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Giovedì, 01 Maggio 2025

Mercoledì 15 gennaio al Collegio Geometri di Torino si è svolto il corso di formazione specifica rivolto ai professionisti del settore, con grande successo di partecipanti molto attenti all’argomento trattato, in collaborazione con la società di consulenza digitale Graphnet, sulla filosofia BIM (Building Information Modeling) con uso Autodesk Revit per scoprire tutte le potenzialità di questo strumento.

La Presidente dell’Ordine dei Geometri di Torino Luisa Roccia fa sapere che: “Il BIM, acronimo che in italiano significa Modellizzazione delle Informazioni di Costruzione, è una metodologia altamente innovativa che utilizza modelli digitali tridimensionali per rappresentare e gestire in modo integrato tutti gli aspetti fisici, funzionali e gestionali di un edificio o di un’infrastruttura. Il BIM offre numerosi vantaggi, tra cui miglioramento dell’efficienza operativa, riduzione dei costi, miglioramento della qualità e sostenibilità ambientale. Il modello BIM è oggi la chiave per ottimizzare i processi di progettazione e costruzione e per aggiornare la propria attività con le nuove tendenze. Grazie al BIM sarà possibile creare un ambiente digitale completo in cui geometri, architetti, ingegneri e altri professionisti potranno collaborare in modo efficace e sincronizzato. Questo al fine di ridurre ritardi e inefficienze causate dalla comunicazione e dalla gestione dei dati tradizionali. I modelli virtuali degli edifici possiedono infatti tutte le informazioni necessarie per sviluppare analisi e progettazione integrata. Inoltre, grazie alla sua capacità di analizzare il lavoro da diverse prospettive, come l'energia e l'ambiente, il modello BIM consente di identificare opzioni più sostenibili e di ridurre l'impatto ambientale dell'edificio. L'efficienza e la tecnologia del modello BIM permettono infine un accesso semplificato alla renderizzazione sfruttando il progetto anche per esperienze di realtà virtuale aumentata. Ritengo che il BIM non sia solo una metodologia applicativa di uso informatico a livello professionale, ma rappresenti una filosofia di vita nella condivisione valoriale e umana che collega i vari attori coinvolti nel procedimento progettuale. Il BIM è dunque in grado, in una società segnata dall’uso delle tecnologie, di valorizzare e sviluppare sempre di più la componente umana che è il vero motore di ogni progresso nelle scienze e nell’evoluzione dell’intera società verso modelli virtuosi di condivisione”.

Il Consigliere dell’Ordine dei Geometri di Torino Giuseppe Contarino, ideatore dell’iniziativa, informa che: “Il BIM indica un metodo per l'ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di un software. Tramite esso tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente e la costruzione virtuale è visualizzabile inoltre come un modello geometrico tridimensionale. Per BIM non si intende il semplice possesso di alcune informazioni ma l'attività di condivisione di queste informazioni. Si può definire BIM come il processo di sviluppo, crescita e analisi di modelli multi-dimensionali virtuali generati in digitale per mezzo di programmi su computer. Il ruolo di BIM nell'industria delle costruzioni (attraverso i suoi attori siano questi Architetti, Ingegneri, Geometri, Periti, Costruttori, Clienti) è di sostenere la comunicazione, la cooperazione, la simulazione e il miglioramento ottimale di un progetto lungo il ciclo completo di vita dell'opera costruita. BIM, usato come nome, è la rappresentazione di un modello di dati diversi di un edificio relazionati alle diverse discipline che lo definiscono. I dati contenuti nel modello sono numerosi in quanto definiscono tutte le informazioni riguardanti uno specifico componente di una costruzione. Il ciclo di vita dell'opera costruita è definito dalla fase progettuale attraverso la fase di realizzazione fino a quella di uso e manutenzione. Un BIM può contenere qualsiasi informazione riguardante l'edificio o le sue parti. Le informazioni più comunemente raccolte in un BIM riguardano la localizzazione geografica, la geometria, le proprietà dei materiali/componenti/sistemi e degli elementi tecnici, le fasi di realizzazione, le operazioni di manutenzione, lo smaltimento di fine ciclo. La via per l'adozione del BIM viene generalmente considerata come un percorso graduale di crescita, in cui si passa da un processo diviso in fasi fino ad un processo in cui tutti soggetti coinvolti nella costruzione del modello lavorano in sincronia, collaborando alla stessa virtualizzazione dell'edificio. La piena collaborazione è il grande obbiettivo della ricerca di processo. Nel 2017, il massimo grado di maturità attualmente osservato è il cosiddetto BIM collaborativo. Il Collegio dei Geometri ha dimostrato grande lungimiranza, impegnandosi nella promozione di corsi BIM dedicati ai propri iscritti. L’obiettivo è quello di formare tecnici sempre più qualificati, pronti a collaborare con molteplici settori e a rispondere alle esigenze attuali. Attraverso queste competenze, si mira a rendere le progettazioni più fluide, specifiche e settorizzate, contribuendo alla riduzione dei costi sia di progettazione sia di costruzione. Un passo significativo per supportare le pubbliche amministrazioni nelle sfide degli appalti pubblici e per favorire un progresso concreto nel settore”.

