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Renzi conferenza alla stampa estera, "Posso dire che il futuro è tornato di casa in questo paese

Il 22 febbraio 2014 Matteo Renzi giurava da Presidente del Consiglio nelle mani di Giorgio Napolitano. E in occasione dei 24 mesi di governo il premier ha fatto una conferenza stampa per raccontare questi due anni alla Stampa Estera.

 

"Siamo a metà, la legislatura finisce nel febbraio 2018". Matteo Renzi  traccia il bilancio di due anni di Governo davanti a una sala piena con i Giornalisti e le Telecamere di tutto il Mondo, Corriere del Sud presente : Europa, Stati Uniti, politica estera ma anche riforme e diritti il premier traccia un ampio bilancio. E annuncia che entro la fine del 2016 verrà inaugurata la Salerno Calabria

 

E ottimista il Premier nel incontro con i Giornalisti Stranieri. Crede, per esempio, che il Brexit sarà scongiurato. E crede che, alla fine, i rapporti con Vladimir Putin si scongeleranno presto

 

"E' certo - ha detto Renzi - che in due anni molte iniziative stanno andando avanti, l'Italia aveva il segno meno al pil e ora ha il segno più, ancora non sufficiente, così come sull'occupazione, c'era una legge elettorale bloccata che abbiamo fatto così come la riforma della scuola". "L'Italia c'è ed è forte ma c'è ancora molto da fare ed io ho ancora la fame del primo giorno. Fare il primo ministro in Italia non è facile, ha un passato strepitoso ma è un'esperienza affascinate. Posso dire che il futuro è tornato di casa in questo paese", aggiunge Renzi rivendicando i risultati di due anni di governo.

 

Ed ecco le risposte piu significative sulle domande dei Giornalisti stranieri :

 

"Ho già abbastanza problemi con i politici italiani per mettermi a discutere anche con gli inglesi". Con questa battuta Matteo Renzi risponde a una domanda del Collega Inglese sul 'no' annunciato da alcuni politici inglesi al referendum sull'uscita dall'Unione europea. "La partita - sottolinea Renzi - se la giocherà Cameron insieme a tante altre personalità, al leader dei laburisti e agli ex primi ministri, anche con presenza di personalità inglesi e internazionali. Sarà una campagna molto difficile, Cameron è un campione delle campagne elettorali, gli faccio un gigantesco in bocca al lupo. Ma è del tutto naturale che la partita si giocherà nell'opinione pubblica inglese: non credo di essere nelle condizioni di fare un pronostico, spero vincano i sì", aggiunge.

 

"Il referendum non sarà una passeggiata per nessuno: David l'ha detto con estrema chiarezza dal primo momento e tutti noi sappiamo che il dibattito sarà sui dettagli dell'accordo ma soprattutto su una certa idea di Europa", ha detto il premier. "Si è raggiunto un ottimo compromesso per tutti ma il cittadino che va a votare al referendum vota sì per un'idea, se l'Europa è ancora è attrattiva o no e questo appeal nel Regno Unito è sempre stato più contrastato che altrove", ha aggiunto.

 

"O l'Europa cambia o rischia di vanificarsi la più grande operazione di costruzione di un istituzione politica. Ora l'Ue non funziona, l'Italia lavora per correggere la rotta non per qualche briciola di compensazione ma per ricostruire l'ideale europeo".Matteo Renzi dichiara nell'incontro con la i Giornalisti stranieri, a Roma.  "I rimpatri vanno fatti come Europa e non come Italia o come singolo paese, abbiamo fatto più rimpatri di tutti, noi non siamo per il lassismo. L'impegno con la Turchia è giusto ma non risolve tutto, noi abbiamo detto sì e abbiamo posto un problema. Ora le spese per la Turchia sono fuori dal patto di stabilità. L'emigrazione è un problema che durerà anni, bisogna essere attrezzati per gestirlo".

 

"Il deficit italiano è il più basso degli ultimi dieci anni" grazie ad una spending che "è ai livelli più alti di quelli immaginati da Cottarelli: lui stimava 20 miliardi noi l'abbiamo fatta di 25, una cura da cavallo".Matteo Renzi difende i dati macroeconomici del suo governo nell'incontro con la stampa estera nella domanda di un Giornalista Tedesco. Sulla crescita "siamo passati dal meno al più" ed il paradosso della ripresa dei consumi è che è aumentato l'importo dalla Germania e "in virtù di questo il nostro pil è diminuito dell'0,2".

 

"Se parlo da presidente del Consiglio, lavoreremo con chiunque sarà presidente della Repubblica degli Usa. Se parlo da cittadino e segretario del Pd, dico che nel rispetto della grande democrazia americana io faccio il tifo per Hillary Clinton". Così risponde il premier Matteo Renzi a una domanda della collega Americana. Poi scherza: "Non dovevo dirlo?". E ancora: "Forse vi aspettavate un endorsement per Trump o per Rubio o per Sanders... La cosa bella delle primarie è che dopo un po' ne restano pochi...".

"C'era una prova di intesa con M5S che mercoledì scorso, venti minuti prima del voto, si è tirato indietro. Si dice che cambiare idea sia sintomo di intelligenza, allora i grillini sono geni assoluti". Renzi spiega il cambio della strategia sulle unioni civili nell'incontro con la stampa estera, ricordando che "il Pd non ha vinto le elezioni e al Senato ha 112 voti mentre gli atri 208, quindi bisogna avere un accordo e non basta con un partito ma anche con altri". "Così non si va avanti da nessuna parte - prosegue il premier -, quindi o con un emendamento del governo o con la strada dell'accordo parlamentare spero che nell'arco di qualche giorno si possa chiudere al Senato. Dobbiamo mettere fine ad un lungo rinvio costante".

