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Una rete tra i "Piccoli Teatri" siciliani

C’è anche un teatrino smontato, pezzo per pezzo, e trasferito per sempre a Parigi nella sede dell'ambasciata italiana, tra i nove piccoli teatri siciliani raccontati nel libro “Nell’anima della scena”, edito da Historica Giubilea Regnani, presentato ieri sera online dal Teatro Donnafugata di Ragusa e da Naxos Legge durante un incontro moderato dal giornalista Salvatore Cannata. Un viaggio nel mondo dell'arte e della cultura, nella storia di questi piccoli teatri, alcuni quasi dimenticati, eppure ancora oggi luoghi in cui l'anima degli spettatori si nutre grazie alle varie rappresentazioni teatrali che vi si svolgono. E’ questo il progetto promosso dall’associazione culturale “Donnafugata 2000” con il supporto dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali e all'Identità Siciliana, a cura di Vicky DiQuattro e Fulvia Toscano, che hanno pensato di raccontare questa rete di “Piccoli Teatri” tutta da scoprire. 

Una rete non riconosciuta ma naturalmente esistente, teatri di circa 100 - 150 posti, che ancora oggi svolgono un’importante funzione di promozione culturale e di crescita sociale. 

Il libro, con la prefazione di Katia Tririfò, docente Dams Messina, e con il coordinamento di produzione di Federica Parisi, ha raccolto il racconto e le composizione letterarie di nove giovani drammaturghi pronti ad intraprendere questo viaggio alla scoperta di questi scrigni d’arte. Tiziana Francesca Vaccaro ha raccontato il Teatro Comunale L’Idea di Sambuca di Sicilia (Agrigento), Joele Anastasi il Teatro Garibaldi di Mazara del Vallo (Trapani), Giovanni Arezzo il Teatro Donnafugata di Ragusa, Costanza DiQuattro il Teatro Garibaldi di Palermo, Angelo Campolo il Teatro Casalaina di Novara di Sicilia (Messina), Luciana Maniaci il Teatro di Sant’Angelo di Brolo (Messina), Simone Corso il Teatro Sant’Alessandro di Santa Margherita Belice (Agrigento), Aurora Miriam Scala il Teatro Garibaldi di Avola e Marco Savatteri il Teatro Siciliano di Parigi. Per ciascun teatro i nove autori hanno realizzato un'opera drammaturgica ispirata proprio al teatro assegnato.

L’assessore regionale Alberto Samonà, intervenuto online, ha salutato favorevolmente l’intero progetto: "Un vero e proprio itinerario alla scoperta di luoghi di suggestione come i piccoli teatri siciliani. Come Assessorato regionale abbiamo appoggiato questo progetto che serve anche a fare il punto su queste realtà in un periodo decisamente non semplice. Un focus su questi luoghi, raccontando la voce di alcuni uomini e donne che di teatro vivono, si nutrono attraverso il palcoscenico e ci restituiscono, a noi pubblico, tante energie. Un modo per avviare una rete di questi teatri, un patrimonio che non va sprecato. Abbiamo i grandi teatri, quelli pubblici, poi i teatri di pietra che raccontano storie millenarie e poi i piccoli teatri che meritano riconoscimento e piena fruizione”. 

E i piccoli teatri sono pronti a creare sinergie per dar vita ad un circuito. Un sogno che potrebbe presto diventare realtà. 

“Una rete straordinaria e variegata di piccoli teatri che comprende affascinanti luoghi restaurati, riaperti negli ultimi vent'anni e recuperati alla loro fondamentale funzione culturale - spiega Vicky DiQuattro - La qualità della loro proposta culturale e teatrale è cresciuta nel tempo e non ha più nulla da invidiare alla produzione dei grandi teatri. Da anni si discute sull'opportunità di creare condizioni di produzione di spettacoli e circuitazione degli stessi che nascano da una collaborazione operativa e aperta tra queste realtà. Da questo progetto potrà davvero nascere ufficialmente questa rete che ci racconterà anche le storie di questi teatri, storie molto particolari, e mi piace citarne una, quella del teatro di Mazara del Vallo, nato dalla volontà popolare di avere in città un teatro. Ciascuno ha messo del suo per costruirlo”. 

E delle prospettive future parla anche Fulvia Toscano, direttrice della collana editoriale in cui è inserito il libro: “Questo progetto prevede la valorizzazione dei piccoli teatri siciliani accomunati dalle piccole dimensioni, dalla valenza storico-artistica e soprattutto dalla volontà dei loro gestori di andare oltre le condizioni di marginalità culturale e geografica. Tutto ciò creerà le migliori condizioni per la produzione e circuitazione di spettacoli adatti per dimensioni e caratteristiche a questi teatri, senza far venir meno la qualità degli stessi e la valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico diffuso che i piccoli teatri rappresentano”. 

Il progetto infine valorizzerà le città che ospitano questi teatri, attraverso un “piccolo gran Tour” per viaggiatori attenti e curiosi attraverso luoghi non sempre conosciuti, ma carichi di storia e bellezza.

 

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