 

Si è recentemente svolto presso la Chiesa di Santa Chiara e la sala concerti della Scuola di musica F.A. Vallotti, nella città piemontese di Vercelli, l’evento di georientamento “Terza Giornata del Geometra” organizzato dal Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di Vercelli, congiuntamente ai Collegi di Biella e Novara, rivolto agli studenti dei Costruzioni Ambiente e Territorio e delle scuole medie delle tre province coinvolte.

L’iniziativa ha visto la partecipazione dei rappresentanti della Protezione Civile e della Croce Rossa che hanno illustrato i mezzi e le tecniche utilizzati nelle operazioni di soccorso, sottolineando come il geometra giochi un ruolo chiave in questi contesti nell'ambito della sicurezza, della protezione civile e del supporto alle emergenze. Gianmario Avetta, Presidente del Collegio dei Geometri di Vercelli, fa sapere che: “Questo evento si pone come obiettivo quello di sensibilizzare gli studenti delle scuole medie e delle scuole superiori indirizzo C.A.T., acronimo di costruzioni ambiente e territorio, ex nomenclatura di geometra, sulla necessità e sulla richiesta sempre più crescente di figure tecniche in ambito edilizio. Il geometra si pone come figura di riferimento per innumerevoli settori e ambiti lavorativi. Ritengo che la figura professionale del geometra rappresenti una importante e fondamentale opportunità di crescita umana e lavorativa per i giovani che terminano il percorso di studi obbligatori. Durante questo percorso di studi vengono valorizzate e sviluppate le caratteristiche pragmatiche degli studi teorici in quanto le materie imparate sui libri e in aula vengono messe in pratica in modo fattivo. Il forte legame fra la teoria e la pratica, che caratterizza questo iter scolastico, è fondamentale per la realizzazione delle opere che verranno create e costruite in diversi e svariati settori professionali. Le materie studiate sviluppano importanti forme di ragionamento tecnico che permettono agli studenti di poter scegliere fra vari sbocchi lavorativi in base alle proprie predisposizioni orientando il loro futuro verso una professionalità forte all’interno del mercato del lavoro. A questo proposito, in un’epoca contrassegnata da crisi economico-finanziarie globali, il lavoro del geometra è sempre richiesto e la logica pragmatica che lo caratterizza garantisce sempre maggiori possibilità e occasioni occupazionali in uno scenario professionale in continua trasformazione e cambiamento. Questa attività inoltre è strettamente legata alla Protezione Civile grazie alle competenze in rilievi topografici, valutazioni strutturali e gestione del territorio. In situazioni di emergenza, come terremoti o alluvioni, i geometri sono chiamati a effettuare verifiche di stabilità sugli edifici, progettare interventi temporanei e collaborare con le autorità per garantire la sicurezza pubblica. Eventi come questo rappresentano un'opportunità unica per coniugare teoria e pratica, stimolando nei giovani la curiosità, la consapevolezza e la voglia di imparare”.

