La città di Comiso ha abbracciato Maria Santissima Addolorata. Dimostrando che la devozione e l’affetto non conoscono confini. Ieri pomeriggio sono tornati a manifestarsi nel contesto di un rito di grande valenza e suggestione per l’intera comunità cittadina. Una cerimonia che è stata definita inedita. Differente dal solito stante l’indisponibilità della Chiesa Madre ad ospitare le celebrazioni essendo l’edificio di culto in fase di restauro. Quindi, la fase clou dei festeggiamenti, come il resto d’altronde, si è svolta nella rettoria di San Biagio. Qui, a presiedere la solenne concelebrazione pomeridiana il vescovo della Diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso. Nella sua omelia, il vescovo ha ricordato che “durante la festa dell’Ascensione, così come l’abbiamo celebrata ieri, il Signore ci invita ad assumerci le nostre responsabilità. E ci invita ad andare. Non possiamo rimanere comodi nella nostra situazione calda e pacifica. Ma andare dove? Ecco la Vergine Addolorata che ci chiarisce: “Andate dai miei figli sofferenti”. Per cui – ha aggiunto Urso – noi che guardiamo Gesù che torna al Padre e che ci invia nel mondo, intendiamo accogliere l’invito della Madre che ci dice mettetevi dalla parte dei più deboli, di coloro che stanno vivendo un momento di difficoltà”.
Il vicepresidente del comitato, Mario Tomaselli, al termine della messa ha consegnato al vescovo un contributo a nome della comunità per alimentare il fondo di garanzia del progetto “Microcredito per l’avvio di impresa” delle Diocesi di Ragusa e Noto con la Camera di Commercio di Ragusa. Dopo la solenne celebrazione eucaristica, il simulacro si è mosso lungo la navata centrale per poi uscire sul sagrato di San Biagio alla presenza di migliaia di fedeli. Prima di raggiungere piazza Fonte Diana, il simulacro, ed è questa un’altra delle novità determinata dai lavori che interessano la Chiesa Madre, è stato collocato sul fercolo che ha così ospitato la settecentesca statua della Madonna, messa in rilievo dal magnifico baldacchino dorato. Da qui il baldacchino è andato avanti lungo il proprio percorso, tra due ali di folla, sostenuto dai portatori che hanno espresso la propria devozione gridando a ripetizione “Viva Maria Addolorata”. Il simulacro ha quindi raggiunto piazza Fonte Diana, stracolma di fedeli, dove il coro di voci bianche ha cantato l’inno composto da monsignor Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti nel 1910, lo stesso inno che esalta l’accorato “Salve alla Madre” di tutti i devoti presenti. Gli studenti della scuola primaria, posizionati sul palco, hanno prima salutato il simulacro dell’Addolorata con un lancio di palloncini bianchi e azzurri, poi, dopo il canto, è seguito il tradizionale sventolio dei fazzoletti bianchi. Il coro è stato diretto dalla maestra Maria Lucia Faro. Subito dopo, lo scoppio di una pioggia di quadratini di carta colorati, calati come una pioggia sui fedeli in attesa, ha dato il via alla lunga processione che ha interessato le vie principali della città. L’arciprete parroco don Innocenzo Mascali, il vicario parrocchiale Giovanni Meli, il vicepresidente del comitato, Mario Tomaselli, assieme agli altri componenti, il sindaco Filippo Spataro, assieme alle altre autorità religiose, civili e militari, hanno preceduto il passaggio del fercolo che è stato salutato con estremo fervore dagli stessi cittadini che hanno così rinnovato il proprio patto di devozione nei confronti dell’Addolorata.
I fiori innumerevoli che sono piovuti da tutti i balconi, l’agitare dei bianchi fazzoletti dei bambini dell’inno, lo scampanio, il tuonare delle bombe, assieme all’esecuzione della storica marcetta delle bande musicali e ai “Viva Maria Addolorata” entusiastici con cui è stato accolto il bel simulacro, soprattutto nel suo primo apparire, tra i fedeli in piazza, hanno avuto una evidenza straordinaria, fornendo a chi assiste una sensazione di grande entusiasmo. In serata, poi, dopo il completamento del percorso, il simulacro è ritornato in piazza subissato da moltitudini di “Viva Maria Addolorata”. La festa è stata chiusa dal suggestivo spettacolo delle fontane danzanti. L’ottavario della festa si terrà da oggi, lunedì 18 maggio sino al 24 maggio. Oggi, alle 19, la celebrazione eucaristica sarà presieduta da don Salvatore Puglisi, vicario generale della diocesi. Alle 20 si terrà la rassegna di cori polifonici dal titolo “Cantiamo la speranza”. Domani, martedì 19 maggio, sarà la giornata dedicata ai bambini battezzati nell’anno. Alle 19, la santa messa sarà presieduta da mons. Carmelo Ferraro, arcivescovo emerito della diocesi di Agrigento. Alle 20 è in programma il cineforum a cura dell’Ufficio diocesano di Pastorale della cultura. Mercoledì 20 maggio sarà la giornata dedicata ai giovani. La celebrazione eucaristica sarà presieduta da don Salvatore Burrafato, parroco della parrocchia Sant’Antonio di Padova. Alle 20 ci sarà una serata di fraternità con i giovanissimi di azione cattolica e del gruppo scout Agesci Comiso 1 che si concluderà con un’agape fraterna. Giovedì 21, la giornata dedicata ai ragazzi. Alle 17 pomeriggio in festa con i bambini dell’Acr e i lupetti del gruppo scout Agesci Comiso 1. La celebrazione eucaristica delle 19 sarà presieduta da padre Graziano Martorana, parroco della Madonna delle Lacrime a Vittoria.