La presidente di Fratelli d'Italia, riunirà mercoledì mattina l'esecutivo nazionale: "Una transizione ordinata non è inciucio, la difesa degli interessi dell'Italia è la nostra stella polare". Intanto nel pomeriggio vertice della Lega
Giorgia Meloni chiede di fare presto perché ci sono troppe scadenze importanti, anche
perché in Russia, è stato avvistato, in movimento verso il fronte ucraino, un enorme treno merci che ha equipaggiamento militare specializzato e che è associato alla divisione armata nucleare segreta del Ministero della Difesa russo. Lo riporta la stampa britannica ma la notizia è apparsa per la prima volta nel week-end sul canale Telegram filo-russo Rybar.
Secondo la stampa britannica, il treno si è mosso attraverso la Russia in direzione della linea del fronte ucraino; e potrebbe indicare che Putin sta preparando un test per mandare "un segnale all'Occidente'. Meloni, "serve prudenza"
Il treno è collegato alla dodicesima direzione del ministero della Difesa, specializzata nello stoccaggio, la manutenzione e la fornitura di armi nucleari. Secondo la stampa britannica, il treno si è mosso attraverso la Russia in direzione della linea del fronte ucraino; e potrebbe indicare che Putin sta preparando un test per mandare "un segnale all'Occidente'.
La Russia non vuole prendere parte agli "esercizi di retorica nucleare" che stanno facendo i media e i politici occidentali, ha affermato il portavoce presidenziale russo Dmitri Peskov. Alla stampa che gli chiedeva di commentare le pubblicazioni dei media occidentali, secondo cui la Russia avrebbe "dimostrato la sua disponibilità a usare armi di distruzione di massa conducendo test nucleari ai confini dell'Ucraina", Peskov ha risposto: "I media occidentali, i politici occidentali, i capi di Stato sono ora impegnati in molti esercizi di retorica nucleare. Non vogliamo prendervi parte".
"Leggo tante cose, la Meloni è diventata draghiana. Io penso che persone normali che cercano di organizzare una transizione ordinata nel rispetto delle istituzioni facciano una cosa normale, non è che si fa un inciucio". La leader di Fdi Giorgia Meloni è tornata a parlare del dossier energia.
"Non è questione di divergenze. C'è la questione energetica, che è quella che chiaramente per me adesso è più preoccupante. C'è il governo che - ha sottolineato - sta lavorando in Europa in una trattativa molto complessa. Sul tema del price cap credo di essere stata tra i primi a sostenere che questa fosse una delle soluzioni possibili. Per cui è normale che io senta il ministro Cingolani per sapere come stanno andando le trattative e per regolarci, eventualmente, su che cosa poi serva di quello che possiamo fare noi".
Il Centrodestra potrebbe presentarsi compatto e unito al Quirinale per le consultazioni. La conferma arriva dalla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: "Non ci siamo ancora interrogati su questo, ma ragionevolmente sì, lo abbiamo fatto in passato", ha spiegato ai cronisti. "Comunque vada bisogna cercare di fare presto. Ci sono troppe scadenze importanti", ha ribadito rispondendpo a Montecitorio sul tema del governo.
Il 'rito' della campanella sarà il suggello, ma la transizione tra il vecchio governo e il nuovo è già cominciata da giorni. "Sono in costante contatto" con Palazzo Chigi, dice Giorgia Meloni, premier in pectore. Quello in carica, Mario Draghi, è il primo "contatto".
In Italia, "lo spirito di continuità vive in tutta la Carta", sottolinea il costituzionalista Alfonso Celotto. "Anche il passaggio di consegne è una consuetudine costituzionale. È prassi che i vecchi ministri ricevono i nuovi per fare il punto dei dossier sul tavolo".
Stavolta i tempi potrebbero essere più brevi del previsto. Anche per l'intenzione del Capo dello Stato di favorire una soluzione rapida di fronte alle emergenze in cui il Paese si trova. Giorgia Meloni potrebbe debuttare come premier italiano già al Consiglio europeo del 20 ottobre. Sarebbe un record di velocità nella formazione del governo.
"È possibile", conferma Celotto. La prima seduta di Camera e Senato è prevista giovedì 13 ottobre. Saranno eletti i presidenti (e i capigruppo parlamentari). A quel punto, già sabato 15, potrebbero spalancarsi le porte del Quirinale per le consultazioni. Mattarella avrà un colloquio con il presidente emerito Napolitano, poi riceverà i due nuovi presidenti delle Camere nello studio alla vetrata. A seguire i rappresentanti dei partiti. L'incarico alla Meloni potrebbe arrivare nel giro di uno-due giorni. Lei si confronterà con la sua maggioranza e tornerà al Colle per sciogliere la riserva. Il giuramento potrebbe esserci già il 18 o 19 ottobre.
"A quel punto, secondo l'articolo 93 della Costituzione, il governo è in carica e deve avere la fiducia entro dieci giorni, articolo 94" scandisce Celotto. Ma in attesa che il percorso formale disegnato dalla Costituzione cominci, il confronto tra Meloni e Draghi (e tra la leader e il ministro Cingolani) continua. In gioco c'è il futuro del Paese e dell'Europa.
Fonte Agi