Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, è indagato dalla procura di Roma per peculato e rivelazione e diffusione di segreto d'ufficio, in un caso che coinvolge anche Maria Rosaria Boccia. La notizia, anticipata dal *Corriere della Sera*, ha origine da una denuncia presentata dal portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, presso il posto di polizia della Camera dei deputati. La gravità delle accuse ha portato all’iscrizione di Sangiuliano nel registro degli indagati, un passo che riflette la serietà con cui la magistratura sta affrontando la questione.
Il caso verrà presto trasferito al tribunale dei ministri, considerata la posizione ricoperta da Sangiuliano fino a poco tempo fa, rafforzando l’attenzione su questa vicenda giudiziaria. Parallelamente, la procura regionale della Corte dei Conti del Lazio ha avviato un’indagine per verificare eventuali danni erariali, sotto la guida del procuratore regionale Paolo Luigi Rebecchi. Questo doppio livello d'indagine, sia penale che contabile, sottolinea l'importanza di far luce sull’eventuale uso improprio di risorse pubbliche.
L’avvocato Silverio Sica, legale di Sangiuliano, ha definito l’indagine un "atto dovuto" a seguito dell’esposto di Bonelli, ma ha precisato che, al momento, non ci sono ulteriori commenti da fare, segnalando la necessità di discutere la questione con il suo assistito.
Un altro elemento centrale della vicenda riguarda la partecipazione di Maria Rosaria Boccia a una trasmissione televisiva su Rete4, condotta da Bianca Berlinguer. Anche qui il legale ha minimizzato le implicazioni, sostenendo che non vi sia nulla da temere rispetto a un possibile coinvolgimento in violazioni legate all'uso di fondi pubblici.
Da parte sua, Sangiuliano ha dichiarato di essere favorevole al fatto che la Corte dei Conti stia esaminando la vicenda, vedendo in questo un’opportunità per chiarire ogni aspetto e dimostrare la sua estraneità alle accuse. L’ex ministro ha assicurato che nessun fondo pubblico del Ministero della Cultura è stato utilizzato per coprire le spese di viaggi o trasferimenti della signora Boccia, cercando così di dissipare i dubbi sollevati nell'inchiesta.
Questo caso, che tocca figure di alto profilo, pone l’attenzione non solo sulla gestione delle risorse pubbliche, ma anche sul delicato rapporto tra politica, etica e trasparenza nell’uso dei fondi statali. Sarà cruciale vedere come si evolveranno le indagini, soprattutto considerando la risonanza pubblica che una questione di tale portata può generare, mettendo alla prova l'integrità delle istituzioni.
Intanto la Camera ha respinto la mozione di sfiducia al ministro del Turismo Daniela Santanchè presentata da Francesco Silvestri (M5s) e altri e appoggiata da tutte le opposizioni tranne Italia Viva. Presenti in Aula 337 deputati, di cui hanno espresso voto 334, i 'sì alla sfiducia raccolti sono stati 121, mentre i 'no' 213.
Fonte varie agenzie