“Circa l’eventualità della realizzazione di un quarto aeroporto nella piana di Sibari vorrei sottolineare che al momento si tratta di una proposta della giunta regionale contenuta nel Piano dei trasporti che deve ancora passare il vaglio della commissione competente, nonché la votazione dell’assemblea di palazzo Campanella: si può ancora intervenire”.
Così il presidente della III Commissione Sanità Salvatore Pacenza in merito alle polemiche sollevate in provincia di Crotone circa le disposizioni contenute nella proposta della giunta regionale per il nuovo Piano dei trasporti.
“Sono certo – commenta l’onorevole Pacenza – che la deputazione regionale crotonese farà fronte comune per modificare la parte di Piano che riguarda l’organizzazione della rete aeroportuale. È dal 2009 che i miei colleghi, così come il sottoscritto, svolgono un ruolo di sentinella in tal senso. La discussione su questo punto del prospetto va aperta, ma senza approcciarsi con personalismi e smanie di primogenitura. Bisogna lavorare in sinergia perché si porti nelle sedi opportune (il consiglio regionale) una proposta che riporti l’assise al buon senso per evitare sprechi e doppioni, dettati da campanilismi. Gli stessi che hanno ridotto la Calabria a terra di paradossi e contraddizioni! Abbiamo una grande occasione dettata dall’approvazione di un Piano regionale dei trasporti che viene modulato dopo molti anni. Ecco perché ritengo che, al di là dell’aeroporto, si possa pensare tutti insieme, comprese le istituzioni del territorio, a collaborare per apportare al Piano quelle modifiche tali da consentire al Crotonese di superare quel gap infrastrutturale che lo ha reso un territorio isolato e poco appetibile per le attività produttive. Detto ciò, mi pare alquanto discutibile inoltre che si possa procedere alla realizzazione di un quarto aeroporto in regione quando il governo è in procinto di ridurre drasticamente la presenza di scali su territorio nazionale. L’eventuale predisposizione dell’aeroporto della Sibaritide sembra più che altro dettata dalla ricerca di consensi da parte di una fetta importante della deputazione regionale che oggi come ieri non tiene in debito conto la responsabilità del benessere collettivo. È questo un modo superato di concepire la gestione della cosa pubblica. Amministrare oggi comporta l’osservanza di logiche superiori quali il bene comune e la razionalizzazione delle risorse. In ragione di ciò, spero che tutto ciò possa risolversi nelle sedi opportune grazie e soprattutto al lavoro sinergico che la deputazione crotonese saprà mettere in campo nelle prossime settimane”.