In mostra il famoso Ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio e oltre quaranta dipinti degli artisti che nel secolo XVII hanno subito in varia misura l'influsso della sua rivoluzione figurativa
La mostra, curata da Maria Cristina Bandera, direttore scientifico della Fondazione Longhi, è dedicata alla raccolta dei dipinti caravaggeschi del grande storico dell'arte e collezionista Roberto Longhi (Alba 1890 – Firenze 1970), di cui ricorre nel 2020 il cinquantenario della scomparsa. Nella sua dimora fiorentina, villa Il Tasso, oggi sede della Fondazione che gli è intitolata, raccolse un numero notevole di opere dei maestri di tutte le epoche che furono per lui occasione di ricerca. Tra queste, il nucleo più rilevante e significativo è senza dubbio quello che comprende le opere del Caravaggio e dei suoi seguaci.
In mostra il famoso Ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio, acquistato da Roberto Longhi alla fine degli anni Venti, e oltre quaranta opere che mostrano l'importanza dell'eredità di Caravaggio e della sua poesia: dalla Negazione di Pietro, grande capolavoro di Valentin de Boulogne, recentemente esposto al Metropolitan Museum of Art di New York e al Museo del Louvre di Parigi, all’Allegoria della Vanità, una delle opere più significative di Angelo Caroselli, ad opere di grande rilievo di artisti che hanno assimilato la lezione del Caravaggio, come - solo per citarne alcuni - Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Matthias Stomer, Giovanni Lanfranco.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi. Organizzazione di Civita Mostre e Musei e Zètema Progetto Cultura. Catalogo Marsilio Editori.