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Lapo Elkann arrestato dalla polizia di New York per aver simulato un sequestro

Lapo Elkann e' stato arrestato e poi rilasciato dalla polizia di New York per aver simulato un sequestro allo scopo di ottenere dalla famiglia 10mila dollari dopo aver speso tutto il insieme a un escort con cui avrebbe fatto due giorni di bagordi a Manhattan consumando alcol e droga: lo scrivono tre testate Usa, citando fonti di polizia. L'accusa e' di falsa denuncia. Fonti vicine a Lapo interpellate dall' ansa dichiarano "di non avere nulla da commentare o da aggiungere alla notizia circolata".

Stando a quanto riportato da New York Daily News, Daily Beast e Hollywwod reporter, il nipote di Gianni Agnelli e imprenditore nel mondo della moda sarebbe sbarcato a New York giovedì per la festa del Thanksgiving, contattando un escort di 29 anni (una donna transgender, secondo il New York Daily News) e trascorrendo con lui due giorni di eccessi tra alcol e droga (marijuana e cocaina). Finiti i soldi, l'escort avrebbe pagato per altra droga ed Elkann avrebbe promesso di restituire i soldi. 

Poi, sempre secondo i media Usa che citano fonti della polizia, avrebbe escogitato il piano del falso sequestro, raccontando ai propri famigliari di essere trattenuto contro la sua volonta' da una donna che gli avrebbe fatto del male se non gli avessero fatto pervenire 10mila dollari. Secondo la ricostruzione dei giornali americani, un rappresentante della famiglia si sarebbe quindi rivolto alla polizia, che avrebbe organizzato la finta consegna del denaro bloccando la coppia. Gli investigatori avrebbero accertato che l'idea era stata di Lapo, chiudendo il caso per il suo accompagnatore ma non per il 39enne imprenditore, al quale e' stata consegnato una citazione davanti ad una corte. Non e' il primo scandalo del genere per Lapo Elkann: nel 2005 fu salvato in extremis da una overdose di droga in un appartamento di Torino dopo una notte brava in compagnia di un transessuale. 

Creativo, eccentrico, incline alle trasgressioni e agli eccessi. Sono tanti i volti di Lapo Elkann, il 39enne (è nato il 7 ottobre 1977 a New York) rampollo delle più celebre dinastia italiana che, dopo avere ereditato una fortuna dal nonno, Gianni Agnelli, ha scelto di mettersi in gioco con una vita intensa e a tratti spericolata, fatta di invenzione, trasformazione e anche rinascita.

Figlio secondogenito di Magherita Agnelli de Pahlen e Alain Elkann, arriva dopo John, attuale presidente del gruppo Fca, e prima di Ginevra, la sorellina la cui nascita coincise con la separazione dei genitori più che ventenni. Lapo ha avuto un'infanzia di timidezza (era dislessico) all'ombra del nonno-icona, da cui ha ereditato, non si sa se per spirito imitativo o per dna, la capacità di non passare mai inosservato. Con la maggiore età, si è trasformato in un personaggio allegro, estroverso, eclettico, amante della bella vita e con la passione per le belle auto di cui è collezionista. Si laurea in Relazioni Internazionali alla European Business School di Londra, trascorre due mesi alla catena di montaggio della Piaggio, presta servizio militare negli alpini e 24 anni diventa assistente personale di Henry Kissinger.

Appassionato di calcio e della squadra di famiglia, la Juventus, il wall street Journal lo ha indicato come un'icona del made in Italy di successo e Vanity Fair gli ha riservato per quattro volte il podio di uomo meglio vestito del mondo anche se lui non ha mai voluto i panni del dandy: "La mia non è una posa, quello che faccio non lo faccio per stupire". Con i suoi diciassette tatuaggi, dai jeans e sneakers ai completi doppiopetto firmati Caraceni, una sartoria d'annata. È stato responsabile del brand promotion di Fiat Group per il quale ha lanciato campagne pubblicitarie e azzeccatissimi gadget come le felpe, le cravatte e le borse in tiratura limitata con il logo anni 30 della casa automobilistica e la bandiera italiana, a indicare il legame fra il Lingotto e il Paese. Dopo essere entrato nei cda di varie aziende, nel 2007 ha fondato un'azienda di occhiali da sole, Independent, che è quotata in borsa e punta a "far sognare" con un marchio italiano "tra innovazione e tradizione".

I successi imprenditoriali e di marketing sono stati macchiati dal lato oscuro della dipendenza dalla cocaina. Lapo era già finito nei guai nel 2005 per droga e la compagnia di un'attempata trans, nonostante fosse fidanzato con la giovane attrice Martina Stella. Fu poco dopo la morte del nonno e rischiò di morire per una overdose di coca in un quartiere a luci rosse di Torino. Lo salvò in extremis la prostituta trans chiamando un'ambulanza. "Sono stato un idiota", disse all'epoca a Vanity fair, dopo la disintossicazione in Arizona. Eccessi che forse hanno le radici in un trauma giovanile: nel 2013 rivelò di aver subito "abusi fisici e sessuali" quando era ancora bambino, a tredici anni. "Cose dolorose che mi hanno creato grosse difficoltà nella vita -spiegò senza indicare chi fosse il responsabile - il mio migliore amico, che era in collegio con me, per quasi dieci anni e ha vissuto quello che ho vissuto io, si è ammazzato un anno e mezzo fa". Nella lunga intervista concessa al Fatto Quotidiano annunciò anche di voler creare una fondazione per chi è passato attraverso la sua stessa esperienza.

 

 

 

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