Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Sabato, 14 Dicembre 2024

Centri storici, l'appello dell'Ordine Architetti Catania

«Se il legame tra architettura contemporanea e centri storici fosse stato considerato una stortura o una minaccia, come invece succede spesso ai giorni nostri, Catania non avrebbe mai avuto la bellezza del barocco. Per questo il nostro Ordine s’impegna a sensibilizzare la comunità e le istituzioni verso una nuova stagione di architettura moderna nella città etnea, chiaramente in armonia con il patrimonio esistente. Insistere in una rigida ottica di conservazione e vietare l’innesto del contemporaneo significa privare la Catania del futuro di quel valore storico e culturale che possiedono per noi oggi il barocco e gli altri stili che nei secoli hanno disegnato il volto alla città». L’Ordine degli Architetti PPC – attraverso le parole del suo presidente Alessandro Amaro – rilancia il proprio appello in occasione dell’incontro formativo sul tema che si è svolto ieri pomeriggio (3 dicembre) nella sede istituzionale.

Una questione annosa quella del connubio tra architettura contemporanea ed edilizia storica della città, eppure «quanto mai attuale perché noi professionisti, chiamati a progettare il nuovo, dobbiamo confrontarci costantemente con il tessuto esistente, in centro e nelle altre porzioni urbane» ha aggiunto Veronica Leone, presidente della Fondazione dell’Ordine.

Come promuovere quindi la relazione tra le nuove espressioni architettoniche e quelle del passato? «Attraverso la formazione professionale, e quindi eventi come quello odierno, i nostri iscritti studiano il giusto approccio tecnico per coniugare le due esigenze architettoniche – ha continuato il presidente Alessandro Amaro – Ecco perché riteniamo logico che l’analisi dei progetti, nelle sedi dove questi devono essere verificati e autorizzati, sia condotta da architetti e non da altre professionalità, anche in casi di ruoli di dirigenza. Allo stesso modo in cui il medico è la figura preposta a curarsi della nostra salute, così l’architetto è l’unica figura competente a valutare progetti che possono recuperare, tutelare e valorizzare la città, la sua parte storica e i suoi quartieri».

Dalle relazioni tenutesi durante l’incontro – a cura dei docenti universitari Matteo Ieva (Politecnico di Bari), Antonello Russo e Giuseppe Arcidiacono (Università di Reggio Calabria) – è emerso quanto sia necessario arginare la perdita degli elementi d’identità del centro storico, affinché esso torni a essere una componente fondamentale per il recupero della coscienza sociale e della qualità urbana. Un processo di riqualificazione urbana possibile attraverso contaminazioni innovative, come illustrato nei casi studio presentati. Tra essi anche quello per la Piazza Santo Spirito a Catania, esempio di convivenza “irrisolta” tra patrimonio antico e contesto moderno. «Occorre concepire l’antico non come un lascito ma come un elemento che di fatto è presente nella città contemporanea – ha concluso il prof. Arcidiacono – D’altronde noi guardiamo al passato con gli occhi del presente, è il nuovo che dà un senso all’antico. I centri storici possono custodire il loro valore e la loro bellezza solo se hanno un futuro davanti».

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI