Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Lunedì, 20 Gennaio 2025

L'Epifania celebrata con i clown dottori all'ospedale di Ragusa

Momento simbolico e molto particolare quello vissuto nei giorni antecedenti l’Epifania all’ospedale Civile di Ragusa. Dove, su iniziativa dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute e il supporto dei clown dottori dell’associazione “Ci ridiamo su”, è stato consentito di trascorrere ai pazienti delle ore in allegria. Un modo diverso e senz’altro speciale di celebrare il 6 gennaio con la collaborazione anche dei componenti della cappellania ospedaliera. Una statua di Gesù bambino, decorata con bacche rosse, è stata salutata con particolare devozione dagli ammalati. “L’Epifania – dice il direttore della Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti – è una giornata piena di significato per i cattolici e per i cristiani: l'adorazione dei tre re magi a Gesù bambino. Adorare è annientarsi... per amore. E' proprio il dono più grande donare la vita per gli altri. E l'uomo, per rispondere a un Dio che gli si dona, non poteva replicare meglio che con la propria adorazione, che è il suo sì di ogni momento al prossimo, dono che Gesù ritiene fatto a sé. L'ammalato gradisce la medicina che l'infermiere o il medico gli porge, ma preferisce il sorriso e l'amore con cui gli viene somministrata. La preziosità del dono non si misura da quello che si dà o da quanto si dà, ma dal cuore con cui lo si dà. Il sorriso che accompagna il dono vale più del dono stesso”. E i clown dottori sottolineano: “Crediamo fortemente nelle iniezioni di buone emozioni nei reparti difficili. Abbiamo realizzato il progetto Saturnino, a costo zero per l’Asp, sostenuto interamente da una rete di aziende sensibili che crede appunto nella nostra missione. Porteremo la figura del clown in maniera irriverente e provocatoria nel day hospital oncologico del Maria Paternò Arezzo perché riteniamo che l’incontro con uno “scemo” potrebbe avere un benefico choc in una situazione in cui si viene a creare oltre alla sofferenza anche la noia e a volte la solitudine e il distacco dalla comunità”. Le celebrazioni della Novena di Natale si sono dunque concluse ieri anche con la santa messa e la benedizione dei bambini all’ospedale Civile.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI