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Prevenzione antisismica, cavalcavia solo primo passo

L’abbattimento del cavalcavia del Tondo Gioeni sarà soltanto il primo degli interventi utili a rendere Catania più sicura dal punto di vista antisismico. Lo ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco al termine di una riunione tecnica in Assessorato nel corso della quale sono stati esaminati alcuni altri nodi sensibili del sistema viario della circonvallazione di Catania.
“Nodi finora trascurati – ha spiegato Bosco, che, lo ricordiamo, è un tecnico - e che l’Amministrazione Bianco intende porre al centro dell’attenzione sotto il profilo della prevenzione. Per il viadotto di via Vincenzo Giuffrida, per esempio, non è possibile una soluzione a raso, come per la zona del Tondo Gioeni, ma occorre dare la massima sicurezza antisismica alle strutture. Inoltre, a Ognina esistono due sovrappassi. Uno è recentissimo e realizzato dalle Ferrovie seguendo le più moderne tecniche antisismiche. L’altro invece, che è stato oggetto delle nostre attenzioni nella riunione di oggi, è stato costruito prima dell’introduzione della zonizzazione sismica di Catania del 1981. Stiamo lavorando dunque per procedere alla progettazione di interventi il più possibile rapidi, coinvolgendo prima di tutto la Protezione civile”.
Secondo Bosco, con l’abbattimento del cavalcavia “si sta tutelando Catania preservandone un asse viario fondamentale in caso di terremoto”.
“È indispensabile – ha spiegato - cominciare a programmare una politica di protezione della città da quei terremoti di altissima intensità che, come più volte segnalato dagli studiosi, potrebbero colpire Catania. Qualcuno ha sottolineato che il cavalcavia del Tondo Gioeni non è l’unico punto debole della città, ma possiamo garantire che abbiamo intenzione di riservare la stessa attenzione a tutta Catania. Questo è soltanto il punto di partenza. A chi parla di rinvio, poi, vorrei far presente che se dovessimo aspettare anche soltanto qualche giorno, dovremmo rimandare tutto di un anno, anche per l’apertura delle scuole. E bisognerebbe ricordare che, purtroppo, i terremoti non danno preavviso”.
Altri timori espressi da alcuni cittadini – anche chiamando il numero verde istituito dal Comune, il 800887077, che risponde dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 13,30 e martedì e giovedì anche dalle 15,30 alle 17 – riguardano l’impatto dei lavori sul traffico.
“La scelta di questi giorni di agosto – ha spiegato l’assessore alla Viabilità Saro D’Agata – è dovuta proprio al fatto che i volumi di traffico sono i più bassi dell’anno, anche perché le scuole sono chiuse e molti cittadini sono in vacanza. Inoltre sono stati approntati due percorsi alternativi facili anche per chi non conosce la città. Certo, ci saranno dei disagi e ce ne scusiamo anzitempo, ma a chi teme conseguenze sulla circolazione, vorrei ricordare che il cavalcavia, costruito quando non solo le norme antisimiche, ma anche le regole comuni sui limiti di altezza erano sconosciuti, è ormai da tempo più basso rispetto alle prescrizioni normative nazionali. E potrebbe accadere ogni giorno che un Tir in transito si incastri sotto il cavalcavia bloccando per giorni il traffico”. 
Per il resto D’Agata consiglia ai cittadini di tenersi lontani, per quanto possibile, dal tratto della circonvallazione che da domani sarà chiuso, scegliendo strade alternative alla via Etnea, come il viale Fleming, la via Vincenzo Giuffrida e il viale Vittorio Veneto. Questo messaggio, peraltro, sarà diffuso anche sui bus e sulle paline elettroniche dell’Amt.
Inoltre, per evitare di sovraccaricare la circonvallazione di traffico in transito verso altre città, l’Utu ha chiesto e ottenuto di diffondere attraverso i cartelli elettronici del Consorzio autostrade siciliane e dell’Anas un messaggio in cui si consigliano tratte alternative, come la tangenziale.

 

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