Una processione molto intima. Che si è snodata tra i campi. E che è stata segnata da una partecipazione attenta. E’ quella tenutasi ieri sera per le strade principali di contrada Pozzo Cassero, nel Modicano, a conclusione della festa del Sacro Cuore di Gesù. A recare il Santissimo, sotto il baldacchino, il parroco, don Nino Aprile, alternatosi, nella seconda parte della processione, con il diacono, don Nino Aprile (un caso di omonimia). Entrambi hanno tenuto a sottolineare la particolarità dell’adorazione nei confronti del Sacro Cuore di Gesù, un’adorazione particolarmente intensa per i fedeli concretizzatasi, lungo il percorso della processione, con la deposizione del Santissimo su due altarini che altrettante famiglie della zona avevano predisposto lungo la strada. Il corteo religioso, accompagnato dalla banda Belluardo-Risadelli Città di Modica, ha avuto modo di animare le strade di campagna e di ricordare che la festa ha avuto una connotazione particolare per il sostegno fornito agli ultimi e agli ammalati. A loro è stata rivolta una preghiera particolare dal parroco che ha sottolineato come nel corso di queste giornate l’attenzione nei loro confronti sia stata particolarmente accresciuta. “Ma è naturalmente essenziale che quest’attenzione – ha detto don Aprile – possa proseguire anche nelle altre giornate dell’anno. C’è molta sofferenza nel nostro mondo e ognuno di noi, quando può recare aiuto all’altro, soprattutto se il prossimo versa in cattive condizioni, deve cercare di farlo per garantirsi quella serenità d’animo che è essenziale per vivere la vita nella maniera migliore e come percorso di fede”. Subito dopo la processione, il parroco e il diacono hanno celebrato la santa messa, alla presenza di numerosi fedeli, nel corso della quale è stato spiegato il pieno senso religioso della festa del Sacro Cuore la cui adorazione viene coltivata in una piccola parrocchia di campagna sorta inizialmente come cappella della secentesca Villa Grimaldi situata lì accanto. Parrocchia che, a livello strutturale, nel primo decennio del secolo scorso è stata ampliata per permettere una migliore accoglienza dei fedeli. Subito dopo la conclusione dei festeggiamenti, spazio all’attività ricreativa con la commedia allestita dal Cgs “Salvatore Quasimodo” di Modica che ha portato in scena “L’eredità dello zio canonico” di Antonino Russo Giusti con la regia di Nele Pluchino. Durante la serata, il parroco, don Nino Aprile, ha voluto omaggiare gli animatori e i partecipanti al Grest estivo con una speciale medaglia celebrativa dell’evento.