Durante l’evento, i professionisti, gli enti privati e pubblici, le aziende, le imprese e le organizzazioni di categoria presenti hanno spiegato agli studenti come la loro formazione tecnica e la conoscenza delle normative siano indispensabili per operare efficacemente in condizioni critiche. Un altro tema centrale della giornata è stato l’utilizzo dei ponteggi nei cantieri, uno degli strumenti più comuni e al contempo più delicati in termini di sicurezza. I geometri, in qualità di coordinatori della sicurezza, sono responsabili della progettazione e verifica dei ponteggi, garantendo che siano montati correttamente e rispettino gli standard previsti dalla normativa vigente. Gli esperti hanno illustrato agli studenti le caratteristiche principali di un ponteggio sicuro, tra cui stabilità, corretta installazione e manutenzione periodica. Hanno inoltre spiegato che un ponteggio ben progettato non solo assicura l’incolumità dei lavoratori, ma aumenta anche l’efficienza complessiva del cantiere. Un focus particolare è stato dedicato alla normativa sulla sicurezza sul lavoro, con riferimento al Decreto Legislativo 81/2008. Questo testo unico rappresenta il pilastro della sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia, definendo obblighi e responsabilità per datori di lavoro, progettisti e coordinatori della sicurezza. I geometri, in quanto professionisti tecnici, svolgono un ruolo cruciale nella corretta applicazione di questa normativa, specialmente nei cantieri. Sono chiamati a redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e a verificare che ogni fase del lavoro sia conforme alle disposizioni previste, prevenendo incidenti e tutelando la salute dei lavoratori.

In conclusione il Geometra Avetta afferma che: “La professione di geometra è talmente varia da permettere a chiunque di svolgere una attività consona alle proprie aspirazioni e alle proprie caratteristiche personali”.

La Bulgaria avrà bisogno di 520 tonnellate di banconote in euro, equivalenti a un carico di 25 camion, per farle circolare nel paese dopo l'adesione alla zona euro, mentre la quantità di monete raggiungerà le 3.600 tonnellate o 181 camion, ha detto il tesoriere capo della Banca nazionale bulgara (BNB) Stefan Tzvetkov. La dichiarazione è stata fatta martedì durante l'iniziativa dell'Euro Week e la 10a Conferenza annuale sulle scienze monetarie ed economiche presso l'Università di Economia Nazionale e Mondiale (UNWE).

Secondo Tzvetkov, le banconote bulgare che dovranno essere ritirate dalla circolazione per sostituire quelle dell'euro pesano 642 tonnellate ovvero 32 camion che, in fila, si estendono per la lunghezza di cinque campi da calcio. Per quanto riguarda le monete bulgare, entrerebbero in 378 camion formando una catena lunga 6,8 km.

«La banca di emissione è responsabile dell'emissione, della custodia e del ritiro delle banconote dalla circolazione, nonché della loro distruzione. Nessun'altra istituzione del paese ha il diritto di emettere e distruggere banconote", ha spiegato Tzvetkov, sottolineando il pesante compito che attende BNB mentre la Bulgaria si prepara ad entrare nell'eurozona.

Ha anche detto che 604 milioni di banconote bulgare sono attualmente in circolazione, per un valore totale di 29,7 miliardi di leva. Il numero di monete bulgare in circolazione raggiunge i 3,3 miliardi di leva, per un valore totale di 615 milioni di leva.

Il Capo Tesoriere ha presentato il disegno delle monete in euro bulgare, che presenteranno simboli nazionali: il Cavaliere di Madara (un rilievo roccioso medievale sull'altopiano con lo stesso nome, a est di Shumen) sarà raffigurato sulle monete da 1 a 50 centesimi, San Giovanni di Rila (il santo patrono del popolo bulgaro) sulla moneta da €1 e Paisius di Hilandar (monaco ortodosso bulgaro e figura importante della Rinascita Nazionale Bulgara) sulla moneta da €2 euro.

Intanto Il Parlamento Europeo ha approvato la nuova Commissione europea con 370 voti favorevoli, 282 contrari e 36 astenuti.

la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen,fa la sua prima dichiarazione  al Parlamento Europeo:

"Quindi posso annunciare che la prima grande iniziativa della nuova Commissione sarà una bussola della competitività. La bussola sarà costruita su tre pilastri del rapporto Draghi. Primo, colmare il divario di innovazione con Stati Uniti e Cina. Secondo, un piano congiunto per la decarbonizzazione e la competitività. E terzo, aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze." 

 

 

 

 

In una fase cruciale del suo percorso, con tre modelli presentati in appena 18 mesi, risultati record nel 2024, investimenti importanti in tema di sostenibilità, Automobili Lamborghini ha aperto le porte dello stabilimento di Sant’Agata Bolognese, ad un’ora d’auto da Bologna, ai giornalisti di mass media esteri rappresentati nella Associazione della Stampa Estera in Italia, sedi di Roma e Milano. 

L’azienda ha recentemente presentato l’ultimo modello, la supersportiva Lamborghini Temerario, che ha chiuso una fase importante del programma Direzione Cor Tauri, il percorso di decarbonizzazione che coincide, tra l’altro, con il più importante investimento nella storia di Automobili Lamborghini. Con Temerario si completa l’ibridizzazione di tutta la gamma, in attesa del quarto modello tutto elettrico che verrà presentato entro la fine del decennio.

Alla luce del raggiungimento di questi obiettivi, Automobili Lamborghini ha invitato recentemente il folto gruppo di corrispondenti per partecipare ad una giornata all’interno dello stabilimento produttivo di Sant’Agata Bolognese, cuore pulsante dell’azienda a livello globale. Durante la giornata, è stata offerta la possibilità di visitare la linea che ospita la produzione delle supersportive, il Museo che espone le vetture iconiche della storia del marchio ma anche scoprire la nuova Temerario ed incontrare il Presidente ed amministratore delegato di Automobili Lamborghini Stephan Winkelmann, ed altri esperti dell’azienda, che hanno illustrato storia, produzione e prospettive della celebre impresa, vanto del design e dell’inventiva italiana.

Come ha ribadito più volte Winkelmann, tedesco ma vissuto a Roma per anni,, pur essendo ora Lamborghini parte del gruppo Volkswagen, mantiene una autonomia di gestione che non incide sui suoi progetti e linee operative. Lamborghini, nonostante le ombre che affollano l’industria automobilistica italiana ed internazionale, non ne risente, rimanendo una storia di successo.

