"E' un'accusa che ci fa molto male non solo come militari, ma anche come genitori e uomini" è invece l'opinione di Massimiliano Latorre, rispondendo a una domanda sulla possibile applicazione di una legge antiterrorismo al loro caso. "Come militare professionista italiano che combatte la pirateria - ha precisato in un incontro con i giornalisti a New Delhi - questo mi rammarica molto". Il sostegno degli italiani "c'è stato fin dall'inizio, ma ora è incontenibile. Quando vogliamo sappiamo essere uniti", ha aggiunto il fuciliere di Marina ricordando anche il sostegno e l'impegno del presidente Giorgio Napolitano
ospita il giornale a Roma. "La posizione dell’esecutivo è chiara, da mesi lavoriamo affinché si possa giungere al più presto a una soluzione equa della vicenda. Ci aspettiamo ora segnali concreti e coerenti da parte dell’India. Ci aspettiamo, prima di tutto che la Corte Suprema si pronunci il 10 febbraio, senza più rinvii, in merito alle nostre richieste. Il governo continuerà a operare senza sosta e senza proclami velleitari per riportare a casa Salvatore Girone e Massimiliano Latorre", ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Lunedì "non è il giorno del giudizio, ma quello della verità". Lo ha detto oggi all'ansa l'inviato del governo Staffan de Mistura riferendosi alla prossima udienza della Corte Suprema che dovrà chiarire la posizione del governo in merito all'utilizzo di una legge anti terrorismo (Sua Act) nel caso dei marò.
De Mistura ha ipotizzato tre scenari: il primo è che "il Procuratore generale dirà che la polizia Nia può usare il Sua Act e in questo caso noi ci opporremo con tutta la nostra forza". Il secondo è che l'accusa "proponga una formula diversa in cui compare il Sua, ma senza la pena di morte, nella speranza di ottenere un allentamento della pressione internazionale". Anche in questo caso "per noi è inaccettabile perchè noi contestiamo l'applicazione della legge anti terrorismo". L'inviato ha poi fatto riferimento a una terza opzione che è quella "che l'India possa ritardare ulteriormente la decisione". "Ma in questo caso - ha concluso - un altro rinvio non può che giocare a nostro favore perchè già abbiamo denunciato i lunghi ritardi accumulati in questo caso".
Sulla questione è poi intervenuta in giornata anche Emma Bonino, ministro degli Esteri italiano. "I marò - ha detto - non sono né terroristi né pirati". "Secondo come saranno le posizioni lunedì (alla Corte Suprema indiana, ndr), tutte le opzioni sono sul tavolo", ha aggiunto. Dopo la sentenza della Corte suprema indiana sui marò, "prenderemo delle decisioni come squadra, presieduta del premier, che saranno seguite da tutti: bisogna agire in modo coerente e disciplinato con messaggi unici", ha concluso Bonino..Intanto :
Il governo indiano fa retromarcia. Almeno a parole. Niente pena di morte in caso di condanna dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone