La Gran Bretagna rivive l'incubo del terrorismo islamico. Cresce, infatti, la minaccia di un attacco con armi chimiche condotto dai jihadisti dello Stato islamico che rientrano nel Regno Unito dopo aver combattuto in Siria o in Iraq
Secondo alcuni esperti di sicurezza, citati dal Times, potrebbero essere preparate bombe al cloro. Una sostanza che, secondo l'intelligence inglese, si può trovare facilmente e in larghe quantità nel Paese.
Il colonnello Hamish de Bretton-Gordon, uno dei maggiori esperti britannici in guerra chimica, ha chiesto a Buckingham Palace di introdurre "controlli più severi" sulla vendita di cloro. Questo prodotto chimico molto comune viene usato, ad esempio, come disinfettante in particolare per l'acqua. Ma, spiegano gli esperti, potrebbe essere letale se inalato. Una bomba al cloro costruita "in casa" potrebbe causare una strage se fatta esplodere nella metropolitana di Londra, in una stazione ferroviaria o un centro commerciale. In Iraq i militanti creano bombe improvvisate al cloro utilizzando parti dei frigoriferi.
In Gran Bretagna c'è una "minaccia crescente" di un attacco con armi chimiche condotto dai jihadisti dell'Isis che tornano nel Regno Unito dopo essere stati in Siria o Iraq. E' quanto afferma il Times in prima pagina, citando alcuni esperti di sicurezza. In particolare potrebbero essere preparate bombe al cloro, una sostanza che si può trovare facilmente e in larghe quantità nel Paese.
Nel mentre, in Siria, l'Ondus ridimensiona il bilancio delle vittime per mano dell'Isis. Sono 67, tra i quali 12 donne e 14 minorenni compresi ragazzi e bambini, i civili uccisi a Palmira e nella regione circostante dall'Isis dall'inizio dell'offensiva jihadista, 12 giorni fa. Il bilancio e' stato fornito durante la notte dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), dopo che ieri la Tv siriana aveva parlato di 400 civili uccisi, in maggioranza donne e bambini.
L'ong aggiunge che sono stati giustiziati, in maggioranza decapitati, 150 soldati, miliziani filo-governativi o presunti informatori del regime. Altri 600 militari, miliziani e civili sospettati di essere "agenti delle forze del regime" sono stati fatti prigionieri dallo Stato islamico e sulla loro sorte non si sa nulla. Le uccisioni di cui parla l'Ondus sono avvenute non solo a Palmira ma anche nella regione circostante, a partire dalla cittadina di Al Sukhna, 30 chilometri a Est, da dove e' partita l'offensiva che ha portato i jihadsti ad impadronirsi della citta'-oasi.
L'ong precisa che la maggior parte dei civili uccisi erano accusati di avere nascosto nelle loro case membri delle forze del regime ai quali l'Isis dava la caccia dopo la caduta di Palmira.