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M5S : Parlamentari ipotizzano scissione dopo l'espulsione di quattro dissidenti

L'assemblea dei gruppi parlamentari ha deciso e ora la palla passa alla rete, che dovrà votare per ratificare o meno la scelta di espellere dal Movimento 5 Stelle quattro dissidenti. I senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino dopo avere criticato la linea tenuta da Beppe Grillo sono finiti sotto tiro durante le consultazioni con Matteo Renzi e oggi è stato votato l'avvio della procedura di espulsione dai 5 Stelle
Una procedura che rischia di spaccare il movimento di Beppe Grillo, perché sono tante le voci che di protesta che si sono alzate. Molto critico Alessio Tacconi, che ha chiesto che il suo nome fosse aggiunto a quello dei "dissidenti", che a suo dire "non hanno violato il codice di comportamento ma sono stati autori di un reato di opinione". Una posizione non distante da quelli dei colleghi Tommaso Currò, Walter Rizzetto e Mimmo Pisano.

Ma l'attacco più pesante arriva dal senatore Roberto Cotti: "Attenzione è in corso la votazione per decidere sull’espulsione di quattro senatori del Movimento 5 stelle dal gruppo parlamentare. La decisione è stata presa col voto di appena una quindicina di senatori (su 50) ed oltre 60 deputati che non conoscono nemmeno i nostri colleghi. La colpa dei 4 senatori sarebbe quella di aver criticato l’atteggiamento di Beppe Grillo all’incontro con Renzi ed alcune altre posizioni in dissenso da alcune decisioni prese senza coinvolgere l’assemblea dei parlamentari. Io non condivido le esternazioni dei 4 colleghi, ma in un movimento che si candida a diventare simbolo di democrazia partecipata tutti devono avere diritto ad esprimere le proprie opinioni, quando non siano, ovviamente, offensive o calunniose.

Adesso deciderà la rete, spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti".Beppe Grillo, nel lanciare il voto tra gli iscritti sull'espulsione di quattro senatori 'dissidenti'. I quattro "non sono più in sintonia con il Movimento", dice.
Battista, Bocchino, Campanella e Orellana, aggiunge, "si vedevano poco e male" e "non sono più in sintonia con il MoVimento". "Si terranno tutto lo stipendio, 20.000 euro al mese fanno comodo, capisco anche quello - afferma. - Non capisco le motivazioni ideologiche: 'Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall'alto, il blog di Casaleggio'. Queste sono cazzate, non sono motivazioni ideologiche".
Orellana ha commentato l'esito dell'assemblea spiegando che "a questo punto, attendiamo serenamente il voto degli iscritti per capire se sarà possibile restare nel M5S esprimendo liberamente il proprio pensiero e dare le risposte ai 9 milioni di cittadini che ci hanno votato''...intanto

E' cominciata in rete la votazione degli iscritti al blog di Beppe Grillo sull'espulsione o meno dal Movimento 5stelle dei senatori Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista e Luis Alberto Orellana. Chi e' certificato per poter votare puo' esprimersi con un si o un no sulla conferma della delibera adottata ieri sera dai parlamentari del M5s. Si vota per l'eventuale espulsione o conferma in blocco dei 4 senatori e non in maniera singola. Il voto sara' chiuso alle 19. Subito dopo si conosceranno i risultati.

Ma un gruppo di deputati del M5S è pronto a lasciare il proprio gruppo parlamentare in dissenso per le espulsioni dei quattro "ribelli" al Senato. Lo si apprende da fonti parlamentari del movimento. I "dissidenti" si starebbero contando per verificare la possibilità di formare un proprio gruppo a Montecitorio. La "scissione" avverrebbe in parallelo con quella in corso al Senato, dove quattro senatori sarebbero in procinto di lasciare il gruppo. Sarebbero in corso tentativi per far rientrare in extremis lo strappo. I quattro andrebbero ad aggiungersi agli altri quattro colleghi in via di espulsione e ad altri tre senatori M5S già fuori: Marino Mastrangelo, Paola De Pin e Adele Gambaro. Fonti interne fanno notare che ci sarebbero i numeri per la formazione di un nuovo gruppo parlamentare al Senato.

In corso presso la sala della III commissione del Senato la riunione dei senatori del Movimento 5 Stelle sulle espulsioni dei quattro 'dissidenti' e sulla possibilità di dimissioni di altri quattro senatori. Tra questi Maurizio Romani, Laura Bignami e Alessandra Bencini.

Basta. Voglio tornare a casa, così non va". Ha gli occhi gonfi di lacrime la senatrice del M5S Alessandra Bencini mentre prende l'ascensore che la porta al suo studio ed annuncia all'ansa che sta per lasciare l'incarico di senatrice in dissenso per le espulsioni dei "ribelli".

Ieri l'assemblea congiunta dei deputati e senatori del M5S aveva votato a favore dell'avvio della procedura di espulsione dal gruppo parlamentare dei senatori "ribelli".

Il voto dell'assemblea era dato per scontato ma ha riservato molte sorprese. In primis, la presenza in assemblea dei quattro "dissidenti" che avevano lasciato intendere che non avrebbero partecipato ma hanno poi preferito affrontare "il processo", come lo hanno definito loro stessi, e difendersi. Ma il vero colpo di scena è stato lo streaming in diretta della riunione che ha permesso di vedere le divisioni interne ai parlamentari cinque stelle. Alcuni senatori hanno tentato una difesa in extremis dei colleghi ma la maggioranza si è schierata contro i ribelli. Tra i deputati si è registrata la posizione di forte critica di Alessio Tacconi, arrivato a chiedere di aggiungere il suo nome a quello dei dissidenti perché - a suo dire - "non hanno violato il codice di comportamento ma sono stati autori di un reato di opinione". Sulla stessa linea, seppure con sfumature diverse, anche altri deputati come Tommaso Currò, Walter Rizzetto e Mimmo Pisano. Il dibattito è stato molto acceso al punto che gli stessi quattro dissidenti hanno abbandonato l'assemblea per poi farvi ritorno. Si sono difesi sottolineando che non hanno violato il regolamento e che la loro condanna è stata espressa da un post sul blog di Grillo. Di diverso avviso "l'accusa", secondo cui i quattro con la creazione di un proprio ufficio comunicazione hanno, di fatto, dato vita ad un gruppo "alternativo". Pesanti le accuse di Riccardo Nuti che ha accusato Campanella di aver già pronto il simbolo per un nuovo movimento politico. Accuse respinte dal diretto interessato. Alla fine, il voto dell'assemblea che con una netta maggioranza ha stabilito di espellere i senatori ribelli, lasciando ai militanti sul web l'ultima parola in merito.
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