Sapersi giostrare nel mercato del lavoro è difficile. Farlo durante un periodo di guerra, in crisi energetica e climatica e nel pieno post di una pandemia globale, è ancora più arduo. Eppure bisogna provare a farlo, soprattutto se stiamo pensando di cambiare lavoro, se dobbiamo intraprendere una carriera universitaria o se stiamo cercando un’occupazione stabile e remunerativa.
E partiamo proprio da un aspetto del nostro presente, quello della crisi energetica e climatica. Stando alla ricerca Censis commissionata da Assosomm, l’Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro, nei prossimi 3, 4 anni il settore dell’energia rinnovabile e green potrebbe offrire 150 mila posti di lavoro. Si parla di professionalità come Tecnico esperto e designer in sistemi fotovoltaici e celle fotovoltaiche, Tecnico manifatturiero di scaldabagni solari, Elettricista specializzato, Tecnico installatore del solare se si guarda al solo comparto fotovoltaico, oppure manager per le energie rinnovabili, Geometra ambientale, Tecnico ecologo, Geochimico, Assicuratore ambientale, Esperto giuridico-commerciale di energia rinnovabili e si estende lo sguardo a una prospettiva più trasversale. “Una spinta ad attivare le filiere produttive considerabili di adattamento al “tempo di guerra” potrebbe essere di necessario stimolo al sistema Paese - ha spiegato Rosario Rasizza, Presidente Assosomm - Prima fra tutte la filiera dell’efficientamento energetico”.
Non solo energia, il futuro del lavoro passa anche attraverso uno dei settori più in crescita della nostra economia: quello del gaming e del gambling. Un esempio virtuoso di questo settore è senza dubbio AdmiralBet (ex AdmiralYes), una società che impiega 20 mila persone che gestiscono il funzionamento e il marketing di oltre 230 mila apparecchi di gioco. Anche qui sono tantissime le professionalità richieste: da game designer a sviluppatore, da ingegnere dei suoni a tester, così come sono tantissime le università che offrono la formazione adeguata per essere competitivi.
Non solo gioco, non solo energia. Il futuro del lavoro passerà anche per settori chiave come quello della Sanità, la cui centralità nelle nostre vite è finalmente davanti agli occhi di tutti dopo gli anni del Covid 19, così come a trainare la ripartenza è stato il settore della digitalizzazione, dell’IT, dei servizi e dell’e-commerce. Attenzione poi anche al rischio mismatch, ovvero al buco tra domanda e offerta di lavoro. In futuro, ma anche oggi, mancano data analyst e ingegneri ma non serve guardare a profili simili per capire dove mancano lavoratori. Le aziende infatti cercano soprattutto camionisti, magazzinieri, addetti alla logistica. Per un’offerta di lavoro totalmente a 360 gradi.