Momento simbolico e molto particolare quello vissuto nei giorni antecedenti l’Epifania all’ospedale Civile di Ragusa. Dove, su iniziativa dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute e il supporto dei clown dottori dell’associazione “Ci ridiamo su”, è stato consentito di trascorrere ai pazienti delle ore in allegria. Un modo diverso e senz’altro speciale di celebrare il 6 gennaio con la collaborazione anche dei componenti della cappellania ospedaliera. Una statua di Gesù bambino, decorata con bacche rosse, è stata salutata con particolare devozione dagli ammalati. “L’Epifania – dice il direttore della Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti – è una giornata piena di significato per i cattolici e per i cristiani: l'adorazione dei tre re magi a Gesù bambino. Adorare è annientarsi... per amore. E' proprio il dono più grande donare la vita per gli altri. E l'uomo, per rispondere a un Dio che gli si dona, non poteva replicare meglio che con la propria adorazione, che è il suo sì di ogni momento al prossimo, dono che Gesù ritiene fatto a sé. L'ammalato gradisce la medicina che l'infermiere o il medico gli porge, ma preferisce il sorriso e l'amore con cui gli viene somministrata. La preziosità del dono non si misura da quello che si dà o da quanto si dà, ma dal cuore con cui lo si dà. Il sorriso che accompagna il dono vale più del dono stesso”. E i clown dottori sottolineano: “Crediamo fortemente nelle iniezioni di buone emozioni nei reparti difficili. Abbiamo realizzato il progetto Saturnino, a costo zero per l’Asp, sostenuto interamente da una rete di aziende sensibili che crede appunto nella nostra missione. Porteremo la figura del clown in maniera irriverente e provocatoria nel day hospital oncologico del Maria Paternò Arezzo perché riteniamo che l’incontro con uno “scemo” potrebbe avere un benefico choc in una situazione in cui si viene a creare oltre alla sofferenza anche la noia e a volte la solitudine e il distacco dalla comunità”. Le celebrazioni della Novena di Natale si sono dunque concluse ieri anche con la santa messa e la benedizione dei bambini all’ospedale Civile.