Dopo aver superato per la prima volta nel 2023 il traguardo delle diecimila vetture consegnate, il 2024 resterà negli annali aziendali per il miglior risultato ottenuto dalla fondazione avvenuta nel 1963, chiudendo l’anno con 10.687 vetture consegnate, pari a un incremento del +6% rispetto ai dodici mesi precedenti. E non si ha alcuna intenzione di oltrepassare la soglia delle diecimila auto prodotte annualmente. “Il 2024 è stato un anno di crescita continua per Automobili Lamborghini, in linea con la tendenza positiva degli ultimi anni, un risultato che testimonia il legame sempre più forte con i nostri clienti e l’interesse crescente delle nuove generazioni verso il marchio. In un periodo di trasformazione, abbiamo introdotto modelli che hanno ricevuto un consenso straordinario, confermando il nostro impegno verso l’eccellenza e lo sviluppo sostenibile” ha dichiarato Winkelmann, “i risultati ottenuti evidenziano il successo nel bilanciamento strategico tra domanda ed offerta e di un portafoglio ordini ben calibrato, rafforzando l’attrattività del marchio e il valore residuo dei nostri prodotti”. I primi 9 mesi del 2024 hanno fatto registrare il miglior risultato di sempre in termini di consegne, fatturato e risultato operativo, generando un fatturato di 2434 milioni di euro, pari ad un +20,1% rispetto allo stesso periodo del 2023 ed un risultato operativo di 678 milioni di euro con un incremento del 9,8%”. il valore del marchio ammonta a 4,5 miliardi di euro, il 15% in più del valore del fatturato stesso. Per quanto riguarda i bacini di vendita, Lamborghini dispone di una distribuzione molto bilanciata nelle macroregioni, con al primo posto Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), seguita da America e Apac (Asia Pacifico). Gli Stati Uniti guidano le vendite), seguiti da Germania e Regno Unito. Lamborghini viene scelta per il design, sempre riconoscibile, e per le prestazioni misurate su due livelli: da un lato ci sono l’accelerazione, la velocità massima, il giro su pista, dall’altro la parte delle emozioni, nel senso che, chi è alla guida, sente la vettura e percepisce come questa faccia sentire il guidatore. Quest’ultimo elemento viene chiamato, dice Winkelmann, ‘il piacere di guida’ che deriva dal suono, dalla reattività, dall'accelerazione percepita e dalla dinamica di guida esaltata dall'uso della fibra di carbonio. Tutti gli acquirenti possono inoltre accedere al programma ‘Ad Personam’, che permette di configurare la propria auto nel dettaglio e secondo i gusti individuali. Lo studio per i progetti dedicati si trova nella sede, ma sono presenti opzioni di accesso digitalizzate e interattive, che consentono di sviluppare la propria vettura da remoto, presso le concessionarie o nei saloni espositivi di New York e Tokyo. Questa possibilità è molto apprezzata; tutte le vetture Revuelto (98%) presentano almeno un contenuto Ad Personam nel proprio equipaggiamento, così come le Urus (93%). Nel suo intervento e dei suoi collaboratori, e rispondendo a molte domande degli ospiti, Winkelmann ha evidenziato come l’azienda stia sperimentando  un periodo senza precedenti, con l’introduzione di tre nuovi modelli di vetture in soli diciotto mesi, con il raggiungimento dell'importante traguardo dell'ibridizzazione completa della gamma, grazie alla presentazione della Temerario. L’efficacia della gestione anche sul lato prodotto, è altresì confermato dal solido portafoglio ordini che copre tutto il 2025 per Urus SE e tutto il 2026 per Revuelto, mentre a settembre è stata avviata la distribuzione anche della Temerario.

Winkelmann ha ribadito come Lamborghini prosegua la sua missione di prodotto italiano operando esclusivamente nel territorio locale pur se con una ottica internazionale, e come il legame con le radici italiane siano parte integrante della natura aziendale, con una profonda dedizione per la regione di origine, l’Emilia-Romagna, per le persone e le loro famiglie, elevando al contempo l'attrattività e la competitività di questo territorio unico al mondo. Ogni singola vettura rispetta i più alti standard di qualità , ogni dettaglio viene gestito internamente, monitorando l'intera filiera. Dalla progettazione allo sviluppo nei minimi dettagli, alla produzione della fibra di carbonio e dei motori: tutto viene gestito, sviluppato e prodotto nella sede di Sant'Agata Bolognese. Sulle le prospettive, il 2024 si è concluso con un record, ribadendo il marchio tra quelli più redditizi del segmento del lusso. Per Revuelto, i tempi di attesa superano i due anni, mentre per Urus SE gli ordini coprono tutto il 2025, mentre per la nuova Temerario, il carnet di ordinazioni è cominciato a settembre con riscontri molto positivi. In genere, i tempi di consegna di un veicolo ordinato non è inferiore ai 18 mesi. Ma il 2024 si è chiuso dopo un lavoro importante anche per il Lamborghini Polo Storico, il Museo, un anno pieno di attività e premi ottenuti nell’ambito dei più prestigiosi concorsi di eleganza internazionali che hanno ulteriormente consolidato il suo ruolo come punto di riferimento per i collezionisti Lamborghini di tutto il mondo. Il 2025 è un anno speciale: il Lamborghini Polo Storico festeggia il suo decimo anniversario, un traguardo significativo che testimonia la continua evoluzione del dipartimento.

