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Pesca post-Brexit, scontro tra Regno Unito e Francia

Escalation post Brexit tra Regno Unito e Francia sulla pesca nella Manica. Sono infatti arrivate in zona, nelle prime ore di oggi le due navi da guerra britanniche Severn e Tamar inviate ieri sera su decisione del premier Boris Johnson per pattugliare l'area di fronte all'Isola di Jersey, dipendenza della Corona di Londra nel Canale, in modo da scoraggiare il tentativo di blocco ingaggiato nei suoi confronti da alcune decine di pescherecci francesi.

Da parte sua, la Francia ha inviato due motovedette, secondo quanto si apprende dalle autorità marittime. Il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clément Beaune, all'Afp ha detto che le "manovre" britanniche al largo di Jersey, "non devono intimidirci"

Lo scontro tra Francia e Regno Unito, si consuma nelle acque della Manica per effetto della Brexit. Al centro la questione pesca, punto cruciale dell'accordo di divorzio dall’Europa, ma che Londra interpreta in maniera restrittiva. 

Circa 50-60 pescherecci francesi hanno protestato questa mattina al largo dell'isola britannica di Jersey – che si trova a 22 chilometri dalle coste della Normandia – contro le condizioni ritenute penalizzanti imposte da Londra alla loro attività: infatti le navi francesi possono operare entro 12 miglia dalle coste britanniche soltanto se dimostrano di avere un legame comprovato e di lunga data nelle stesse acque. 

In questo caso devono comunque ottenere un permesso di autorizzazione, una licenza che finora le autorità di Jersey hanno concesso in minima parte: il via libera è stato dato infatti solo a 41 imbarcazioni su 344, e le autorità britanniche hanno anche imposto limiti alla quantità del pescato per le navi straniere e specifiche rispetto alle reti che possono essere utilizzate nelle acque di Londra. Solo nel primo pomeriggio le decine di pescherecci francesi hanno fatto rientro in Francia abbandonando la protesta.  

La protesta dei pescatori, giustificata dal governo di Parigi, nasce dal rifiuto del governo locale di Jersey - autonomo, ma forte della tutela di Londra - di consentire l'accesso a molti di loro nelle proprie acque di pesca sullo sfondo di un'interpretazione restrittiva del capitolo sulla pesca dell'accordo quadro sul dopo Brexit sottoscritto nei mesi scorsi fra Regno Unito e Ue. Interpretazione che ha limitato drasticamente dalla settimana scorsa il numero di licenze rilasciate da Jersey - che si trova a 22 chilometri dalle coste della Normandia - ai pescherecci francesi in mancanza di tutta una serie di documenti richiesti.

Di qui la proteste di Parigi e la reazione dei pescatori, sfociata nella minaccia del blocco di St. Helier, capitale e porto principale dell'isola, con il rischio di privare i suoi abitanti persino della corrente elettrica. E la risposta del governo locale con la richiesta di aiuto a Londra, arrivato sotto forma di due unità della Royal Navy incaricate ora di "monitorare la situazione". Il Regno Unito assicura "il suo incrollabile sostegno a Jersey", ha fatto sapere ieri sera Boris Johnson dopo colloqui avuti con il Chief Minister della piccola isola, John Le Fondé, e il ministro degli Esteri, Ian Gorst.

I pescherecci francesi stanno inscenando la protesta al largo dell'isola di Jersey, nel canale della Manica, alcune tentando di bloccare il porto del capoluogo Saint-Hélier. "I nostri battelli sono partiti da un po' ovunque, dalla Bretagna, dalla Normandia. E' incredibile essere riusciti a radunare così tanta gente", ha dichiarato all'Afp uno dei pescatori francesi che partecipano alla protesta, Roman Davodet.

Fonti giornalistiche sul posto affermano che, mentre altri pescherecci continuano ad affluire, alcuni fra essi tentano di impedire al cargo Commodore Goodwill di uscire dal porto di Saint-Hélier. Almeno tre pescherecci della stessa Jersey si sarebbero uniti alla protesta. Martedì scorso la ministra francese responsabile del Mare, Annick Girardin, all'Assemblea nazionale di Parigi aveva detto che la Francia è pronta a ricorrere a "misure di ritorsione" nei confronti dell'isola di Jersey se le autorità britanniche continueranno a limitare l'accesso dei pescatori francesi alle sue acque territoriali.

Il Regno Unito garantisce "un sostegno senza equivoci" all'isola di Jersey, parte delle dipendenze della Corona britannica nella Manica a ridosso delle corte francesi, nella sfida in corso con Parigi e con i pescatori della Normandia sulle limitazione d'accesso post Brexit nelle acque circostanze. Lo ha ribadito il premier britannico Boris Johnson in nuovi colloqui con il chief minister del governo di Jersey, John Le Fondre, il vice Lyndon Farnham, e il ministro degli Esteri, Ian Gorst. Johnson precisa che l'invio delle due navi da guerra di Londra mandate a pattugliare la zona è al momento solo "una misura precauzionale".

Ma una portavoce della Commissione Ue sottolinea che le nuove condizioni che limitano le attività dei pescherecci europei nelle acque britanniche imposte dal Regno Unito "non rispettano le disposizioni dell'accordo" post Brexit sulla pesca e "fino a quando non avremo ricevuto ulteriori giustificazioni dalle autorità britanniche, riteniamo che non debbano essere applicate".

 

Ansa / web

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