Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Domenica, 28 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:292 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:758 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:799 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:940 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1504 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1612 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1429 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1597 Crotone

“Lo prevede il decreto interministeriale del 1998, poco conosciuto e peggio attuato ‘Mobilità sostenibile nelle aree urbane’. Il Mobility manager nelle aziende quando c’è si vede. Purtroppo in Asl e ospedali del Lazio, che ne avrebbero tanto bisogno, ne abbiamo contati soltanto due: alla Roma C e al Policlinico Umberto I”. Commenta così il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che nei giorni scorsi ha visitato alcuni ospedali romani riscontrando il caos più totale nella circolazione interna delle auto. “Questa figura, che non rappresenterebbe alcun costo per le amministrazioni – spiega il presidente – è prevista negli enti pubblici e nelle imprese che abbiano, rispettivamente, più di 300 o 800 dipendenti e viene scelta tra i dipendenti con particolari competenze. Per quale motivo nessuno se ne occupa? I vantaggi sarebbero notevoli, specie negli ospedali. Il responsabile della mobilità sostenibile – continua Maritato – consentirebbe di ottimizzare gli spostamenti dei dipendenti proponendo soluzioni alternative all’auto individuale,  garantirebbe cospicui sconti sugli abbonamenti annuali Metrebus, divulgando e promuovendo l’attività in accordo con l’Agenzia Roma servizi mobilità’. I nostri ospedali, che dovrebbero essere luoghi salubri per antonomasia, sono oggi afflitti da un traffico indescrivibile che, in alcuni casi, come ad esempio al San Camillo, mette a repentaglio la sicurezza di malati e utenti. La situazione non è più sostenibile, ne tengano conto gli amministratori e la Regione Lazio provveda in tal senso.

Domenica 13 ottobre, in concomitanza con la Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali, la Camillian task force promuove la seconda Giornata mondiale delle vittime dei disastri, per migliorare gli interventi in caso di calamità e salvare il maggior numero possibile di vite umane.

La Camillian task force è un’associazione nata all’interno dell’Ordine dei Ministri degli infermi (Camilliani) per offrire un aiuto globale alle vittime di disastri provocati dalla natura o dall’azione umana. La task force offre un sostegno di tipo umanitario, sanitario e pastorale, grazie alla cooperazione di religiosi e laici animati dal desiderio di vivere la propria fede e il carisma camilliano attraverso la testimonianza dell’amore di Cristo per chi soffre.

Fra le zone di intervento dell’associazione c’è l’Uttarakhand, la regione himalayana dell’India dove lo scorso giugno si è abbattuta un’alluvione senza precedenti che ha causato la morte di migliaia di persone.

Fondata nel 2001, la Camillian task force ha la sede centrale a Roma. Anche qui nel fine settimana si vivrà uno speciale momento di preghiera per le vittime dei disastri, nell’ambito del pellegrinaggio della reliquia del cuore di San Camillo all’ospedale “Madre Giuseppina Vannini”. L’appuntamento è per domenica 13 ottobre alle ore 17:30, quando padre Aristelo Miranda, coordinatore internazionale della Camillian task force, presiederà il vespro solenne.

La reliquia di San Camillo sarà consegnata all’ospedale “Vannini” lunedì 14 ottobre alle ore 10:15 dal superiore generale dei Camilliani padre Renato Salvatore, e sarà accompagnata da una santa messa celebrata da monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma delegato per l’assistenza religiosa negli ospedali.

Martedì 15 ottobre, alle 10:15, è prevista una celebrazione eucaristica con gli ammalati. Alle ore 21:00, nella parrocchia di San Luca, il vescovo ausiliare per il settore est della diocesi di Roma monsignor Giuseppe Marciante presiederà una veglia di preghiera per i giovani.

Mercoledì 16 ottobre, festa della beata Giuseppina Vannini, padre Renato Salvatore celebrerà una santa messa alle ore 10:15.

Dal 14 al 17 ottobre la reliquia di San Camillo visiterà più volte i reparti dell’ospedale “Vannini”. Il programma completo è disponibile in allegato a questa e-mail.

