Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Domenica, 28 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:293 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:759 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:800 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:941 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1504 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1612 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1429 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1598 Crotone

Governo Italiano a Bruxelles: ''L'economia italiana e' in ripresa"

''L'economia italiana e' in ripresa''. Così inizia il Piano programmatico di bilancio che il governo italiano ha inviato a Bruxelles. Il documento che indica un Pil a +0,9% per quest'anno e +1,4% per il 2016, rileva che ''nonostante il trend recente sia piuttosto incoraggiante, il recupero dell'economia è allo stato iniziale''.

Nel 2015 i costi stimati per fronteggiare l'emergenza migranti "sono di 3,3 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di spesa corrente". Così il Tesoro nel documento inviato alla Ue dopo il varo della legge di stabilità per chiedere flessibilità aggiuntiva sul deficit. Il 50% delle spese riguarda il capitolo "ricezione" mentre tra il 20% il 30% il salvataggio in mare.

Oggi Bruxelles avvia la valutazione della legge di Stabilità licenziata ieri dal Consiglio dei ministri. Un indizio del tipo di percorso che tocca la manovra, lo ha dato il vicepresidente della Commissione Ue responsabile per l’euro, Valdis Dombrovskis, cui toccherà il compito di valutare il lavoro del governo italiano.

Dombrovskis ha già spiegato che l’abolizione della Tasi "non è in linea con il nostro consiglio generale di ridurre la tassazione sul lavoro portandola a consumi, proprietà, capitali, altre basi che vanno meno a detrimento della crescita, quindi dobbiamo discutere con le autorità italiane le ragioni di questo cambio di politiche fiscali". L'Unione europea ha una settimana di tempo per far tornare al mittente le leggi di bilancio che ritiene in "grave violazione" delle regole del Patto di stabilità, e un mese di tempo per emettere i giudizi su tutte le altre. Lo scorso anno l’allora presidente della Commissione Ue, José Manuel Durão Barroso, qualche giorno dopo la consegna del testo, inviò una richiesta di chiarimenti all’Italia perché non rispettava gli impegni di aggiustamento.

E dopo un chiarimento durato qualche mese, a febbraio la Commissione guidata da Jean-Claude Juncker, forte della nuova comunicazione sulla flessibilità, la approvò. Le richieste di chiarimenti sono quindi una procedura standard che Bruxelles può innescare per fugare eventuali dubbi. "In questi anni c’è stata subalternità psicologica dell’Italia verso gli eurocrati - dice ora Renzi - certo di deve consigliare ma non ci deve dire la tassa da tagliare".

Basta con l’atteggiamento tafaziano di dire ’ora Bruxelles ci boccià. Anche perché l’Italia è l’unico paese a rispettare il tre per cento e il fiscal compact". Dichiarazioni perentore che il premier non pronuncia davanti ai grigi burocrati dell'Unione europea, ma ai microfoni di Radio 24. "Bruxelles - dice - non ha alcun titolo per intervenire nel merito delle misure della legge di stabilità". Ma il premier punta molto sulla flessibilità e al momento non è chiaro se Bruxelles sia disposta a concedergli tutti i margini richiesti, accettando un nuovo rinvio del pareggio di bilancio.

"Bruxelles non è il maestro che fa l'esame, non ha i titoli per intervenire" sulle scelte economiche del governo. Lo afferma Matteo Renzi, ospite del programma 'Attenti a noi 2' su Radio 24, sostenendo che "in questi anni c'è stata subalternità psicologica dell'Italia verso gli eurocrati". ''Certo di deve consigliare ma non ci deve dire la tassa da tagliare''.

"Ai cittadini interessa il taglio delle tasse. Le tasse non sono più una cosa bellissima e anche da sinistra si è capito che sono una cosa da ridurre". Poi Renzi difende la decisione del canone Rai in bolletta: "E' una norma al riparo da impugnative. E' l'applicazione di un principio liberale". Il premier difende anche l'innalzamento a tremila euro del limite dei contanti: "I dati dimostrano che non è il limite ai contanti a ridurre l'evasione ma l'incrocio dei dati e misure che abbiamo preso come la fatturazione elettronica".

"L'Italia - ha spiegato il presidente del Consiglio - da molti soldi all'Europa e anche sul rispetto dei parametri inviterei a guardare i dati del deficit di altri paesi". Il premier ha indicato la Spagna, che sfora il 3% e la Gran Bretagna che ''quest'anno ha fatto il 5% del deficit'' ed ha approvato ''una riduzione di tasse da 20 miliardi finanziata in gran parte con il deficit''. Tecnicamente poi, ha aggiunto Renzi, ''non c'e' trattativa'': se anche Bruxelles bocciasse la manovra un governo può confermarla e rimandarla così.

In conferenza stampa Renzi ha spiegato che il governo ha scelto di rispettare le regole europee, anche se è diviso tra chi ritiene giusto farlo e chi invece vorrebbe applicarle con più fantasia. "L’Italia - ribadisce oggi a Radio 24 - da molti soldi all’Europa e anche sul rispetto dei parametri inviterei a guardare i dati del deficit di altri paesi". Quindi indica la Spagna, che sfora il 3%, e la Gran Bretagna, che "quest’anno ha fatto il 5% del deficit" e ha approvato "una riduzione di tasse da 20 miliardi finanziata in gran parte con il deficit".

Per quanto il premier mostri i muscoli, il governo si è messo nella posizione di chiedere a Bruxelles una flessibilità che vale 13 miliardi: la clausola delle riforme vale più di 8 miliardi (0,5% del Pil), quella per infrastrutture e investimenti 5 miliardi (0,3%). L’Italia ha già usufruito di uno 0,4% di clausola riforme, resta quindi da vedere se le verrà concesso il restante 0,1%, da cumulare al margine sugli investimenti, per i quali Bruxelles si aspetta una lista dettagliata di interventi. Per quanto riguarda la flessibilità per le spese per i migranti, su cui Bruxelles ha smorzato le speranze, il governo si tiene in stand-by. "Se ci verrà riconosciuto dalla Commissione Ue lo 0,2, circa 3,3 miliardi, per l’evento migratorio eccezionale anticiperemo al 2016 misure previste per il 2017 - spiega Renzi - l’Ires e i denari per ulteriori investimenti nelle scuola".

Intanto per ottenere la flessibilità da Bruxelles, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha messo nero su bianco che nel 2015 i costi stimati per fronteggiare l’emergenza migranti sono di "3,3 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di spesa corrente". Il 50% delle spese riguarda il capitolo "ricezione", mentre tra il 20% il 30% il salvataggio in mare.

"È una follia", sbotta il Matteo Salvini. Che chiama in causa il ministro dell'Interno Angelino Alfano"I dati ufficiali del Viminale dicono che più della metà delle domande di asilo politico sono respinte al mittente - spiega il leader della Lega Nord - quindi in questo momento c’è in albergo gente che è clandestina, che però prende 35 euro al giorno".

Soldi che vanno a ingrossare il malaffare dell'accoglienza. Il governo, però, punta a usare le spese per gli immigrati come il grimaldello per ottenere maggiore flessibilità dall'Unione europea. "Se ci verrà riconosciuto dalla Commissione Ue lo 0,2, circa 3,3 miliardi, per l’evento migratorio eccezionale anticiperemo al 2016 misure previste per il 2017 - ha annunciato ieri Renzi l’Ires e i denari per ulteriori investimenti nelle scuola". Ma Bruxelles non è di manica così larga. E il rischio è che l'Italia si troverà a fronteggiare l'emergenza immigrazione colo coi propri fondi

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI