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Giovedì, 02 Maggio 2024

Digitalizzazione delle imprese e rilancio dell'economia partendo dalle Pmi: saranno queste alcune delle parole chiave del prossimo B20, il business forum collegato al G20. L’obiettivo del B20 è quello di creare un canale privilegiato del settore privato, capace di veicolare il punto di vista delle imprese ai Governi impegnati nel rafforzamento delle misure per la ripresa economica. Il primo degli incontri del B10 si terrà domani e venerdì a Berlino e sarà aperto dall'intervento del Ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble. A questo meeting ne seguiranno altri due: il primo è previsto per il 17 e 18 marzo a Francoforte, in concomitanza con il meeting dei "G20 Finance Ministers and Central Bank Governors"; il successivo il 2 maggio del 2017, in occasione dell'evento plenario a cui parteciperanno capi di stato e di governo dei paesi membri del G20, insieme ai presidenti delle "Confindustrie" degli stessi.

Tra i partecipanti selezionati dall'organizzazione del B20, spiccano personaggi come il fondatore di Alibaba Jack Ma, oltre che i presidenti e gli amministratori delegati delle più grandi multinazionali. La presidente di Business for Europe (la Confindustria europea) Emma Marcegaglia, il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Marco Gay saranno alcuni degli Italiani presenti; tra i pochi rappresentanti delle Pmi, il fondatore di Protom Fabio De Felice. 
De Felice è anche uno dei principali esperti italiani di digitalizzazione delle imprese e Industria 4.0 e prorettore all'Università di Cassino, dove insegna ingegneria degli impianti industriali e  la sua Protom è una realtà leader a livello europeo nei servizi avanzati di ingegneria e consulenza per lo sviluppo di progetti e soluzioni ad alto grado di innovazione.

B20 e G20 sono due “community”: la prima raccoglie le imprese, la seconda i governi. La collaborazione tra le due organizzazioni è un tassello fondamentale per accelerare una ripresa economica troppo lenta ed uscire da una crisi durata troppo a lungo. Quello tra B20 e G20 è un tandem istituzionale fatto di confronti, raccomandazioni, proposte concrete e piani d’azione capaci di coinvolgere alcune centinaia di delegati in rappresentanza delle economie dei 20 paesi rappresentati. Tali rappresentanze sono state suddivise all’interno del forum in Task Force, ciascuna con focus ed obiettivi specifici:  Trade-and-Investment, Energy-Climate-and-Resource-Efficiency, Financing, Growth and Infrastructure, Digitalization, Employment-and-Education, SMEs development e Responsible-Business-Conduct-and-Anti-Corruption.
 
L’importanza della funzione del G20 quale principale e indiscusso Forum decisionale di cooperazione economica e regolamentazione finanziaria è nota a tutti.
Dalla creazione nel 1975 del G7 che riuniva i Capi di Stato e di Governo dei sette maggiori Paesi industrializzati (Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Canada), allargato alla Russia dal 1998, il Forum si è sempre più ampliato al fine di includere, nel dialogo sulle questioni di maggior rilievo a livello globale per la stabilità economica e finanziaria, a partire dal 1999, anche i nuovi Paesi emergenti quali Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Messico, Sudafrica e Turchia, oltre all’Unione Europea.
Il Forum è stato formalizzato ufficialmente in G20 a partire dal 2008. Di pari passo con l’allargamento del Gruppo ai nuovi protagonisti della scena economica attuale, in considerazione del loro crescente contributo al PIL mondiale, il G20 ha mostrato anche una maggiore apertura nei confronti del settore privato dell’economia, quale riconoscimento del suo ruolo di motore per la crescita economica, fonte di risorse per gli investimenti e stimolo per l’occupazione. Gli stessi leader del G20, nelle loro dichiarazioni conclusive, hanno ribadito negli ultimi anni la necessità di una maggiore cooperazione dei Governi col settore privato attraverso partnership pubblico-private e misure volte a rafforzare il ruolo di tale settore a beneficio delle economie di tutto il mondo.
La sinergia della business community con il G20 è nata nel 2010 nel corso del Summit ospitato dal Canada, quando questa fu invitata per la prima volta a far sentire la sua voce. Il Business 20 (B20), il Forum attraverso cui le imprese e loro associazioni, tra cui la ICC, producono raccomandazioni di indirizzo per l’incontro annuale del G20, rappresenta oggi oltre 6,5 milioni di imprese di tutti i settori e tutte le dimensioni.
Da allora, il B20 è divenuto un appuntamento fisso annuale quale canale privilegiato del settore privato per veicolare il punto di vista delle imprese ai Governi impegnati nel rafforzamento delle misure per la ripresa economica.

