In un territorio da sempre disattento alle questioni che lo riguardano, sembra passare del tutto inosservata la discussione che ruota intorno alla decisione ormai assunta dal Governo, di accorpare le Camere di Commercio. Eppure, in un territorio già povero di servizi questa discussione dovrebbe suggerire un’attenzione ben più forte da parte di tutti i rappresentanti istituzionali e maggiormente da quelli che oggi rivestono ruoli apicali nel governo della città.
Mi pare del tutto evidente che la politica in generale e il Partito Democratico (poiché partito di maggioranza nel governo della città e della provincia), dovrebbero raccogliere la proposta pervenuta nei giorni scorsi dalle principali organizzazioni sindacali e di categoria di aprire un tavolo di confronto sulla questione e suggerisco io, governare il processo piuttosto che farlo governare ai più attenti rappresentanti degli altri territori. Un ulteriore stimolo per la politica locale dovrebbe essere, ma di fatto non lo è per nulla, la consapevolezza che la situazione specifica della CCIAA di Crotone –commissariata da tempo – di fatto rende l’ente camerale crotonese “politicamente” più debole rispetto ai suoi pari delle altre province.
Sarebbe sbagliato accettare scelte che non hanno visto il coinvolgimento delle organizzazioni di categoria che sono poi, i principali riferimenti del mondo produttivo crotonese e sarebbe ancora più sbagliato sottostare a decisioni prese altrove e che ancora una volta non vedono questo territorio protagonista. Anche nella irreversibilità delle decisioni assunte, nessuno vieta che queste siano prese coinvolgendo tutti e con l’intento di evitare ulteriori spogli ad un territorio già profondamente isolato. La Camera di Commercio di Crotone per anni è stata tra le migliori d’Italia per l’erogazione dei suoi servizi, credo quindi che siamo tutti d’accordo che meriti un’ attenzione diversa, così come maggiore sostegno meriterebbero i lavoratori della stessa.
Oggi il territorio crotonese, corre un serio rischio di depauperamento del suo potenziale economico e della sua rappresentanza istituzionale, tra una provincia “in bilico” ed un aeroporto la cui società di gestione rischia il fallimento. È allora necessario, un confronto ampio su questi temi e la politica deve favorirlo senza indugi e senza chiusure verso l’esterno. Fino ad oggi troppo spesso, Crotone è stata caratterizzata dalla mancanza di dialogo tra i vari soggetti istituzionali e associativi e soprattutto da un atteggiamento rinunciatario della politica locale. Ora è arrivato il momento di ragionare insieme perché il rischio è che tra poco tempo non avremo più nulla su cui confrontarci.