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Attacchi contro la Lega, Salvini si difende a Catania

Il parlamentare Librandi, ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio lo scorso venerdì sera, ha attaccato la leghista Silvia Sardone. E lo ha fatto con frasi che se fossero state pronunciate da un esponente della destra avrebbero scatenato i benpensanti nostrani. Ma visto che l'obiettivo era una donna del partito di Salvini non si sono alzate voci di condanna. O almeno non ancora.

Nel corso della puntata si parlava di immigrazione. Come riferisce il giornale, ad un tratto il buon Librandi ha esclamato: "Il futuro dell'Italia è l'Africa e tu cara Sardone andrai a pulire i bagni degli africani perché saranno più ricchi di noi". Neanche le femministe sono scese in campo in segno di solidarietà alla Sardone.

Sui social, scrive Gabriele Laganà, al Giornale, invece, molti i commenti contro Librandi che fa parte di un partito che si dichiara moderato. "Tu in futuro andrai a pulire i bagni agli africani. Ditemi che è una frase decontestualizzata che non ho tempo di sentire cosa dica Librandi. Femministe mute? Eh già. La Sardone è leghista", ha commentato una utente. Un'altra persona ha notato la reazione dell'altra ospite, Karima Moual, giornalista di origini marocchine "Librandi maleducato e violento. Dice alla Sardone che presto pulirà i gabinetti agli africani solo per umiliarla, suscitando l'ilarità di quell'altra maleducata di Karima".

Ci sono insulti ed insulti. Se riversi parole pesanti contro un esponente della Lega allora non devi temere che buonisti e radical-chic si infervorano. Neanche se oggetto degli improperi è una donna, sottolinea il Giornale, forse è su questo che contava il deputato di Italia viva, il partito di Matteo Renzi uscito piuttosto malconcio dalle recenti elezioni Regionali, Gianfranco Librandi.

Ma Librandi scrive il Giornale, è andato oltre. Il deputato ha negato che ci sia un'emergenza immigrati da affrontare ed ha scaricato la colpa della situazione attuale sul leader leghista: "Il problema non c'è, lo ha creato Salvini". Dalle parole di Librandi pare di capire che il continuo flusso di clandestini sulle nostre coste sia da attribuire alla Lega e, perché no, ai sovranisti in generale. Forse il deputato una visita a Lampedusa la dovrebbe fare. Potrebbe così aprire gli occhi su una realtà che sembra non conoscere bene.

Intanto Silvia Sardone e stata investita dall'odio: "Putt... schifosa, muori bruciata". Il suo no alla moschea di Milano scatena gli islamici.
Gli screenshot, che ilGiornale. può pubblicare integralmente in esclusiva, mostrano la ferocia degli insulti diretti all’europarlamentare del Carroccio. “Forse non hai capito”, avverte con fare minaccioso il misterioso utente che si fa chiamare Otman. C’è chi le augura di “morire bruciata” e chi le promette che presto “noi stranieri ti entriamo in casa e ti stupriamo”. I vari messaggi sono stati recapitati nelle chat private dei profili social della Sardone. “Questi insulti, moltissimi dei quali provenienti da profili di stranieri - dice lei - evidenziano, una volta di più, che c’è un odio latente verso coloro che osano chiedere regole, controlli, sicurezza in merito al tema delle moschee”.

Continuerò scrive il Giornale, la dichiarazione del esponente della Lega, a stare al fianco dei cittadini che chiedono la chiusura delle moschee abusive, dopo aver ascoltato per anni le promesse del Sindaco Sala ed essere poi rimasti delusi”. Ed è proprio all'amministrazione comunale, colpevole di “un lassismo clamoroso nell’affrontare la gestione dei centri di preghiera islamici”, che la Sardone chiede di intervenire per sanare “abusi di tutti i tipi”. “Noi chiediamo un atteggiamento pragmatico e di non andare contro la volontà dei cittadini fortemente contrari a questa scelta e del Consiglio Comunale che già si era espresso opponendosi alla moschea in via Novara - conclude - Ribadisco che le minacce di questi frustrati non mi fermeranno, la nostra battaglia a testa alta al fianco dei milanesi che dicono no alla moschea continuerà”.

Intanto alla conferenza stampa di Matteo Salvini che ha seguito l'udienza preliminare aggiornata al 20 novembre dal Gup sul caso Gregoretti. Ovvia la soddisfazione del leader della Lega, la sua linea difensiva sembra essere stata accolta: sono stati chiamati a testimoniare, tra gli altri, anche Giuseppe Conte e Danilo Toninelli. E il leader della Lega commenta: "Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, sono soddisfatto di aver sentito finalmente da un giudice che quel che si è fatto non si è fatto da soli", ha concluso il leghista.

La Procura intanto ha nuovamente richiesto, come aveva fatto nella prima fase del procedimento, l'archiviazione di Matteo Salvini dall'accusa di sequestro di persona per la gestione dello sbarco di 131 migranti dalla nave Gregoretti. In aula, per l'accusa, è presente il sostituto procuratore Andreas Bonomo. L'udienza davanti al gup Nunzio Sarpietro sta proseguendo con l'intervento dell'avvocato Giulia Bongiorno per la difesa. Come riferiscono fonti della Lega, la difesa di Matteo Salvini ha chiesto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste sul caso Gregoretti e un'eventuale audizione dell'attuale ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. La richiesta di audizione del ministro è stata avanzata per sollecitare un approfondimento probatorio da parte del giudice per accertare se le procedure di sbarco indicate nel capo di imputazione sono le stesse seguite tuttora dal governo Conte.

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