lavoro del Ministero, è stato integrato con 600 milioni deliberati dal CIPESS concessi a CDP, ai quali si affiancano prestiti di pari importo e durata erogati dal settore bancario a condizioni di mercato. 

Questo consentirà alle nostre imprese di essere maggiormente competitive ed al passo con i continui cambiamenti del settore. Un intervento che testimonia il pieno sostegno del Governo al comparto turistico, che, soprattutto nell’ultimo anno, ha dimostrato di trainare l’economia italiana” introduce così il Ministro del turismo Daniela Santanchè la misura promossa dal Ministero e gestita da Invitalia con la partecipazione di ABI e CDP.

Con una dotazione di 1 miliardo e 380 milioni di euro, con la pubblicazione della piattaforma parte il 30 gennaio 2023 il nuovo incentivo per favorire un salto di qualità delle strutture ricettive italiane.

Si chiama FRI-Tur (Fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo nel turismo), è promosso dal Ministero del Turismo e gestito da Invitalia. 

L’incentivo, Misura M1C3 investimento 4.2.5 del PNRR, è previsto nell’ambito del sistema di fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche, di titolarità del Ministero del turismo. Si rivolge, tra gli altri, ad alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari e termali, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, imprese del settore fieristico e congressuale.

Sono richiesti investimenti medio-grandi, compresi tra 500.000 e 10 milioni di euro, che puntano sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione, in particolare sulla riqualificazione energetica e antisismica. Altri interventi agevolabili sono: eliminazione delle barriere architettoniche, manutenzione straordinaria, realizzazione di piscine termali, acquisto o rinnovo di arredi.

Due le forme di agevolazione: contributo diretto alla spesa, concesso dal Ministero del Turismo, e un finanziamento agevolato, concesso da Cassa Depositi e Prestiti. Entrambe le agevolazioni verranno concesse sulla base della valutazione dei progetti affidata a Invitalia.

Al finanziamento agevolato dovrà essere abbinato un finanziamento bancario a tasso di mercato di pari importo e durata, erogato da una banca che aderisce all’apposita convenzione firmata da Ministero del Turismo, Associazione Bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti. Si prevede, pertanto, un ulteriore apporto di 600 milioni di euro da parte del mondo bancario, pari alla somma stanziata per il finanziamento agevolato concesso da Cassa Depositi e Prestiti, che porta la dotazione complessiva della misura a quasi 1,4 miliardi di euro.

Già dal 30 gennaio sarà aperta la piattaforma web sulla quale le imprese potranno scaricare la documentazione. La domanda potrà essere presentata online sul sito di Invitalia dal 1° marzo 2023.

Fonte Min. del Turismo

Le sospensioni sono un sistema fondamentale per il comfort e la sicurezza di guida di un'auto. Esse hanno il compito di isolare il veicolo dalle asperità della strada, garantendo una guida stabile e confortevole. Esistono diverse tipologie di sospensioni, ognuna con i suoi pro e contro, che variano in base al tipo di veicolo e alle esigenze del conducente. In generale, le sospensioni funzionano attraverso una combinazione di molle e ammortizzatori che assorbono gli urti e le vibrazioni, e aiutano a mantenere le ruote in contatto con la strada.

In questo articolo esploreremo come funzionano, le diverse tipologie esistenti e come mantenerle in buone condizioni per garantire una guida sicura e confortevole.

La molla: una parte fondamentale delle sospensioni

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, una delle parti da cui è formata la sospensione delle nostre auto è proprio la molla, componente che gioca un ruolo fondamentale per il corretto utilizzo di questa parte delle vetture.

 

Immagine tratta da pezzidiricambio24.it

Infatti la molla è una componente importante del sistema di sospensioni di un'auto, che ha il compito di sostenere il peso del veicolo e assorbire gli urti e le vibrazioni causate dalle asperità della strada. Esistono diverse tipologie di molle, tra cui quelle a torsione, a balestra ed elicoidali. Esse lavorano in tandem con gli ammortizzatori per assorbire gli urti e mantenere le ruote in contatto con la strada, garantendo una guida confortevole e sicura. Proprio per questo motivo è importante mantenerle in buone condizioni e sostituirle se necessario per evitare problemi di sicurezza e garantire il comfort di guida.

Perché è necessario cambiare una molla di sospensione?

Le molle di sospensione sono soggette a usura e danneggiamento a causa del continuo utilizzo e delle condizioni di guida. Con il tempo, possono perdere la loro elasticità e la loro capacità di assorbire gli urti, causando una guida scomoda e aumentando il rischio di danni al veicolo. Esse possono anche essere soggette a corrosione a causa dell'esposizione a agenti atmosferici e a sali stradali, oppure danneggiate in caso di incidenti. Inoltre, se si effettuano modifiche al veicolo, come l'installazione di componenti più pesanti o l'alzamento del telaio, potrebbe essere necessario sostituire le molle di sospensione per adattarsi alle nuove condizioni di carico. Per mantenere la sicurezza e il comfort di guida, è importante controllare regolarmente le molle di sospensione e sostituirle se necessario.