Gruppo di global consulting e system integration, leader a livello europeo nel project management e nell’impiego di tecniche di total quality applicate a processi complessi. Fondato da Fabio De Felice nel 1995. Il core business inizialmente era nella formazione e nella consulenza direzionale. Con il tempo le attività si sono diversificate. Attualmente l’azienda opera su numerosi mercati, attraverso quattro Business Unit: IT, Advanced Engineering, PA Consulting e Training. L’integrazione delle diverse divisioni permette di progettare soluzioni altamente innovative, senza perdere l’approccio tailor-made per una realizzazione ottimale di ciascun progetto.
Training e PA hanno oggi acquisito una posizione di leadership riconosciuta a livello nazionale. La prima si è imposta sia sul mercato corporate che su quello delle scuole, specializzandosi nella formazione legata ai settori It e Aerospace, potendo sfruttare il know-how maturato all’interno del Gruppo. La seconda si è dedicata allo sviluppo di programmi fortemente innovativi, nell’ambito della gestione dei fondi europei erogati alle pubbliche amministrazioni.
L’Advanced Engineering, potenziata nel 2013 in seguito all’acquisizione di un ramo d’azienda della Piaggio Aero Industries, opera nei settori Aerospace, Railway ed Automotive con approccio Integrated & Make it work, che punta sulla capacità di team-working di tecnici e ingegneri con know-how ed esperienze differenti. Punto di forza riconosciuto a livello internazionale alla business Unit è la capacità di coprire l’intero ciclo di progettazione di un aereo.
L'area It, nata nel 2012, ha ottenuto in pochi anni riconoscimenti a livello internazionale nei mercati della PA, delle imprese e delle telecomunicazioni, connotandosi per lo sviluppo di soluzioni ad alto grado di innovazione in ambito di sistemi di realtà virtuale e immersiva, sia con ambiziosi progetti in partnership con player mondiali del settore, sia con il rilascio di innovativi prodotti elaborati internamente.
L’organico conta circa 120 unità, a cui si aggiunge un altro centinaio di collaboratori; per l’80% sotto i 40 anni, per il 90% laureati. Numerosa la presenza femminile, con picchi del 70% in alcune divisioni.
Protom ha il suo quartier generale a Napoli, uffici operativi in Italia (Lombardia, Lazio, Puglia) e in Francia (Tolosa), uffici commerciali in Inghilterra (Londra). La sede direzionale a Napoli è un valore aggiunto: la città si candida a diventare una delle capitali italiane dell’Ict,  grazie alla presenza di competenze di alta qualità formate dagli atenei del Mezzogiorno, che oggi attraggono anche colossi come Ibm, Microsoft, Cisco e, ultima in ordine di tempo, Apple.
Il bilancio 2015 presentato evidenzia ricavi per più di 14 milioni di euro, con un incremento di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. L'Ebitda si attesta a 3,5 milioni di euro, pari al 25% dei ricavi e più che raddoppiato rispetto al 2014. In miglioramento anche il rapporto debito/equity, passato da 1,4 a 0,9.