"Se ci dovesse essere con il premier un accordo su un emendamento che riscriva il testo di legge sulle unioni civili con l'eliminazione delle adozioni e dell'equiparazione al matrimonio, si potrebbe votare con la fiducia, ma io credo che un testo così si possa votare con il consenso di altri settori del parlamento, andando oltre la maggioranza di governo: credo che ampi settori di Forza Italia voterebbero una legge così". Lo ha detto a La Telefonata di Belpietro su Canale 5 il ministro dell'interno Angelino Alfano.

Ma vediamo, in pillole, il bilancio di due di governo Renzi

Il governo ha approvato nel suo primo anno il bonus da 80 euro, il taglio dell'Irpef (oltre che la cancellazione della Tasi) e il jobs act. La riforma del lavoro ha portato, almeno secondo gli ultimi dati Istat, a un aumento delle stabilizzazioni con contratti a tempo determinato nel 2015. La percentuale della disoccupazione giovanile italiana resta comunque allarmante, al 37,9%. Per quanto riguarda, invece, la ripresa ci sono segnali di ripartenza anche se le percentuali non sono alte quanto quelle prospettate dal governo e il Pil si ferma allo 0,8% quando il premier aveva prospettato un 1%.

Tra le battaglie vinte dal governo quella sulla riforma della legge elettorale con l'Italicum che però, insieme alla riforma del Senato, provoca non pochi scossoni all'interno del Pd. L'ultimo passaggio delle riforme costituzionali in Senato, approvate anche grazie al voto di Ala, la formazione dei verdiniani ottiene il via libera con l'Aventino delle opposizioni. La parola ora va al rereferendum costituzionale che si terrà in ottobre e sul quale Renzi ha scommesso tutto sottolineando che se lo perderà lascerà la politica.

Nei due anni del governo Renzi arriva la riforma della scuola. Avversata da insegnanti e studenti è considerata dal premier uno dei fiori all'occhiello del governo e spiegata in una conferenza stampa a Palazzo Chigi con tanto di lavagna. E c'è anche quella della pubblica amministrazione, la riforma Madia, che prevede una stretta sui 'furbetti del cartellino'.

Il governo Renzi riesce dove altri esecutivi hanno fallito nell'approvazione del divorzio breve. I tempi per ottenere l'ok dopo una separazione consensuale vengono ridotti da tre a un anno. Ma si registrano le difficoltà sul fronte Unioni civili.

Riforme, Italicum, jobs act. Tutti temi sui quali vanno in scena forti contrasti interni ai Dem. Il partito perde alcuni pezzi, da Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre a Pippo Civati. E si fa più accesa la contestazione della minoranza interna guidata dal capogruppo alla Camera, Roberto Speranza. Il dissidio interno appare in tutta la sua evidenza con il caso del sindaco di Roma, Ignazio Marino, costretto alle dimissioni con una sfiducia da parte dei suoi stessi consiglieri.

Matteo Renzi è protagonista di diversi scontri in Ue in particolare con il presidente della commissione Jean Claude Juncker. Il tema caldo è quello della flessibilità (per tre miliardi) che l'Italia chiede in seguito agli sforzi sul dossier migranti.

Tra le scommesse del governo anche l'Expo di Milano. "Un gran successo, simbolo di chi non si rassegna", secondo il premier. Tanto che il commissario Beppe Sala è stato proposto per le primarie per la candidatura a sindaco per il centrosinstra a Milano.

Renzi, insieme agli altri leader europei, è chiamato alla risposta contro l'attacco al cuore di Parigi del 13 novembre. La replica italiana è: "un miliardo per la sicurezza e uno per la cultura".

Tra i momenti forse più complessi per l'esecutivo quello delle polemiche sul decreto salva-banche e sulla vicenda del ruolo del padre del ministro Maria Elena Boschi come dirigente di Banca Etruria, una di quelle salvate dal provvedimento. In piazza le proteste dei risparmiatori che chiedono di vedersi restituiti i loro soldi. Il governo è al lavoro sui loro indennizzi.

Il governo non riesce ad approvare la riforma della Rai in tempo per varare il nuovo cda Rai con nuove regole e non in base alla legge Gasparri. Il testo verrà comunque poi approvato dal Parlamento. Alla guida dell'azienda arriva il manager Antonio Campo Dall'Orto, classe 1964, considerato vicino al premier. Numerose sono le nuove nomine fatte dall'esecutivo in questi due anni all'insegna della 'rottamazione' a tutti i livelli. Si va dalla coppia Emma Marcegaglia e Claudio Descalzi all'Eni a Patrizia Grieco e Francesco Starace all'Enel fino alla conferma di Gianni De Gennaro a Finmeccanica. Alle poste arrivano Francesco Caio e Luisa Todini alla presidenza.

Tra i punti del programma delle primarie di Renzi. Il provvedimento - soprattutto sul punto della stepchild adoption - sta creando frizioni all'interno del Pd e nel governo tra la componente laica e quella più cattolica. I Dem hanno dovuto prendere tempo per cercare una intesa.

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