Cosa succede se non si sostituisce una molla di sospensione?

Se una molla di sospensione è usurata e non viene sostituita, può causare diverse conseguenze negative per il veicolo e per la sicurezza della guida. In primis, una guida scomoda e sconnessa, a causa dell'incapacità della molla di assorbire gli urti e le vibrazioni in modo efficace. Inoltre, può causare danni al telaio, alle ruote e ad altri componenti del veicolo, a causa della maggiore pressione e della mancanza di assorbimento degli urti.

Inoltre, può causare una maggiore usura dei pneumatici, riducendo la loro durata e aumentando il rischio di forature. Inoltre, può causare una perdita di stabilità e controllo del veicolo, aumentando il rischio di incidenti.

Infine, portare a una maggiore resistenza al rotolamento e quindi un aumento del consumo di carburante. In generale, è importante mantenere le molle in buone condizioni per garantire la sicurezza e il comfort di guida e per evitare di causare ulteriori danni al veicolo e alla sua meccanica.

Perché si verificano difetti?

I difetti delle molle di sospensione possono verificarsi per diverse ragioni, tra cui l'usura naturale dovuta all'utilizzo continuo e alle condizioni di guida, la corrosione causata dall'esposizione a agenti atmosferici e sali stradali, danni causati da incidenti, modifiche al veicolo, installazione scorretta o manutenzione insufficiente, o l'utilizzo di materiali di scarsa qualità o di componenti non idonei. L'usura e la corrosione sono i motivi più comuni, ma anche incidenti o modifiche al veicolo possono causare difetti nelle molle di sospensione. Inoltre, l'installazione e la manutenzione scorretta possono anche causare problemi nel funzionamento delle molle di sospensione. In generale, è importante mantenere le molle di sospensione in buone condizioni per garantire la sicurezza e il comfort di guida e per evitare di causare ulteriori danni al veicolo e alla meccanica.

Qual è il modo giusto per sostituirlo?

Sostituire le molle di sospensione richiede alcune competenze meccaniche e l'utilizzo di attrezzi specifici. Il processo di sostituzione include sollevare il veicolo, smontare la vecchia molla utilizzando gli attrezzi appropriati, posizionare la nuova molla e fissarla in modo sicuro. In generale è importante seguire le istruzioni del produttore e avere le competenze adeguate per effettuare questa operazione in sicurezza.

Secondo dati resi noti da Istat, i primi nove mesi del 2022 segnano un forte recupero per il settore turistico, ma le presenze dei clienti negli esercizi ricettivi sono circa 39 milioni in meno rispetto al 2019 (-10,3%). Le presenze negli esercizi extra-alberghieri sono tornate ai livelli pre-pandemici (136 milioni nei primi 9 mesi del 2022 contro i 139 milioni dello stesso periodo del 2019); negli esercizi alberghieri mancano ancora circa 35 milioni di presenze.

La ripresa degli spostamenti turistici nei primi nove mesi del 2022 è stata trainata dalle vacanze brevi, con soggiorni da una a tre notti, che registrano un incremento del 46,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il bilancio dei primi nove mesi del 2022 si chiude con circa 174 milioni di presenze di clienti italiani e 164 milioni di clienti stranieri: un sostanziale riequilibrio delle due componenti della domanda ma con un calo rispettivamente del 6,7% e del 13,8% rispetto al 2019.

Sono circa 196 milioni le presenze turistiche nel trimestre estivo luglio-settembre 2022, il 4,7% in meno rispetto alla cifra record pre–pandemia di circa 205 milioni raggiunta nel 2019.

Occupazione: un recupero ancora incompleto

Nel 2019 le attività produttive legate principalmente al turismo (servizi di alloggio, di trasporto aereo passeggeri, di agenzie di viaggio, operatori turistici e altri servizi di prenotazione ed attività connesse) avevano registrato un incremento significativo in tutti i trimestri dell’anno.

Nel 2020, la crisi pandemica ha determinato un crollo occupazionale che si è protratto fino al I trimestre 2021. Nel II trimestre 2021 è iniziata la fase di recupero, che risulta però ancora incompleta rispetto ai livelli occupazionali del 2019. Al primo semestre 2022 (ultimo periodo disponibile dei dati) mancavano ancora circa 26mila occupati per tornare ai livelli del periodo pre-pandemico (media I e II trimestre), con un deficit pari al -7,2% rispetto al corrispondente semestre .

Per l’intera industria turistica allargata (che comprende, quindi, anche le attività di ristorazione, trasporto passeggeri ferroviario, marittimo e su strada, noleggio di mezzi di trasporto, culturali e ricreativo-sportive) il calo degli occupati è pari a 88 mila unità (-4,4%) rispetto al primo semestre 2019 (quando si contavano quasi 2 milioni di occupati, pari a circa il 7% dell’occupazione dei Servizi).

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