 

 

Nel 2023 sono state un milione e 888mila le famiglie che secondo l’Istat hanno cambiato la propria abitazione per trasferirsi nello stesso comune o in un’altra regione. Il dato più rilevante è che si tratta di un numero record: non era mai stato raggiunto in precedenza, nel 2022 erano state un milione e 617mila, mentre prima del Covid, nel 2019, un milione e 758mila, il numero più alto registrato fino al 2023.

Basti pensare che 10 anni fa a trasferirsi da una casa all’altra erano state un milione e 378mila famiglie (- 27%) e 20 anni prima meno della metà, solo 877mila. Si tratta di un dato forse inaspettato in una società che è sempre stata percepita come piuttosto tradizionale, per la quale il cambio di casa era un po’ un’anomalia.

Un cambiamento sociale, dove ci si trasferisce più spesso

Di fronte a questo significativo aumento, però, è evidente che non si tratta solo dell’effetto di una più ampia presenza di immigrati, che hanno una maggiore propensione allo spostamento territoriale, ma di una vera e propria trasformazione sociale. Più famiglie si spostano, cambiano casa, magari comprandone una nuova o prendendola in locazione. A livello percentuale nel 2023 si è trasferito il 7,2% dei nuclei familiari, contro il 6,4% del 2022, il 5,6% di 10 anni prima e solo il 3,9% del 2003.

Questa crescita ha caratterizzato quasi tutto il paese, anche se è nelle regioni centrali che è stata raggiunta la percentuale più alta di famiglie che hanno cambiato abitazione, l’8,1%, contro il 7,2% del Sud, il 6,9% del Nord Ovest e il 6,8% del Nord Est. Più rilevanti sono le differenze in base alla tipologia di comune di destinazione. Ad essersi trasferito, infatti è ben l’8,5% dei nuclei che vivono in quella che è definita come periferia dell’area metropolitana, cioè in comuni diversi dal capoluogo delle province di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania e Cagliari. Nei capoluoghi, invece, si scende al 7,9%.

La quota di spostamenti si riduce parallelamente al diminuire della popolazione: se nel caso delle città con più di 50mila abitanti (non città metropolitane) ha cambiato abitazione il 7,4% delle famiglie, nei comuni con meno di 2mila abitanti lo ha fatto il 5,3%. Questi piccoli centri, infatti, sono gli unici in cui si è verificato un calo della percentuale e del numero di trasferimenti rispetto al periodo precedente al Covid, ma in ogni altra area del Paese sono aumentati, in particolare nelle aree metropolitane.

In valore assoluto gli spostamenti nelle grandi città sono più che raddoppiati in 20 anni, da 144mila a 337mila, mentre nei comuni limitrofi c’è stata addirittura una triplicazione, da 93mila a 310mila.

Tra l’altro l’Istat raccoglie anche i dati su quanti hanno pensato di cambiare casa, anche se non l’hanno ancora fatto. Ebbene, la differenza tra questa percentuale, l’8,6% a livello nazionale, e quella delle famiglie che si sono effettivamente trasferite, il 7,2%, è relativamente piccola, minore di quanto lo fosse, per esempio, 20 anni prima, nel 2003, quanto l’8,1% aveva intenzione di spostarsi, ma solo il 3,9% lo aveva fatto.

Un’occasione da cogliere per il mercato

Cosa significano questi numeri? Innanzitutto che gli italiani continuano ad essere affezionati all’investimento immobiliare, soprattutto nelle aree più densamente popolate, come i comuni intorno ai grandi centri. Questo avviene perché, come i dati ufficiali mostrano, tranne che in alcuni quartieri di poche grandi città, i prezzi reali delle case non sono cresciuti o lo hanno fatto meno che in altri Paesi europei e lo stesso vale per i canoni di locazione.

Questi numeri dicono anche che c’è voglia di spostarsi, di cercare nuove abitazioni in cui vivere, e ciò dovrebbe essere un’occasione da cogliere per ravvivare il settore immobiliare ed edilizio.

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