Un cittadino italiano, Sergio Zanotti, originario di Brescia, sarebbe prigioniero di un gruppo armato non identificato in Siria da sette mesi, secondo quanto riferisce oggi il sito russo News front, che mostra un video mentre l'ostaggio chiede l'intervento del governo italiano per evitare una sua "eventuale esecuzione". 

Per gli inquirenti italiani il video, che gira sul web da circa sette giorni, mostrerebbe alcune stranezze. L'uomo, infatti, non appare molto provato nonostante i sette mesi di prigionia.

"Riceveremo una nota nelle prossime ore dagli 007 che ci spiegherà la situazione - dice il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi - alcuni aspetti sono da chiarire, ma pare, purtroppo, che il video sia autentico. Bisogna capire se è Daesh o chi lo trattiene".

Il sito News Front che ha dato la notizia precisa di "non avere conferma delle informazioni ricevute e non si assume alcuna responsabilità circa la sua veridicità". "Lo staff editoriale ha deciso di pubblicare il materiale - si legge ancora - dal momento che la sua diffusione potrebbe salvare una vita innocente".

Cosi a dare la notizia è stato un sito russo, News front, che mostra un filmato in cui si vede l'uomo che chiede l'intervento del governo italiano per non essere ucciso. La Farnesina è a conoscenza del video e sta seguendo attentamente il caso.

L'italiano veste una tunica bianca, è in ginocchio ed ha la barba lunga. Le immagini sono state riprese in una zona di campagna, tra gli ulivi. Alle spalle di Zanotti c'è uno dei suoi carcerieri: è vestito di nero ed ha il volto coperto. Gli tiene un mitra puntato addosso. Zanotti tiene in mano un cartello in cui si legge una data: indica il 15 novembre 2016. "Mi chiamo Sergio Zanotti e da sette mesi sono prigioniero qui in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione".

Un'altra immagine, pubblicata sempre dallo stesso sito russo, l'uomo è in piedi, senza scarpe, e tiene in mano il medesimo cartello. Qualcuno mostra la copia di un passaporto: è intestato a Sergio Zanotti, nato nel 1960 a Marone (Brescia). Pare che l'uomo alcuni mesi fa Zanotti fosse partito dall'Italia per andare in Turchia, dove si persero le sue tracce.

Lapo Elkann e' stato arrestato e poi rilasciato dalla polizia di New York per aver simulato un sequestro allo scopo di ottenere dalla famiglia 10mila dollari dopo aver speso tutto il insieme a un escort con cui avrebbe fatto due giorni di bagordi a Manhattan consumando alcol e droga: lo scrivono tre testate Usa, citando fonti di polizia. L'accusa e' di falsa denuncia. Fonti vicine a Lapo interpellate dall' ansa dichiarano "di non avere nulla da commentare o da aggiungere alla notizia circolata".

Stando a quanto riportato da New York Daily News, Daily Beast e Hollywwod reporter, il nipote di Gianni Agnelli e imprenditore nel mondo della moda sarebbe sbarcato a New York giovedì per la festa del Thanksgiving, contattando un escort di 29 anni (una donna transgender, secondo il New York Daily News) e trascorrendo con lui due giorni di eccessi tra alcol e droga (marijuana e cocaina). Finiti i soldi, l'escort avrebbe pagato per altra droga ed Elkann avrebbe promesso di restituire i soldi. 

Poi, sempre secondo i media Usa che citano fonti della polizia, avrebbe escogitato il piano del falso sequestro, raccontando ai propri famigliari di essere trattenuto contro la sua volonta' da una donna che gli avrebbe fatto del male se non gli avessero fatto pervenire 10mila dollari. Secondo la ricostruzione dei giornali americani, un rappresentante della famiglia si sarebbe quindi rivolto alla polizia, che avrebbe organizzato la finta consegna del denaro bloccando la coppia. Gli investigatori avrebbero accertato che l'idea era stata di Lapo, chiudendo il caso per il suo accompagnatore ma non per il 39enne imprenditore, al quale e' stata consegnato una citazione davanti ad una corte. Non e' il primo scandalo del genere per Lapo Elkann: nel 2005 fu salvato in extremis da una overdose di droga in un appartamento di Torino dopo una notte brava in compagnia di un transessuale. 

