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Nuovi incentivi alle imprese della regione Puglia

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“Siamo diventati una delle regioni più attrattive d’Italia: il 15 giugno abbiamo attivato il pacchetto di nuovi incentivi, tra i quali i Contratti di Programma e i vari Pia, i programmi integrati di agevolazioni per imprese medie, piccole e turismo. In piena estate siamo stati sommersi di domande”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Loredana Capone, che oggi ha illustrato in Fiera, nel padiglione della Regione, i dati sui nuovi incentivi: 500 proposte che sfiorano i 370 milioni di euro e prevedono di impiegare quasi 8.500 unità di lavoratori a investimenti ultimati.

“Le imprese – ha aggiunto Capone - evidentemente si fidano dell’azione amministrativa della Regione perché nella passata programmazione abbiamo garantito serietà, rispetto degli impegni e risposte in tempi certi. Ma non ci basta, vogliamo di più. La nostra aspirazione è allineare il Pil della Puglia al resto del Paese e faremo tutto quello che è in nostro potere per raggiungere quest’obiettivo. La strada maestra resta sempre quella di investire in innovazione e internazionalizzazione, ma non possiamo fare tutto da soli. Chiediamo al governo nazionale di supportare la nostra azione soprattutto sul piano delle infrastrutture che rappresentano il grosso deficit che il Mezzogiorno paga per il consolidamento del manifatturiero”.

“Le scelte collegiali hanno garantito che la strategia fosse vincente – ha detto Sabino Persichella Amministratore Unico di Puglia Sviluppo – siamo riusciti anche a dare continuità all’azione amministrativa che nel ciclo precedente ha portato 4 miliardi di investimenti. Anche oggi le imprese hanno a disposizione avvisi privi di scadenza. – ha proseguito - E tuttavia bisogna consolidare i risultati raggiunti. A breve realizzeremo ulteriori strumenti che potranno favorire l’accesso delle imprese al mercato dei crediti e dei capitali per promuovere la crescita dimensionale delle aziende pugliesi”.

I progetti arrivano dalle imprese di ogni dimensione. Provengono dall’Italia e dall’estero, da chi ha già investito in Puglia e da chi investe per la prima volta. Tra le new entry, Fincons, industria Ict di Milano, chiede alla Regione di poter investire a Bari in strutture, strumenti, ricerca e innovazione. Dema, impresa aerospaziale di Napoli, vuole realizzare uno stabilimento a Brindisi e presenta un progetto per attivi materiali (strutture e strumenti), ricerca e innovazione. Sipal, che a Torino si occupa di aerospazio, a Grottaglie vuole una sede per fare ricerca e innovazione. Le proposte si rincorrono dal Nord al Sud della penisola e arrivano fino all’India dove la multinazionale del settore chimico Jindal guarda a Brindisi per i suoi nuovi investimenti. Somme da capogiro: 49 milioni di euro per strumenti e tanta ricerca. Il tratto distintivo è proprio questo. Sui 370 milioni, 93 sono investimenti in ricerca, fiumi di risorse che in termini percentuali valgono il 25% dell’intera cifra. Una rivoluzione della mentalità imprenditoriale che non ha eguali in Puglia e forse neanche in Italia per dimensione del fenomeno.

 

 

 

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