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Plaudo alla riuscita serata organizzata dal mondo degli sportivi sanseveresi, coordinati dall'amico Stefano Villani. Questa la prima dichiarazione di Francesco Miglio, candidato sindaco della coalizione Bene Comune, dopo aver seguito l'intero evento del movimento “riappropriamoci dello sport”.

Dichiaro sin d'ora  - ha continuato Miglio - che le proposte formulate dagli sportivi entreranno a pieno titolo a far parte del programma della coalizione Bene Comune e dell'azione di governo della città nei prossimi cinque anni se sarò eletto sindaco di San Severo. Riteniamo che lo sport sia volano vero di crescita sociale e culturale del territorio quanto di buono già oggi viene fatto dagli appassionati sportivi e dalle associazioni, sopratutto nel contrasto alle devianze minorili, va accompagnato e rafforzato. l'utilizzo di fondi del piano sociale di zona per la prevenzione primaria, integrati con alcune provvidenze dell'ASL e della regione Puglia a favore della salute dei cittadini, ci consentiranno di far accedere alle pratiche sportive anche coloro che non ne hanno le possibilità economiche.

In particolare procederemo immediatamente  - sostiene miglio - alla predisposizione di un regolamento comunale trasparente ed efficace per la gestione degli impianti sportivi esistenti, alla pianificazione di un loro adeguamento funzionale e normativo, alla istituzione di un albo e di una consulta permanente delle associazioni sportive.

Peraltro riteniamo  - conlude il candidato sindaco - che, integrando fondi privati e pubblici, rivenienti dalla prossima programmazione dei fondi europei 2014-2020, saremo in grado di dotare San Severo di un impianto polivalente che la città e i suoi sportivi meritano da tempo.

Non molti giorni fa, era il 3 marzo per l’esattezza, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ha scritto ai Comuni italiani chiedendo loro di segnalare una scuola a cui destinare attenzioni. Nel breve tempo messo a disposizione da Renzi (poco più di dieci giorni), l’Amministrazione Comunale di Manfredonia ha attinto informazioni da quelle in possesso della propria Anagrafe Edilizia Scolastica, istituita nel 2007 ed aggiornata con un database informatico nel 2013, ed ha indicato la scuola da proporre: l’Istituto Comprensivo Giordani - De Sanctis di Via San Giovanni Bosco.

“E’ questo un edificio oggetto di altre progettazioni, quale quella dell’adeguamento dell’impianto termo idrico-sanitario, per interventi volti all’ottenimento del certificato di agibilità per la struttura. Con gli interventi – spiega il Sindaco, Angelo Riccardi - che si propongono ora all’attenzione del Governo, a completamento di alcuni già effettuati e quelli in procinto di partire, si potrebbe ottenere il risultato più importante: l’agibilità della struttura”.

Nel dettaglio si tratta del rifacimento delle facciate esterne, che versano in uno stato di pessima conservazione; della rimozione e sostituzione di tutti gli infissi esterni ed interni (porte); dell’abbattimento delle barriere architettoniche e l’adeguamento della struttura ai requisiti di legge in materia; infine della verifica e l’eventuale adeguamento dell’impianto antincendio esistente.

Negli anni si è sforzati di mettere in sicurezza gli edifici scolastici ma, nonostante ciò, alcune strutture, realizzate ormai da decenni, risultano non adeguate alle esigenze attuali e necessitano di interventi. “Voi Sindaci – ha scritto Matteo Renzi -siete stati e siete sulla frontiera e paradossalmente lo avete fatto in un tempo di tagli senza precedenti”, la scommessa è quella di puntare sull’educazione, anche attraverso l’edilizia scolastica che restituisca dignità ad insegnanti ed alunni.

La lettera di Renzi non garantisce risorse economiche dirette, ma “Lascia intravedere la concreta possibilità di autorizzare gli interventi necessari, snellendo le pratiche burocratiche - conclude Riccardi - e, soprattutto, allentando le strette maglie del famigerato patto di stabilità”: quel crudele meccanismo di controllo della spesa, che fa sì che i Comuni abbiano i soldi in cassa ma non possano usarli.

