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“Stiamo vedendo sparire anche nella realtà iblea una parte vitale della nostra capacità di produrre”

Il presidente Ordine commercialisti Ragusa Daniele Manenti

 

“Cosa deve accadere ancora e di più perché si comprenda la gravità dell’emergenza economica e i rischi, concreti, che stiamo correndo?”. E’ il grido d’allarme lanciato dal presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Ragusa, Daniele Manenti, facendo riferimento al rischio concreto, sempre più presente nell’area iblea, di “vedere rapidamente sparire una parte vitale della nostra capacità di produrre. Il rischio – aggiunge – è quello di proseguire nella discesa del nostro benessere a una velocità ancora maggiore di quella drammatica vissuta negli ultimi anni. In provincia di Ragusa rischiamo di perdere anche le aziende sane che muoiono per mancanza di credito. Stiamo rischiando di giocarci il futuro senza più prove di appello”. Manenti sottolinea che “dobbiamo anche noi impedire che tutto ciò accada. Di fronte a un mondo in continua, rapidissima evoluzione, avvertiamo l’urgenza di un grande impegno, da professionisti e da italiani, di un ulteriore sforzo personale e collettivo per affrontare e superare tutti insieme le difficoltà di questo momento storico. Uno sforzo fa cui nessuno può sottarsi se vuole bene a questo territorio”. Il presidente dell’Ordine indica, poi, quale potrebbe essere la strada per cercare di invertire la tendenza. “L’aumento delle società di capitali nelle nostre zone – afferma – che risulta essere il doppio rispetto all’aumento registrato nel Centro-Nord, pur in presenza di una riduzione del numero totale di imprese, rappresenta un timido, ma importante, segnale positivo. Per superare lo scoglio dimensionale occorre che queste imprese si aggreghino in forma proprietaria (fusioni e acquisizioni) o non proprietaria (reti di impresa): i contratti di rete stipulati nel nostro Paese, secondo i dati di Retimpresa, sono passati da 189 ad inizio dicembre 2011 agli oltre 523 a novembre 2012, con un numero di imprese aderenti cresciuto da 1.061 ad oltre 2.800 nello stesso periodo di tempo (545 localizzate nel Mezzogiorno e 2.258 nel Centro nord). E il nostro compito, in questo progetto, è quello di essere agenti di cambiamento nelle imprese. Portatori di cultura d’impresa capaci di aiutare gli imprenditori a fare meglio il proprio lavoro. Questa è la nostra principale sfida per essere anche noi protagonisti di una rinascita delle imprese del nostro territorio”.

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