È stato celebrato nei giorni scorsi ad Amantea il capitolo ordinario dei frati minori conventuali. Una circostanza che ha evidenziato ancora di più il legame forte e persistente che intercorre tra l’ordine ed il cento tirrenico. I religiosi, che si rifanno agli insegnamenti di San Francesco d’Assisi, guidano da tempo il complesso conventuale di San Bernardino da Siena, ponendosi come punto di riferimento per l’intera comunità cristiana nepetina.
La particolare occasione, che ha consentito di riunire i frati provenienti dall’intera regione, ha fatto da sfondo all’elezione del custode provinciale: per la terza volta consecutiva questo importante ruolo è stato attribuito a padre Francesco Celestino che riveste tale incarico dal 2007. Il custode provinciale svolge la propria attività per quattro anni ed è colui che anima la vita spirituale e la formazione dei frati. Si tratta di una funzione alquanto delicata che deve tenere conto degli aspetti religiosi ed umani delle singole persone. Del resto padre Francesco ha già dimostrato nel recente passato di possedere le conoscenze necessarie per svolgere questo difficilissimo compito.
La professione di fede è stata effettuata nelle mani del provinciale dei frati miniori conventuali di Napoli e della Campania padre Eduardo Scognamiglio. Si è rinnovato, da questo punto di vista, il legame tra i due esponenti dell’ordine: padre Eduardo, infatti, è stato colui che ha seguito i lavori di tesi di padre Francesco che nei mesi scorsi ha dato alla luce un pregevole studio sugli insegnamenti del cardinale Julien Ries. L’alto prelato ha sempre sostenuto che “il sacro permette di capire che cosa le religioni hanno in comune e l’humus in cui esse stesse si sviluppano”. Nel corso della stessa cerimonia sono stati nominati anche i definitori che assisteranno il lavoro di padre Francesco Celestino. Si tratta dei frati Giorgio Tassone (vicario), Potr Anzulevic (segretario), Paolo Sergi e Lorenzo Bergamin.
«La conferma dell’incarico a padre Francesco Celestino – spiega il sindaco Monica Sabatino – inorgoglisce tutta la comunità. A lui rivolgo, a nome della città, dell’amministrazione e mio personale, i migliori auguri. Siamo vicini ai frati minori conventuali, ben consapevoli delle difficoltà che devono affrontare giorno dopo giorno nel proseguire un cammino di fede che la città ha assunto ad esempio. Padre Francesco, come ha già ampiamente dimostrato, saprà portare avanti con profitto questo difficile compito, percorrendo la strada del dialogo e del confronto».