I Sindaci sono diretti e operativi, come riconosce il Presidente del Consiglio, ma serve liberare loro le mani da alcuni dei vincoli contabili, se questi cozzano con l’interesse della comunità da loro rappresentata.

“Con piena soddisfazione e grande compiacimento ho letto il comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri di ieri, 14 febbraio, che ha, con vera sensibilità istituzionale, accolto le nostre istanze, tese a non realizzare nel Golfo di Manfredonia i Parchi offshore”.

Così esordisce il Sindaco Angelo Riccardi, con, tra le mani, il comunicato, che testualmente recita: “Al fine di consentire una valutazione complessiva degli interessi coinvolti, il Consiglio ha esaminato due progetti di impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica da realizzare il primo al largo delle coste di Chieuti e Serracapriola (Foggia), il secondo di fronte alla costa di Zapponeta e Manfredonia (Foggia) e Margherita di Savoia(Barletta-Andria-Trani); esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse amministrazioni il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, essi non verranno realizzati.

Le numerose iniziative intraprese, le discussioni animate, le proteste e le proposte, la partecipazione di Enti e Associazioni hanno contribuito a raggiungere il risultato auspicato e voluto con determinazione.

Il nostro mare potrà continuare a risplendere in tutta la sua bellezza e con tutto il suo fascino, sì da continuare ad offrire ai tanti che lo frequentano e lo attraversano la magia di uno spettacolo naturale ineffabile.

I nostri pescatori potranno continuare il loro faticoso lavoro, che è indissolubilmente legato alla storia della nostra Città.

Questo risultato è la testimonianza concreta della necessità di fare fronte comune nei momenti importanti, che investono il presente e il futuro della nostra città e premia gli sforzi e l’impegno di tutti quelli che si sono prodigati perché si riuscisse nell’intento.
“Sento il dovere di ringraziare i colleghi sindaci - conclude Riccardi - di Barletta, Cagnano Varano, Carpino, Chieuti, Ischitella, Lesina, Margherita di Savoia, Mattinata, Monte Sant'Angelo, Peschici, Rodi Garganico, San Nicandro Garganico, Tremiti, Vico del Gargano, Vieste, Zapponeta, che insieme con me hanno sottoscritto un Documento, inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il ringraziamento è dovuto, con gli stessi sentimenti di gratitudine, a tutte le forze politiche, alla Comunità del Parco Nazionale del Gargano, alle Associazioni e ai privati cittadini che si sono fatti promotori di questa battaglia   e ai deputati e senatori di Capitanata, che con noi si sono adoperati ai vari livelli istituzionali”.

Come è ormai noto, è rimbalzata sugli organi di informazione la notizia di un procedimento penale, originato da una inchiesta, che mi vede coinvolto, per una singola vicenda all’interno di una più ampia indagine giudiziaria sull’Università di Pescara.

I fatti sono gravi e non intendo sminuirne la portata e la rilevanza. Rivendico, tuttavia, la mia personale estraneità ed ho fiducia di poter chiarire la mia personale posizione nella sede giudiziaria, ove attendo di poter essere ascoltato. Qualsiasi cittadino, tanto più se ricopre una carica pubblica, ha il preciso dovere di sottoporsi ad un controllo di legalità, al quale non intendo in alcun modo sottrarmi.

Ho ben presente, parimenti, una esigenza di compostezza nelle parole e correttezza nei comportamenti: la mia difesa non può che essere affidata alla sede istituzionale, nella quale intendo rappresentare la mia innocenza, congiunta forse a leggerezza o disattenzione, non certamente alla violazione di regole e principi ai quali ho sempre pensato di dover ispirare i miei comportamenti.