Creativo, eccentrico, incline alle trasgressioni e agli eccessi. Sono tanti i volti di Lapo Elkann, il 39enne (è nato il 7 ottobre 1977 a New York) rampollo delle più celebre dinastia italiana che, dopo avere ereditato una fortuna dal nonno, Gianni Agnelli, ha scelto di mettersi in gioco con una vita intensa e a tratti spericolata, fatta di invenzione, trasformazione e anche rinascita.

Figlio secondogenito di Magherita Agnelli de Pahlen e Alain Elkann, arriva dopo John, attuale presidente del gruppo Fca, e prima di Ginevra, la sorellina la cui nascita coincise con la separazione dei genitori più che ventenni. Lapo ha avuto un'infanzia di timidezza (era dislessico) all'ombra del nonno-icona, da cui ha ereditato, non si sa se per spirito imitativo o per dna, la capacità di non passare mai inosservato. Con la maggiore età, si è trasformato in un personaggio allegro, estroverso, eclettico, amante della bella vita e con la passione per le belle auto di cui è collezionista. Si laurea in Relazioni Internazionali alla European Business School di Londra, trascorre due mesi alla catena di montaggio della Piaggio, presta servizio militare negli alpini e 24 anni diventa assistente personale di Henry Kissinger.

Appassionato di calcio e della squadra di famiglia, la Juventus, il wall street Journal lo ha indicato come un'icona del made in Italy di successo e Vanity Fair gli ha riservato per quattro volte il podio di uomo meglio vestito del mondo anche se lui non ha mai voluto i panni del dandy: "La mia non è una posa, quello che faccio non lo faccio per stupire". Con i suoi diciassette tatuaggi, dai jeans e sneakers ai completi doppiopetto firmati Caraceni, una sartoria d'annata. È stato responsabile del brand promotion di Fiat Group per il quale ha lanciato campagne pubblicitarie e azzeccatissimi gadget come le felpe, le cravatte e le borse in tiratura limitata con il logo anni 30 della casa automobilistica e la bandiera italiana, a indicare il legame fra il Lingotto e il Paese. Dopo essere entrato nei cda di varie aziende, nel 2007 ha fondato un'azienda di occhiali da sole, Independent, che è quotata in borsa e punta a "far sognare" con un marchio italiano "tra innovazione e tradizione".

I successi imprenditoriali e di marketing sono stati macchiati dal lato oscuro della dipendenza dalla cocaina. Lapo era già finito nei guai nel 2005 per droga e la compagnia di un'attempata trans, nonostante fosse fidanzato con la giovane attrice Martina Stella. Fu poco dopo la morte del nonno e rischiò di morire per una overdose di coca in un quartiere a luci rosse di Torino. Lo salvò in extremis la prostituta trans chiamando un'ambulanza. "Sono stato un idiota", disse all'epoca a Vanity fair, dopo la disintossicazione in Arizona. Eccessi che forse hanno le radici in un trauma giovanile: nel 2013 rivelò di aver subito "abusi fisici e sessuali" quando era ancora bambino, a tredici anni. "Cose dolorose che mi hanno creato grosse difficoltà nella vita -spiegò senza indicare chi fosse il responsabile - il mio migliore amico, che era in collegio con me, per quasi dieci anni e ha vissuto quello che ho vissuto io, si è ammazzato un anno e mezzo fa". Nella lunga intervista concessa al Fatto Quotidiano annunciò anche di voler creare una fondazione per chi è passato attraverso la sua stessa esperienza.

 

 

 

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