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Domani Mattarella diventa ufficialmente il dodicesimo presidente della Repubblica

Vigilia importante per Sergio Mattarella, eletto sabato scorso presidente della Repubblica. Dopo una domenica fra l'altro caratterizzata da contatti con i suoi due predecessori, il presidente lavora al discorso di insediamento che pronuncerà in Parlamento in occasione del suo giuramento: tanta Italia, con i bisogni e le speranze dei cittadini, e poi lo sprone sulle riforme per far crescere il Paese.

Soddisfatto il premier Renzi: "Sarà arbitro imparziale che non deve dare ragione a uno o all'altro ma rispettare la Costituzione", dice di lui. Stasera la camera di consiglio della Consulta: i giudici si riuniranno per la comunicazione delle dimissioni del collega-presidente. Domani comincia il settennato Mattarella.

Silvio Berlusconi parteciperà domani alla cerimonia di insediamento al Quirinale del neo Presidente Sergio Mattarella. Lo confermano fondi di Fi. Il cerimoniale della Presidenza della Repubblica ha previsto infatti la presenza alla cerimonia delle alte cariche dello Stato e dei leader e segretario delle forze politiche.

La cancelliera Angela Merkel "è lieta del fatto che sia stato eletto per questo incarico un politico molto stimato e di così alta esperienza" ha detto la portavoce di Angela Merkel, Christiane Wirtz, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa a Berlino su Sergio Mattarella.

Per sapere quanto l'elezione di Mattarella "possa incidere sui temi di politica interna occorrerà del tempo", ha continuato la portavoce, rispondendo alla domanda se con la nomina del nuovo capo di Stato al Quirinale le riforme italiane possano avere nuovo slancio.

Intanto domani a Laura Boldrini e Pietro Grasso il compito di fare gli onori di casa e di «scortare» Mattarella lungo i corridoi fino all’aula dove avranno accesso i grandi elettori: deputati, senatori e i delegati delle Regioni. Prima il rito del giuramento in contemporanea con i 21 colpi di cannone sparati dal colle del Gianicolo, e poi il primo discorso ufficiale che, stando alle indiscrezioni, non dovrebbe essere troppo lungo: il neo presidente non vorrebbe andare oltre i trenta minuti. Sul piazzale di Montecitorio la fanfara dei carabinieri suonerà l’Inno Nazionale dopodiché Mattarella, insieme con il presidente del Consiglio Renzi, salirà nuovamente sulla Lancia Flaminia. Corteo attraverso via del Corso fino all’Altare della Patria per quello che viene definito «l’omaggio ai caduti», e dai qui al Quirinale dove, se i tempi saranno rispettati, Mattarella intorno alle 11.30, dopo aver ricevuto gli onori militari, nella Sala dei Corazzieri farà un discorso di saluto ai dipendenti e a tutti quelli che lavorano negli uffici della Presidenza della Repubblica.

Le transenne sono già state piazzate ai lati del percorso fra Montecitorio e il Quirinale, passando per l’Altare della Patria. Gli aerei delle Frecce Tricolori già si esibiscono in voli di prova sopra il cielo del centro di Roma. La Camera viene tirata a lucido in vista del giorno del giuramento. Martedì mattina Sergio Mattarella diventa ufficialmente il dodicesimo presidente della Repubblica e gli uomini del protocollo perfezionano i dettagli della cerimonia. Addio Panda grigia. Dal garage del Quirinale uscirà la Lancia Flaminia decapottata delle grandi occasioni. Sarà il segretario generale della Camera ad accompagnare il nuovo inquilino del Colle fino a Montecitorio la cui campana suonerà in vista del suo arrivo.Intanto :

Arriva molto chiaro il messaggio dal premier Matteo Renzi, all'indomani dell'elezione di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica che ha messo in discussione il patto del Nazareno stretto da Pd e Fi.

Alla Camera Fi non è importante dal punto di vista numerico ma come idea di riforme condivise. Credo che Fi abbia interesse a starci ma non ha senso rimettere in discussione tutto, noi si va avanti comunque, se non vogliono andiamo avanti anche senza». 
«Il centrodestra ha divisioni al proprio interno, capisco anche il Pd, le ha e le avrà ma Berlusconi ha detto che Mattarella è una persona assolutamente per bene», ha sottolineato Renzi in un'intervista a Rtl, ribadendo: «L'elezione del Capo dello Stato mette il turbo, non rallenta le riforme. Avanti tutta, io non passo i prossimi mesi a parlare con i partitini ma tra gli italiani per rimettere in moto il paese».

Il presidente del Consiglio ha poi risposto a Pier Luigi Bersani, per il quale il nuovo capo dello Stato sarà puntiglioso nel vaglio delle riforme costituzionali: «Non è che Napolitano fosse meno rigoroso o attento, evitiamo di mettere in mezzo il Capo dello Stato. Le riforme vanno avanti perchè servono all'Italia e agli italiani».

«Siamo molto contenti», ha affermato Renzi, «l'elezione del presidente della Repubblica è un bel momento per tutti gli italiani. Poi ci sono le polemiche dei partiti che lasciano il tempo che trovano».

Poi il premier ha anche fatto direttamente riferimento alla crisi di Ncd dopo l'elezione di Mattarella: «Oggi bisogna lavorare con calma, chi ha da leccarsi le ferite lo faccia ma non c'è bisogno di discussioni polemiche. Abbiamo eletto un galantuomo, il giorno dopo si deve rilanciare, le discussioni fanno vecchia politica. Siamo qui a governare l'Italia non a compattare le alleanze interne».

Renzi ha poi difeso la norma della delega fiscale che tornerà in consiglio dei ministri il 20 febbraio dopo le polemiche: «Sulla norma del 3% stiamo valutando, verificando, vedremo se cambiarla e come. Il senso è che se fai il furbo e ti becco ti stango, ti faccio pagare il doppio ma diamo corso al processo penale se c'è buona fede. Berlusconi non c'entra niente ma bisogna dividere tra gli evasori e chi fa errori in buona fede».

Il premier, alla vigilia dell'incontro con il nuovo primo ministro greco Tsipras, ha sottolineato come sulla Grecia «serve serietà, prudenza, responsabilità», sostenendo che «l'euro si sta mettendo sulla strada giusta ma bisogna andare più veloci» nella via della flessibilità. «È fondamentale dare un messaggio chiaro - ha aggiunto il premier - noi abbiamo detto che vogliamo cambiare la politica economica in Europa e non per la Grecia. Siamo in prima linea e son contento che in tanti stanno arrivando».

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