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Mino Lanzieri e Marco Acquarelli, articolo originale

Endless. Si chiama cosí il cd che il chitarrista campano Mino Lanzieri pubblica con Filibusta Records. Un album per appassionati della sei corde in chiave post/moderna  che si colloca in un ideale bacino sonoro fra Wes Montgomery e John Scofield, che questi non potranno che apprezzare. Specie considerando che ė affiancato da Reuben Rogers al contrabbasso e Gene Jackson alla batteria, come dire due nomi due rispettive garanzie. Lanzieri si propone oltre che quale interprete anche come compositore in Unconventional Mind e in Endless, cartina di tornasole  delle attitudini dialogiche del trio, capace potenzialmente di lasciare "senza fine" l'interplay tanto è timbricamente sfaccettato, ricco di colore, variabilitá metronomica e potenzialitá di sviluppo. C'è poi Media Luz che è un tuffo in un latin anche quí sussurrato, mai chiassoso, frutto del coordinato movimento fra chitarra e sezione ritmica, con la particolaritá che gli strumenti si lasciano ascoltare, tutti e tre, con piacevolezza, in simbiosi creativa e in assolo (qui brilla Rogers).

La delicata espressivitá del Nostro la ritroviamo in The Things We Did Last Summer di J. Styne, soffusa ballad dalle tinte classiche e nel traditional Shenandoah.

Fra uno standard (Fee Fi Fo Fum di Shorter) ed un brano del contrabbassista (Ting For Ray) si arriva al gran finale dedicato al Morricone di Playing Love, da La leggenda del pianista sull'oceano.   Divenuto, stavolta, chitarrista, su una distesa di corde armoniche. 

*

Di diverso tenore ma della stessa label l'album Drops, del chitarrista Marco Acquarelli in 4et con Daniele Tittarelli all'alto sax, Francesco Ponticelli al basso e Fabio Sasso alla batteria. Dunque un gruppo pianoless, ma non troppo nel senso che è presente in due brani una keyboard.

Il climax è di sperimentazione sul suono, di costante "gocciolio" di note snocciolate dagli strumenti, lo si percepisce sin dall'inizio. Per un'operazione condivisa dagli altri solisti che ne sposano in pieno merito e metodo. Alcuni frammenti sembrano richiamare frasi dello Steve Coleman versione Metrics. Ma è impressione fugace. 

In realtá è Acquarelli stesso a parlare di assenza di riferimenti nella ricerca stilistica del proprio percorso ispirativo e nella elaborazione che ha portato a definire le 8 tracce tutte originali del progetto. Il prodotto finale è, a dir poco, composito, comprensivo, compatto. Una notazione: la composizione PPP è dedicata a Pasolini, intellettuale corsaro: riferimento più che mai indovinato sui tipi della Filibusta.

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