In una lunga intervista rilasciata alla Verità, l'ex ministro commenta la situazione politica in America e in Europa, all'indomani dell'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, ricordando l'antitesi dei due mondi creati da Barack Obama e Donald Trump: "Il mondo della globalizzazione" e "il mondo della deglobalizzazione"
"Nel 1720, in Francia, che allora era il centro del mondo, ci sono due fenomeni: la peste levantina e il crollo del sistema finanziario globale inventato da John Law. È da qui che arrivò la rivoluzione". Un pericolo che rischiamo di correre ancora oggi: "Puoi continuare a stampare denaro... Ma solo finché la gente ci crede. Un piccolo suggerimento, tratto da un antico proverbio sudamericano: Fermati e aspetta che la tua anima ti raggiunga". Secondo l'ex ministro Giulio Tremonti, l'arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca non salverà le sorti politiche dell'Europa e dell'Italia
Secondo Tremonti, nella sua intervista alla Verita riportata da il giornale,non sarà Biden ad aiutare il nostro Paese, né l'Europa: "È ragionevole pensare che, per un certo periodo, Biden si occupi dell'America". E chi si aspetta il contrario sbaglia: "È più che provinciale l'atteggiamento di certi politici italiani, che vedono nella nuova presidenza Usa la loro salvezza contro sovranisti e populisti. Aspettarsi di colmare un deficit di forza politica in Italia con un surplus di forza politica in America è abbastanza puerile". Tremonti fa poi un'analisi di un possibile cambiamento dell'Europa dovuto alla pandemia: "Nel Trattato sul funzionamento dell'Ue c'è scritto che è competenza concorrente dell'Unione e degli Stati la lotta ai 'flagelli internazionali'. L'Europa ha funzioni di coordinamento, ma va detto che, dopo mesi e mesi di silenzio, ha iniziato a esercitare. Meglio questo che niente".
E oggi, di tutto questo, non resta che "la crisi della globalizzazione. La globalizzazione ha messo in crisi la democrazia - e la pandemia ha messo in crisi tutte e due. Cosicché, oggi, la lotta di classe postmoderna è tra vincenti e perdenti della globalizzazione. E i perdenti stanno a destra come a sinistra", uniti da una crisi messa in atto dal meccanismo che aveva tentato di risolvere quella finanziaria del 2008, alla quale Bush e Obama risposero con un intervento statale. "Una soluzione che ha consentito al meccanismo di andare avanti per un altro decennio- spiega Tremonti- durante il quale è stata creata dal governo una quantità enorme di moneta dal nulla. È quello che in Europa chiamiamo easing. E che sarà all'origine della prossima crisi". E Joe Biden arriva proprio "dopo questo processo di crisi". Una crisi che è stata acuita dalla pandemia da Covid-19, che "ha hackerato il software della globalizzazione, il suo meccano mentale tutto positivo e progressivo. Superata l'emergenza sanitaria, restano gli effetti di crisi mentale, sociale ed economica": secondo Tremonti, è "la globalizzazione che da sogno si trasforma in incubo".
Intanto negli USA in un articolo pubblicato da Leoniero Dertona sui scenari economici che ha avuto un certo riscontro fra il pubblico l'intervista a Ray Dalio, noto miliardario, gestore di Hedge Fund, cioè esperto anche di speculazione e di mercati, ha parlato della possibilità che una politica monetaria sbagliata da parte della FED, accompagnata alla politica economica del duo Yellen Biden, possa portare alla rottura del tessuto sociale degli USA:
A febbraio, ho detto scrive scenari economici, che volevo un presidente che potesse “riunire il nostro paese per affrontare le nostre sfide in un modo più unito e meno divisivo”.
Volevo qualcuno che unisse le persone, cioè che non si considerasse il leader della parte vincente che impone politiche che l’altra parte troverebbe intollerabile.
Credo che siamo sull'orlo di una terribile guerra civile (come ho descritto nella serie The Changing World Order), dove siamo a un punto di svolta tra l’entrare in una sorta di inferno di lotte o il ritirarci per lavorare insieme per la pace e la prosperità che affronta la grande ricchezza, i valori e le lacune di opportunità che stiamo vedendo ora. Per questo motivo sono stato entusiasta di sentire cosa ha detto il presidente Biden al suo insediamento. È coerente con la direzione in cui la storia ha mostrato che il paese ha bisogno di muoversi.
Quello che preoccupa Dalio è l’estrema partigianeria della società USA, già vista, per esempio, nell gestione dei social media, unita alla sempre maggiore divisione che sta separando ricchi e poveri, con i primi sempre più ricchi ed i secondi sempre di più, e sempre più miserabili. esiste veramente questa possibilità? Si, anche perchè i movimenti più radicali USA non hanno lasciato le armi e la lotta, anzi assalti e vandalizzazioni sono andate avanti, come d esempio a Portland. Un continuo abuso d’indennizzi, senza la possibilità di riprendere a lavorare, potrebbe portare a una società troppo dipendente dalla politica monetaria e dal debito pubblico, portando ad una conflittualità tra mantenuti e abbandonati che porterebbe a una crisi permanente.
Invece l’Italia? scrivono scenari economici, potrebbe il nostro paese cadere in una spirale di conflittualità civile sino alla guerra, magari accompagnato da qualche altro paese europeo? Sicuramente andremo verso una tensione crescente che potrebbe giungere a una forma di scontro sociale, anche se non alla vera e propria “Guerra”, in questo caso per un mix di politiche economiche sbagliate e d'illusione e bugie create ad arte per “Passare la nottata”, senza rendersi conto che, prima o poi sorgerà il giorno.
Il governo secondo scenari economici, ha distrutto la classe media imprenditoriale, riducendola al lumicino e, peggio ancora, umiliandola con i vergognosi ristori. L’opinione pubblica è stata tenuto parzialmente anestetizzata con il “Recovery Fund”, promettendo centinaia di miliardi di aiuti, ma senza spiegare che sono, alla fine, solo nostre tasse che verranno spese in investimenti a scarsa produttività e che, soprattutto, obbligheranno a seguire un cammino d’investimenti poco adatto alle nostre infrastrutture, ma che vincoleranno le nostre spese e le nostre tasse per decenni.
I talk show, i messaggi politici, i giornali parlano tutti di questi miliardi piovuti dal cielo.Oggi ad un talk show banalmente politico (senza opposizione, ça va sans dire) di La, ho sentito un professore della Bocconi affermare che “Non possiamo perdere questi soldi”. peccato che questi soldi saranno tutti pagati dalle nostre tasse, ed in modo molto pesante.
Fonti : Scenari Economici / il giornale / La Verita