A Cosenza la politica regionale litiga su dove e come dovrà sorgere il nuovo ospedale del capoluogo, che possa essere di ulteriore supporto e completamento all’Hub dell’Annunziata, magari con la speranza di soffiare a Catanzaro il “primato” del Policlinico universitario. E Oliverio, addirittura, annuncia che nella città bruzia, il nuovo nosocomio sarà realizzato entro il 2020. Dell’Ospedale della Sibaritide, invece, nessuno più ne parla. È diventato un argomento tabù. È caduto nell’oblio e nella dimenticanza di chi probabilmente ha anteposto il proprio disegno elettorale agli interessi della collettività. Mentre gli abitanti di questo territorio, dell’Area urbana Corigliano-Rossano e della Sibaritide continuano a pagare le terribili conseguenze di un servilismo politico che sta generando solo mostri.
A intervenire nuovamente sulla questione ospedale della Sibaritide è il candidato sindaco Giuseppe Antoniotti, sostenuto dalla coalizione Udc, Noi con Salvini e liste civiche Rossano Prima di Tutto e Rossano ReAttiva.
"Tutto questo– dichiara Antoniotti - fa rabbia e provoca un certo imbarazzo. Perché si concretizza sempre di più il rischio che la situazione di massima criticità ed emergenza in cui versa il servizio sanitario e ospedaliero in quest’area della Calabria possa tramutarsi in una condizione di assurda ordinarietà. Con il pericolo, sempre più concreto, di perdere lo spoke, ad appannaggio di Castrovillari, e di rivederci soppresso anche il diritto alla salute. È una vergogna!"
"E riguardo al nuovo Ospedale – conclude Antoniotti – non vorremmo che, davanti al sonno comatoso di alcuni ignavi esponenti politici locali, i soldi destinati alla Sibaritide (seppur non sufficienti) venissero reindirizzati su Cosenza".