Il disorientamento e il dispiacere per questa vicenda personale, che rappresenta una intima e indicibile causa di sofferenza, non sono, tuttavia, soltanto quelli miei e della mia famiglia, ma anche quelli dei cittadini turbati, anch’essi, dalla forza di una notizia, che non può lasciare indifferenti. Dinanzi a questo sconcerto, al disappunto di tanti, persino al sentimento comprensibile di fastidio e insofferenza per una vicenda emotivamente odiosa, desidero assicurare che se, in cuor mio, avessi la convinzione di aver abusato della mia funzione per finalità anomale, non esiterei a presentare immediatamente le mie dimissioni dal mandato elettivo.

Uno dei primi atti del mio mandato è stato quello di prevedere che, in caso di uso involontario o inevitabile dell’auto pubblica, per fatti privati, magari incastrati in complessi appuntamenti istituzionali, venisse decurtata dal mio stipendio una somma mensile per coprire tali circostanze e così evitare di addebitare alla collettività il pur possibile e a volte inevitabile uso privato, comunque circoscritto, di uno strumento pubblico. E’ l’unica censura, quella dell’auto comunale ed in una sola occasione, che direttamente coinvolge la mia carica elettiva: conto di poter chiarire la correttezza di questo episodio e la mia buona fede. Tutti voi sapete che attualmente i miei spostamenti per motivi istituzionali avvengono con una semplice utilitaria con impianto a gpl.

Il secondo aspetto, legato alla compravendita di esami universitari, attiene ad una dimensione privatistica e per niente legato allo svolgimento della funzione. Sono tuttavia convinto che la dimensione etica dei comportamenti individuali non abbia recinti territoriali o funzionali e il malaffare fuori contesto sia parimenti insopportabile ed odioso. Non intendo, dunque, accedere a schermi formalistici e defensionali, desidero invece, anche qui, ribadire che, se avessi, in cuor mio, la convinzione di aver comprato anche solo un esame universitario, non esiterei a congedarmi dalla scena pubblica. Probabilmente non possiedo né scaltrezza, né avvedutezza, certamente non possiedo alcuna somma per comprare esami universitari.

Concludo aggiungendo che il rispetto e l’amore verso la comunità cittadina, i numerosi progetti avviati in questi anni, i tanti cantieri di speranza e miglioramento della qualità cittadina, non mi impediranno di fare un passo indietro non appena dovesse sopraggiungere un accertamento delle mie responsabilità. Prima di esso continuerò a lavorare con dedizione per il bene della Città.

 

Il Sindaco di Manfredonia

Angelo Riccardi

L’Assessorato alla Pubblica Istruzione e Sicurezza del Comune di Manfredonia rende noto che i beneficiari del contributo per l’acquisto dei libri di testo per l’anno scolastico 2013/2014 potranno riscuotere la somma loro spettante alla Tesoreria Comunale, presso la Banca Popolare di Milano - Via Tribuna, muniti di codice fiscale e documento d’identità.

L’Amministrazione Comunale, in considerazione dell’elevato numero degli assegnatari dei contributo per i libri di testo, ha preferito disporre il seguente calendario dei pagamenti in base all’iniziale del proprio cognome:

Lettera A - B: 10 febbraio 2014

Lettera C: 11 febbraio 2014

Lettera D - E: 12 febbraio 2014

Lettera F - G: 13 febbraio 2014

Lettera H - I - J - K - L - M: 14 febbraio 2014

Lettera N - O - P - Q: 17 febbraio 2014

Lettera R - S: 18 febbraio 2014

Lettera T - U - V - W - X - Z: 19 febbraio 2014.

I beneficiari che non riscuoteranno la somma spettante nella data stabilita, potranno incassarla nel periodo compreso tra il 20 febbraio, primo giorno utile dopo quelli calendarizzati, ed il 20 aprile 2014 sempre presso la Tesoreria Comunale - Banca Popolare di Milano - Via Tribuna.
Decorso il termine del 20 aprile, la Banca Popolare di Milano provvederà comunque ad inviare all’indirizzo dei beneficiari quanto dovuto, tramite assegno non trasferibile, a partire dal 2 maggio 2014.

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