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L'indifferenza dei politici dietro il dramma dei lavoratori in mobilità in deroga

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Articolo 1 della Costituzione italiana.

Oggi in Calabria, ancora una volta, si compie ai danni del cittadino, l’ennesimo scempio di una pessima politica italiana. Nell’assoluta indifferenza e nell’apatia generata da un contesto sociale di disagio, rassegnazione e rabbia, migliaia di persone attendono il pagamento degli importi concernenti la mobilità in deroga. Ma di cosa stiamo parlando? Parliamo di persone! Uomini, donne, bambini, famiglie che non possono far fronte ai bisogni essenziali necessari alla sopravvivenza quotidiana. Innumerevoli sono stati gli appelli inoltrati. Manifestare civilmente e protestare non ha sortito effetto alcuno. Cosa occorre per far comprendere alla politica che non c’è più tempo da perdere? Ditecelo voi, cari politici. Gli inutili proclami inaspriscono ancor di più un disagio sociale divenuto insostenibile? Parliamo di una dimensione umana e concreta, non di numeri o burocrazia. Dicembre è alle porte e con esso le tasse e le bollette che, giustamente, devono essere corrisposte. A noi serve il necessario per vivere, ciò che è essenziale, nulla di più, chiediamo solo ciò che ci spetta. Non è più ammissibile affermare genericamente, cito testualmente quanto riportato nel c.d. documento di sintesi della riunione presso la Prefettura di Catanzaro in data 20 Ottobre 2015 sulla problematica degli ammortizzatori sociali in deroga, che: “Il Presidente, inoltre, si impegna a verificare il reperimento delle ulteriori risorse occorrenti per la definizione del pagamento del 2014 sui fondi disponibili alla riprogrammazione”. A cosa intendeva riferirsi? Forse all’elemosina di un mese annunciata e non ancora erogata? Forse del fatto che non si sa se e quando le restanti mensilità del 2014 non corrisposte verranno erogate? Entro il mese di Novembre dovrà chiarire definitivamente tempi certi e se tutte le spettanze dovute del 2014 saranno corrisposte entro e non oltre Dicembre 2015. Infine,come intende procedere la Regione Calabria per ciò che concerne il piano sulle politiche attive? Quali sono le prospettive a breve, medio e lungo termine relativamente alla ricollocazione dei lavoratori attualmente in mobilità? Come evitare il ripetersi di situazioni al limite dell’incredibile come, a titolo esemplificativo, quella relativa al progetto “Antica Kroton” in cui circa cinquecento percettori di mobilità in deroga hanno intrapreso un percorso iniziato e mai terminato? Che fine hanno fatto i milioni di euro stanziati senza produrre una occupazione stabile? Attendiamo una pronta risposta, ricordandovi quanto sancito dall’art. 4 della nostra Costituzione: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività ed una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società. E’ un dovere civile adempiervi!

Lavoratori mobilità in deroga Crotone

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