“Il dolore di Maria che la rende veramente addolorata ha la stessa connotazione del dolore di Cristo: anch’esso è via e strumento di redenzione in quanto (dice San Bernardo) Maria ha unito la sua sofferenza a quella del Figlio e ha condiviso la passione del Figlio, “entrandovi mediante la sua compassione”. Per questo, proprio lì, ai piedi della croce, nel momento del massimo dolore, Maria è chiamata a diventare una seconda volta Madre; non più dell’Unigenito Figlio di Dio ma degli uomini salvati dalla passione e morte di Cristo: “Donna, ecco tuo Figlio” a indicare in Giovanni la chiesa nascente. La sofferenza dell’Addolorata ai piedi della croce è dunque sofferenza vincitrice in forza della risurrezione del Figlio”. Lo dice l’arciprete parroco di Santa Maria delle Stelle, il sacerdote Innocenzo Mascali, con i vicari parrocchiali, i sacerdoti Antonio Baionetta e Angelo Strada, presentando le iniziative in programma domani, domenica 12 maggio, quando i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata di Comiso, che hanno preso il via già ieri, entreranno nel vivo. In particolare, alle 9,30, con lo sparo di salve a cannone e la sfilata dei carretti siciliani, il corpo bandistico “Diana” allieterà le vie della città accompagnando la raccolta dei doni per la tradizionale “Cena gastronomica”. Alle 10,30 l’apertura della fiera del dolce, alle 11 la celebrazione eucaristica. Alle 12, dalla scalinata della chiesa di San Biagio, i bambini dell’Inno si uniranno al corteo dei carretti siciliani che si concluderà in piazza Fonte Diana con la benedizione dei doni offerti per la “Cena”. Alle 18 prenderà il via la Cena gastronomica mentre alle 18,30 ci sarà la recita del Rosario e la coroncina del mese di maggio. Alle 19 la celebrazione eucaristica e il rinnovo delle promesse matrimoniali.
Il Settenario sarà animato dalle famiglie. Lunedì 13 maggio, la celebrazione eucaristica delle 19 sarà caratterizzata dalla raccolta dei doni per le famiglie bisognose. In questo caso, il Settenario sarà animato dalla conferenza San Vincenzo de Paoli e dall’Azione cattolica parrocchiale. Martedì 14, invece, la celebrazione eucaristica delle 19 sarà contrassegnata dalla partecipazione dei gruppi dei portatori delle parrocchie di Comiso. Il Settenario sarà animato dai devoti portatori di Maria Santissima Addolorata. Il canto della “Sittina”, con la preghiera che di volta in volta sarà animata da gruppi e associazioni differenti, e che ha preso il via già ieri sera, fa rivivere ai fedeli i dolori di Maria. In particolare, viene declamato un testo dialettale di origine antichissima e composto da sette strofe che parla dei sette dolori della Vergine: la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la sosta di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del Calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura. Al termine, i fedeli, con la recita di alcuni versi in dialetto, esprimono l’adesione al progetto di salvezza divino che passa necessariamente attraverso il dolore e la morte. La partitura originale è per banda. Nei primi del ‘900 è stata adattata per essere eseguita con l’organo. Le “spate” sono eseguite dal tenore Alessandro Cassibba, dal baritono Salvino Vicino e dal tenore Domenico Giarraffa, accompagnati all’organo Annibale Lo Bianco dal maestro Claudio Palacino.