In questa nostra società che, per diversi motivi, coltiva il dubbio, la paura, l’immaturità e l’infantilismo, come conseguenza- a nostro modesto avviso- alcuni giovani tendono ad aggrapparsi a modalità di gratificazione primarie e hanno difficoltà a diventare maturi, con un obiettivo di riferimento; peraltro, si può considerare matura la personalità che ha completato l’organizzazione delle funzioni basilari della vita psichica ed è, quindi, capace di differenziare la propria vita interiore dal mondo esterno. Purtroppo, ci sono giovani che restano, ancora, in una psicologia d’impasto, ovvero, hanno difficoltà ad operare tale differenziazione; quel che sentono e immaginano, spesso, si sostituisce ai fatti e alla realtà del mondo esterno che li circonda. Ancora, questo fenomeno è amplificato ed alimentato da una sorta di “dipendenza mediatica” che, oggi, permea gli animi e l’universo virtuale creato dai “Social Network”. Tutto questo predispone molti giovani, a vivere nell’immaginario e in un mondo virtuale senza contatti con la realtà, che non hanno imparato a conoscere e che li delude e li deprime. Ma c’è di più. Non è la prima volta, purtroppo, che i “Social Network” si trovano sul bancone degli imputati a causa, del cattivo uso che ne fa la fascia dei giovani. Stiamo parlando di una sorta di sudditanza, -attraverso il Cyberbullismo e altre tentazioni del web, da una gran parte di giovani, -dalle nuove tecnologie che consentono, peraltro, il collegamento con il mondo intero.