Oggi la Finlandia, che domenica ha virato a destra con la vittoria alle elezioni dei conservatori di Petteri Orpo e la grande sorpresa dei ‘sovranisti’ euroscettici di Riikka Purra, entrambi davanti ai socialdemocratici della premier uscente Sanna Marin, entra a far parte della famiglia Nato, il 31esimo Paese a diventare membro dell'Alleanza Atlantica.
La decisione di due paesi neutrali come la Svezia e la Finlandia di entrare nella Nato, sicuramente è dovuta a motivi di sicurezza. In base all’articolo 5 del Patto Atlantico, infatti, se un paese che fa parte della Nato subisce un attacco, gli altri paesi aderenti devono rispondere all’aggressione, e sono attualmente trenta i suddetti paesi. Dopo l’aggressione della Russia, circa il 70 % dei finlandese e più della metà degli svedesi si sono dimostrati favorevoli ad entrare nella Nato.
"Ora che siamo un membro della Nato abbiamo un compito molto importante: consegnare la ratifica dell'adesione alla Nato della Svezia. Questo è il nostro primo atto come Stato membro", ha annunciato il ministro finlandese, subito dopo essere stato accolto dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e Blinken, come rappresentante del trentunesimo Paese dell'Alleanza Atlantica.
"La Finlandia sta entrando in una nuova era come membro della Nato. Sono orgogliosa della Finlandia e del popolo finlandese", ha scritto la premier finlandese uscente Sanna Marin su Twitter. "Come nazione, siamo stati uniti durante questo processo storico. Grazie ai nostri alleati per la fiducia. Insieme saremo ancora più forti", ha aggiunto.
Il presidente finlandese, Sauli Niinisto, ha invece spiegato che, diventando un membro dell'alleanza di difesa della Nato, l'era del non allineamento militare di Helsinki è giunta al termine. "Inizia una nuova era. Ogni paese massimizza la propria sicurezza. Anche la Finlandia. Allo stesso tempo, l'adesione alla Nato rafforza la nostra posizione internazionale e il nostro margine di manovra. In qualità di partner, abbiamo a lungo partecipato attivamente alle attività della Nato. In futuro, la Finlandia darà un contributo alla deterrenza e alla difesa collettiva della Nato", ha chiarito Niinisto
L’effetto paradossale dell’invasione russa in Ucraina ? Vedere i Paesi membri della Nato avvicinarsi sempre più ai suoi confini. È questo in fondo il risultato più clamoroso dal punto di vista delle relazioni internazionali della “operazione militare speciale” iniziata lo scorso 24 febbraio 2022 dalle truppe del Cremlino in Ucraina.
Mosca ha fatto sapere di essere pronta a “contromisure per garantire la sicurezza del Paese“, ha detto Peskov, citato dalla Tass. “L’ingresso della Finlandia nella Nato – ha aggiunto il funzionario russo – rappresenta una nuova escalation, ponendo una minaccia alla sicurezza della Russia”. Per questo motivo, “Mosca seguirà con attenzione i movimenti di armi e infrastrutture militari sul territorio finlandese e annuncerà la sua risposta a tempo debito”, ha concluso Peskov, mentre il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha evocato con l’adesione di Helsinki alla Nato “rischi di una significativa espansione del conflitto”.
il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko ha dichiarato “Rafforzeremo il nostro potenziale militare a Ovest e Nordovest. Nel caso in cui le forze e le risorse di altri membri della Nato vengono dispiegate in Finlandia, adotteremo misure aggiuntive per garantire in modo affidabile la sicurezza militare della Russia”.
I paesi scandinavi, comunque, avevano già temuto le reazioni della Russia, soprattutto la Finlandia che vi confina per più di 1300 chilometri, e perciò più esposta alle contromisure di Mosca sull’Artico. Ma la preparazione militare finlandese è superiore a quella della Svezia, in quanto vige ancora la leve obbligatoria e sulle capacità di difesa il governo investe e ha aggiunto 280000 unità, acquistando dagli USA, nel 2021, sessantaquattro caccia. Questo, per la Nato, significa avere tra i suoi membri uno Stato che investe sulla sicurezza.
Fonte il Giornale/ Riformista e varie agenzie