 

si può consultare il link http://www.camilliani.org/camillian-task-force

 

 

 

“Niente di nuovo sotto il sole: le attese in pronto soccorso sono insostenibili. In particolare è la provincia a soffrirne, qui addirittura i codici gialli, persone non in fin di vita ma comunque in condizioni di criticità, attendono fino a dieci ore e questo non è possibile”. Lo sostiene il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, commentando gli ultimi dati di una indagine, diffusi dalla Uil. “La cosa che stupisce di più – commenta il presidente – è l’atteggiamento della Regione Lazio. Invece di rassicurare, programmare piani per migliorare la rete di emergenza, si affretta, in una nota diffusa martedì pomeriggio, a specificare che i dati sono relativi al 2012. Veramente una beffa. Come se oggi la situazione fosse diversa, come se la politica degli annunci fosse servita a cambiare le condizioni dei poveri pazienti stipati ore ed ore nelle sale attesa. Presidente Zingaretti – incalza Maritato – non si preoccupi di fare una cattiva figura e pensi piuttosto a quella che è la vera emergenza sanitaria. Ė noto a tutti, e lo dimostra una analisi svolta dalla Società dei medici di emergenza (Simeu), che la permanenza in pronto soccorso aumenta il rischio di mortalità. La situazione del Lazio quindi, è un vero attentato alla salute. Non ci si venga a dire che i tagli di posti letto non c’entrano nulla. Vogliamo sapere, ad esempio, che cosa ha compensato tutti i tagli di un grande ospedale come il San Camillo – tra il 2008 e il 2010 – che ha visto scendere i ricoveri annuali da 70 a 40 mila, specie nei reparti di medicina, atti ad accogliere in particolare gli anziani, che adesso rischiano di morire su una barella del pronto soccorso”.

Raduno superiori maggiori e delegati Camilliani


Riorganizzare l’Ordine e migliorarne la distribuzione geografica, con un occhio di riguardo allo spirito missionario. Sono questi gli obiettivi principali del raduno della Consulta generale e dei superiori maggiori e delegati dell’Ordine dei Ministri degli infermi (Religiosi Camilliani), convocati a Roma da oggi all’11 ottobre.

L’incontro, che si celebra annualmente, assume un significato particolare alla luce del quarto centenario della morte di San Camillo de Lellis, fondatore dell’Ordine.

Il raduno di Roma ha come tema centrale le decisioni prese nel Capitolo generale, in particolare il cosiddetto “Progetto camilliano”, che punta a rivitalizzarne le attività e ad ottimizzarne le risorse umane.

“Riorganizzare l’Ordine significa anche espanderlo il più possibile, annunciando il Vangelo ovunque, ma con una speciale premura verso i popoli che non hanno ancora conosciuto il nome di Gesù Cristo”, spiega padre Renato Salvatore, superiore generale dei Camilliani.

Fra le mozioni approvate nell’ultimo Capitolo generale, l’idea di costituire, in collaborazione con i laici, organizzazioni non governative che sostengano progetti formativi, sanitari, assistenziali e sociali, soprattutto a favore dei paesi più poveri, ricavando le risorse necessarie sia dall’attività delle comunità religiose, sia da benefattori, agenzie o istituzioni disponibili all’aiuto o alla cooperazione internazionale.

Fiore all’occhiello delle organizzazioni non governative è quella denominata “Salute e sviluppo”, che si occupa soprattutto dei progetti missionari dell’Ordine in coordinamento con le singole province.

Presenti in quaranta Paesi del mondo, i Camilliani confermano così il loro impegno a fianco dei poveri e dei sofferenti, sull’esempio di San Camillo. Da ricordare che, oltre ai tradizionali voti di povertà, castità e obbedienza, i Ministri degli infermi emettono con professione solenne un quarto voto di assistenza agli ammalati, anche a rischio della vita.

 

“Nel sud pontino si rischia la vita. Ormai affidarsi al servizio di emergenza 118 significa tentare la sorte”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che commenta l’episodio relativo a un uomo colpito da infarto. “Lo ha salvato soltanto la competenza dell’infermiere a bordo dell’ambulanza che, insieme a un autista e a un barelliere era giunto sul posto con l’unico mezzo a disposizione nella parte meridionale della provincia” aggiunge il presidente. “Lo sconsiderato piano di riorganizzazione del servizio di emergenza Ares 118 – rincara la dose Maritato - fondato sul razionamento dei servizi, piuttosto che sull’oculata razionalizzazione, ha destinato quattro ambulanze al territorio compreso tra Aprilia, Priverno, Cisterna e Latina e una solo a Formia. Su quali indagini epidemiologiche si basa tale piano? Hanno considerato, i responsabili del 118 che in estate, e non solo, quella parte della provincia si riempie di turisti? Fra l’altro – commenta il presidente – il risparmio di risorse è tutto da dimostrare in quanto, nella circostanza, si sono spostati comunque due mezzi: il primo del tutto inadeguato al soccorso per il tipo di patologia, il secondo in appoggio all’altro e, questa volta, con medico a bordo, quando ormai l’impagabile intervento dell’infermiere aveva risolto la situazione. Commissario Spata, presidente Zingaretti, non sarebbe ora di assumere provvedimenti seri, definitivi, nei confronti della dirigenza Ares 118?”.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI