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Covid, in Lombardia coprifuoco e autocertificazione

Coprifuoco dalle 23 alle 5 a partire da giovedì 22 ottobre, consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d'urgenza ovvero per motivi di salute, in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza e autodichiarazione per certificare gli spostamenti: sono le misure contenute nell'ordinanza emanata oggi in Lombardia e firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal presidente della Regione, Attilio Fontana valida fino al 13 novembre 2020.

"Noi siamo qua per cercare di trovare delle soluzioni, perché se la pandemia si scatena in una grande città l'effetto è dirompente". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ai microfoni di Radio Deejay parlando dell'aumento dei casi in città e provincia. "Questo per dire che la situazione è oggettivamente grave e io non posso stare qua a girarmi dall'altra parte, bisogna fare le cose con buon senso", ha concluso.

Nel testo, firmato dal ministro Roberto Speranza e dal governatore Attilio Fontana, sono state stabilite "ulteriori misure per la prevenzione e la gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19". Rimane possibile il rientro al proprio domicilio, dimora e residenza.Il cittadino, infatti, dovrà giustificare i propri spostamenti dopo le 23, come si legge nel secondo comma dell'articolo 1: "La sussistenza delle situazioni che consentono la possibilità di spostamento incombe sull’interessato. Tale onere potrà essere assolto, producendo un’autodichiarazione". Il mancato rispetto delle misure decise dalla Regione verrà sanzionato con una multa dai 400 ai 3mila euro, come previsto dall’art. 4 del decreto-legge n.19/2020. Il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 25 marzo, infatti, stabiliva, in caso di mancato rispetto delle misure di contenimento, una sanzione amministrativa che poteva raggiungere i 3mila euro.

Spunta di nuovo anche il modulo che i cittadini dovranno compilare per effettuare gli spostamenti, che saranno possibili solo per una "comprovata urgenza". Le prime Regioni a pensare alla "serrata" dopo le 23 e nel weekend sono state Lombardia e Campania, seguite da Piemonte e Liguria. Intanto, però, il governo starebbe lavorando a un protocollo contenente linee guida, per fissare delle regole comuni da seguire nella stesura delle misure anti-contagio decise dalle singole Regioni. Secondo quanto appreso dall'Ansa da ambienti del Ministero delle Autonomie, si tratterebbe di un documento utile a coordinare i territori, in accordo col governo.

A livello nazionale, invece, potrà essere decisa "la chiusura al pubblico dopo le ore 21 delle strade o nelle piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento". La decisione, spiega il Viminale in una circolare indirizzata ai prefetti, "richiede la più ampia concertazione e collaborazione tra sindaco e prefetto", oltre al parere "dei responsabili delle strutture di prevenzione sanitaria territoriali". La possibilità di chiudere strade e piazze, specifica il Viminale, potrà essere anche parziale, "restringendo, cioè, l'accesso senza interdire totalmente, con il contingentamento degli ingressi". In ogni caso, deve essere mantenuta "la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private".

Sarà compito delle forze dell'ordine e degli altri "attori della sicurezza territoriale" effettuare i controlli sul rispetto dei divieti in tutte le aree in cui sono entrate in vigure misure di contenimento. L'attuazione di questa misura, specifica il Viminale, "potrà beneficiare del concorso di unità militari, laddove presenti nell'ambito dell'operazione Strade Sicure, anche all'esito di una rimodulazione del piano d'impiego delle forze già in disponibilità".

Ecco le misure adottate dalle regioni

La Lombardia

Le misure ipotizzate dal governatore Attilio Fontana prevedono il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino in tutta la Regione e la chiusura dei centri commerciali, esclusi i negozi di generi alimentari, nel weekend. Una stretta che dovrebbe durare fino al 13 novembre prossimo. Nonostante il rallentamento nell'approvazione finale, l'ordinanza è attesa oggi. Quella precedente, aveva già stabilito una serie di "misure anti-movida", che imponevano una stretta alla somministrazione di alimenti e bevande dopo le 24.

La Campania

Più duro, il governatore Vincenzo De Luca che a partire dal 23 ottobre, introduce il divieto di spostamento "dalla provincia di residenza o domicilio abituale verso altre province della Campania". In caso di esigenze per motivi di salute, lavoro o necessità, lo spostamento "andrà autocertificato sotto personale responsabilità". Rimane consentito "il rientro presso la propria residenza o domicilio abituale". Inoltre, nell'ordinanza viene suggerito "i richiedere al Ministro della Salute di condividere e disporre la sospensione di ogni attività dalle 23 alle 5 del mattino e degli spostamenti dalle 24, a partire dal prossimo fine settimana sull'intero territorio regionale".

Il Piemonte

Il presidente della Regione, Alberto Cirio ha firmato ieri due nuove ordinanze, che mirano ad intensificare le misure di contenimento della pandemia. La prima riguarda le scuole superiori, che da lunedì alterneranno la didattica digitale a quella in presenza, con una quota del 50%. La seconda, invece, prevede la chiusura dei centri commerciali nel weekend, mentre durante la settimana, tutte le attività commerciali al dettaglio (tranne le farmacie) dovranno rimanere chiuse dalle 24 alle 5. Le ordinanze sono valide fino ale 13 novembre. "Sono scelte di rigore, prudenza e buon senso - ha commentato Cirio - quello che possiamo fare oggi ci permette di non chiudere tra qualche settimana bar, ristoranti, parrucchiere, centri estetici e negozi".

La Liguria

Divieto di assembramento e chiusura dei centri culturali e sociali in Liguria, dove il presidente Giovanni Toti ha firmato un'ordinanza, in vigore dalle 12 di oggi, fino alle 23 del 13 novembre. Tra le misure imposte, oltre al diviento di assembramento, venono vietate le "manifestazioni pubbliche e private". Le attività delle sale gioco, invece, saranno consentite "dalle ore 5 alle ore 18", mentre i servizi bar e ristorazione sono permessi solo dalle 5 alle 24, "nel pieno rispetto delle specifiche linee guida adottate per queste attività".

 

 

 

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