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Gravina di Catania - Bocciato dal Consiglio comunale il bilancio di previsione

Il Consiglio comunale di Gravina di Catania, presieduto da Rosario Ponzo, ha bocciato il bilancio di previsione esercizio 2016/2018 con dieci voti favorevoli, otto astenuti e due contrari. “Ringrazio – ha detto il sindaco di Gravina di Catania Domenico Rapisarda - i dieci consiglieri comunali che hanno votato  favorevolmente al bilancio che, se fosse stato approvato, ci avrebbe permesso di avere un vantaggio importante nei confronti degli impegni presi e da prendere con i cittadini. Avremmo avuto l’immediata disponibilità delle risorse per intervenire celermente sui trasporti, sulla refezione scolastica, sul trasporto alunni e, soprattutto, per liberare le somme per i servizi sociali e per quelle persone che hanno un reale bisogno del sostentamento che, ancorché non risolutorio per i problemi dei cittadini, è pur sempre un sollievo che viene dato alle famiglie. Invece – continua il primo cittadino gravinese - dobbiamo ritardare tutto questo nonostante il nostro Comune sia stato uno dei primi in Sicilia ad avere pronto e approvato il bilancio di previsione, grazie alla competenza e alla professionalità nei nostri dirigenti che sono riusciti a superare le difficoltà del nuovo impatto con il bilancio partecipato e le nuove stringenti regole che vanno applicate in esso. Per questo devo quindi ringraziare il direttore generale Stefania Finocchiaro, il vice segretario Massimo Urso, la responsabile del servizio Bilancio Angelita Menza, e tutti i suoi collaboratori, i revisori dei conti,  Fabrizio Immormino, Giovanni Cuntrò, Luca Marletta. Con il senso di responsabilità di chi vede l’azione amministrativa come servizi da erogare mi permetto di dire che la bocciatura del bilancio è un atto strumentale, pretestuoso e soprattutto non in linea con gli interessi della città. Sulle scelte fatte dai singoli consiglieri non mi permetto di entrare – aggiunge Rapisarda - ma non le condivido e quindi noi andremo avanti con il nostro percorso”. Il sindaco gravinese non si nasconde dietro a un dito e traccia il percorso che aspetta l’ente che guida. “L'assessore regionale – spiega Rapisarda -  nominerà un commissario che farà proprio questo bilancio e lo sottoporrà nuovamente al Consiglio, assegnando un termine entro il quale dovrà essere adottato. Se anche questo tentativo sarà infruttuoso si procederà allora allo scioglimento del Consiglio comunale. Si tratta di un percorso che impiegherà dei mesi durante i quali tutto quello che l'amministrazione ha messo in cantiere dovrà essere messo nel frigo in attesa che il commissario venga nominato, ma nel frattempo ci sono dei rischi amministrativi in cui incorre l'ente. Perché abbiamo dovuto fare ricorso a un importante  transazione milionaria con una ditta,   con la quale l'amministrazione aveva preso l'impegno di iniziare il pagamento di una transazione che avrebbe fatto risparmiare oltre 600mila euro all'ente,  che adesso  non saremo in grado di onorare entro il mese di giugno. C’è da aggiungere anche un possibile ulteriore danno economico che porterà sottrazione di somme che, invece di destinarle per la città,  dovremo impiegare per il soddisfacimento degli obblighi derivanti da sentenze le cui conseguenze negative a questo punto saranno inevitabili. Ecco perché guardando alle conseguenze di questa bocciatura, sulle quali chiederemo che la Corte dei conti accerti eventuali responsabilità, prevale il sentimento di delusione e di amarezza. Ciò non toglie che affronteremo con impegno, con il supporto dei nostri dirigenti,  tutte le soluzioni del caso”. Su dato politico della bocciatura del bilancio Rapisarda è ancora più esplicito. ”Da qualche mese – aggiunge - ho percepito un senso di malessere nella maggioranza che, per quanto mi riguarda, non ha alcun tipo di giustificazione. È chiaro che ognuno è padrone delle proprie scelte. Per quanto ci riguarda abbiamo consumato dei passaggi politici che erano stati ampiamente previsti, se poi qualcuno non vuole più rappresentare i cittadini che lo hanno eletto e decide di fare altri percorsi si tratta di un suo problema che, però, deve risolvere  con il suo elettorato. Io  – conclude il sindaco Rapisarda - non ho nulla da rimproverarmi perché ho cercato sempre di mantenere un colloquio democratico e sereno con tutti i sedici componenti della maggioranza”.

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