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Belpasso - Al Giardino Martoglio una "panchina rossa" contro il femminicidio

Presentata stamane, al Giardino Martoglio, la nuova "panchina rossa" che l'amministrazione comunale ha voluto allestire per simboleggiare pubblicamente la lotta al femminicidio e la condanna di ogni forma di violenza contro le donne. L'iniziativa è stata dedicata in particolare alla memoria della belpassese Veronica Valenti, vittima di femminicidio, e a tutte le donne che hanno subito episodi di violenza. 

A presenziare alla manifestazione il sindaco, Carlo Caputo, l'assessore alla Cultura, Bianca Prezzavento, i rappresentanti dell'amministrazione comunale, i dirigenti e gli studenti delle scuole belpassesi, che si sono stretti intorno a due ospiti la cui partecipazione ha avuto un significato molto profondo: Vera Squatrito, mamma di Giordana Di Stefano (giovane assassinata nel 2015 in auto a Nicolosi), e Giuseppe Valenti, padre di Veronica, la 30enne belpassese uccisa a Catania nel 2014. Presenti inoltre i volontari del Centro Antiviolenza "Angeli" che avevano poco prima animato una conferenza nei locali dell'Istituto Tecnico Industriale "Ferraris", dove è stato reso operativo uno Sportello di Ascolto contro le violenze. 

«Questo - ha detto il sindaco, Carlo Caputo - non è un momento gioioso, è un momento di consapevolezza, simbolico. I simboli sono importanti nella nostra società, ancora oggi nel 2016, anche se diamo loro meno importanza. Il femminicidio in particolare è una piaga sociale e ha bisogno di una risposta sociale. Non è solo un problema di pena, che serve ma non è un deterrente. Chi si appresta a consumare un'aggressione mortale non pensa alla pena. Quindi è un problema sociale, rispondono le istituzioni e la Comunità che si muove, che esprime consapevolezza. Questo simbolo - ha aggiunto il sindaco - è importante perché è la società che viene chiamata a rispondere, di fronte a un problema che riguarda tutti, senza distinzioni. Dobbiamo esserne consapevoli in maniera seria ed educare a una cultura della donna e della convivenza civile, che non è per niente scontata». 

«Abbiamo scelto questo luogo - ha spiegato l'assessore alla Cultura, Bianca Prezzavento - perché un luogo aperto a tutti, una grande piazza dove ognuno potrà fare le sue riflessioni e instaurare con questo luogo un rapporto intimo e personale. Il valore di questa panchina è quello dell'assenza: vorremmo si imprimesse in maniera forte in ogni essere umano. Rappresenta l'assenza di una donna che ha lasciato un posto vuoto nella società. Simboleggia però anche la presenza che ciascuno può avere facendo la sua parte di fronte a principi e fenomeni di violenza». 

La manifestazione ha visto anche la presenza del giovane attivista antimafia Alfio Platania, che ha letto una sua poesia dedicata a Veronica, della vice presidente del Consiglio comunale, Fiorella Vadalà, che ha espresso un suo personale pensiero in ricordo delle vittime, e si è conclusa con la presentazione della panchina rossa, coperta da un velo e da una rosa. Una piccola superficie, lasciata priva di colore, è stata completata sul momento, con la vernice rossa, per mano dei giovani studenti. 

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