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Reggia di Caserta: una storia da riscrivere

Nel cuore di Roma storica, alla Ass. Stampa Estera è stato presentato in una conferenza stampa, il progetto di restauro per oltre 80 milioni di euro di finanziamenti della Reggia di Caserta. Una vera e propria rivoluzione che non può essere fatta soltanto con Pnrr, Pon o Fesr. Ne è convinta Tiziana Maffei, direttore del Museo autonomo riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco secondo cui «serve una sensibilità diversa» perché «non è possibile soltanto fare gli sceriffi». Come sottolinea il direttore per preservare il complesso monumentale non bastano i fondi ma anche i cittadini devono fare la loro parte. Grandissima sarà l’attenzione per il «museo verde» costituito dal parco e dal giardino che si estende su una superficie di 123 ettari e che nel solo mese di aprile con la Reggia ha superato quota 95mila visitatori superando il mese di agosto 2021. Per parco e acquedotto Carolino sono stati stanziati 25 milioni del Pnrr (tra gli interventi previsti anche il recupero delle sorgenti del Fizzo e la messa in sicurezza del bosco di San Silvestro). Piccoli angoli di paradiso che rinasceranno con un progetto strutturato perché come Maffei precisa «la Reggia di Caserta non ha solo l’ambizione, ma nel suo dna una dimensione da istituzione europea» e «una storia da riscrivere». La grande mostra Un segnale chiaro arriva con la prima mostra prodotta dalla Reggia di Caserta in collaborazione con Opera Laboratori (società che gestisce i servizi aggiuntivi oltre che della residenza reale, tra gli altri, anche di Uffizi, Brera e Pompei). Dal 1° luglio al 16 ottobre «Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta», l’esposizione curata dalla stessa Tiziana Maffei insieme con Alberta Campitelli e Alessandro Cremona. Nelle Sale dell’Appartamento della Regina, affacciate sull’incomparabile vista del Parco Reale con la scenografica via d’acqua la mostra che con un taglio inedito racconterà la storia del giardino unendo ricerca scientifica e spettacolarità. Duecento opere tra dipinti, disegni, sculture, erbari, libri e oggetti d’arte e interpretazioni contemporanee mettono in gioco e in relazione sistemi di ville e giardini che attraversano e interessano tutta la penisola, dal Rinascimento ai primi anni dell’Ottocento. È in corso d’opera invece — documentato puntualmente sui social — lo scenografico restauro della Fontana di Diana e Atteone, per marcare ulteriormente questo nuovo corso. Uno dei tanti cantieri — che hanno visto all’opera nel 2021 ben 120 addetti – come quello del Teatro di Corte vanvitelliano la cui riapertura è prevista nel 2023, giusto in tempo per celebrare l’anniversario dei 250 anni dalla morte del grande architetto. Spazio anche all’enogastronomia con «Oro Re» il primo vino prodotto nella Vigna della Reggia di Caserta e presentato all’ultimo Vinitaly. Alle prime mille bottiglie di Pallagrello bianco prodotte quest’anno seguiranno altre 3 mila di Pallagrello rosso nel 2023. E al cinema, non solo con residenza reale a fare da set per innumerevoli film, ma con l’arrivo di due grandi produzioni: una francese e l’altra italiana.

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